Proteste anti nucleari in India, polizia spara sulla folla

19-04-2011

Repressa nel sangue una manifestazione contro la più grande centrale nucleare del mondo (9.900 MW) che Areva sta costruendo nei pressi Jaitapur, nello stato centrale del Maharashtra. Le proteste erano già partite nei mesi scorsi. Il recente disastro di Fukushima ha aggravato ulteriormente la tensione.

Proteste anti nucleari in India, polizia spara sulla folla La tragedia nucleare giapponese di Fukushima riaccende la protesta contro l’atomo in tutto il mondo. Ieri è stata la volta dell’India, dove le manifestazioni si sono concentrate a Jaitapur, nello stato del Maharashtra, nei pressi del sito in cui il colosso francese Areva sta costruendo la più grande centrale del mondo con ben sei reattori Epr da 1.650 MW ciascuno, per un totale di 9.900 MW. Alla gente che protestava contro il mega impianto, la polizia ha risposto con cariche e proiettili veri reprimendo la manifestazione nel sangue. Secondo le ricostruzioni della stampa indiana, dopo una prima protesta in mattinata, le manifestazioni sono proseguite nel corso della giornata, sfociando in violenti scontri. Il corteo dei manifestanti si è diretto contro un commissariato di polizia. Sarebbe seguito un lancio di pietre contro gli agenti, che dopo aver tentato inutilmente di disperdere la folla a manganellate e sparando proiettili di gomma, hanno aperto il fuoco.

Per il capo della polizia dello stato, Gulabrao Pol, “non c’era altra scelta. Abbiamo fatto il possibile per controllare la situazione, ma una folla composta da centinaia di persone ha cercato di sopraffarci”, si è giustificato. “Abbiamo lanciato lacrimogeni, poi proiettili di gomma. Dopo non abbiamo avuto alternativa che quella di sparare.” Nella sparatoria è rimasto a terra un giovane trentenne. Molti altri sono rimasti feriti. Anche in questo caso viene così calpestato il diritto all’autodeterminazione delle popolazione locale, in questo caso composta da agricoltori e pescatori, che dovranno lasciare le loro case per far posto agli impianti previsti dalle intese siglate tra Areva e la società pubblica indiana NPCIL (Nuclear Power Corporation of India Limited), nel corso della visita in India del presidente francese Nicolas Sarkozy a dicembre: due accordi quadro per la costruzione di due centrali nucleari. La protesta era già partita nei mesi scorsi, il recente disastro di Fukushima, ha ulteriormente aggravato la tensione. (f.n.)

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