Consumare inchiostro per i protagonisti delle barricate di Gorino che hanno impedito “l’invasione barbarica” di 12 donne e 8 bambini significherebbe fare pubblicità ad una umanità “minima” ma, da non sottovalutare. Questa umanità è pervasa da una vigliacca ideologia, tipica dell’agire di forze politiche come la Lega Nord, Forza Nuova, Casa Pound e la destra imprenditoriale e finanziaria che sostiene il SI di Renzi. Per simili guasconi e per coloro che hanno intenzione di emulare “simil eroiche gesta” bisogna volgere un pensiero poetico:
“Guardatevi allo specchio, con la mano sinistra copritevi l’occhio sinistro, con il pollice e l’indice della mano destra tenete sollevate le palpebre dell’occhio destro, dopo aver accumulato una certa quantità di saliva nella bocca espelletela, cercando di centrare la vostra pupilla riflessa nello specchio – tradotto dal nostro linguaggio afronapoletano “sputatv’ ‘nfacc!”.
Dal semiserio passiamo alla realtà ed al tasso di precarietà in cui versa il 70% della popolazione, dove sono sufficienti i recenti dati ISTAT, sia sulla disoccupazione giovanile e non, sia sui posti di lavoro che si perdono previo licenziamenti e sulle nuove forme di schiavitù messi in atto dai padroni italiani a cui si aggiungono i dati relativi all’emigrazione italiana all’estero. Riportiamo alcuni dati del Centro Studi Idos del 27 Ottobre 2016 che attestano che il numero degli italiani emigrati all’estero supera quello dei residenti nel nostro paese:
- Italiani /e emigrati all’estero : 5 milioni e 200.000
- Immigrati residenti nel nostro paese: 5 milioni
L’immigrazione in Italia, fotografata dal dossier, ha il volto di chi compra casa, mette su famiglia, bada ai nostri anziani, crea impresa, chiede e ottiene la cittadinanza italiana. In un paese come il nostro dove nel 2015 si contano più morti che nascite, sono gli immigrati a dare nuova linfa vitale alla demografia con 72.000 nuovi nati. Rispetto al 2014 l’incidenza degli immigrati sui residenti non è aumentata di molto (+8.3), mentre si registrano aumenti significativi sulle compravendite di case (+8,7), sui matrimoni misti (+9,2), sulle imprese (+9,1). A fronte di un buon livello di istruzione, solo il 6 % degli immigrati occupati svolge una professione qualificata e, in media, lo stipendio è più basso del 28 % rispetto a quello degli italiani, divario che si amplifica fra le donne. Gli occupati stranieri per il 30 % sono operai ed è immigrato un terzo di chi lavora in agricoltura. Cinque donne immigrate su dieci sono occupate nel lavoro domestico, otto su dieci nel caso delle ucraine. Secondo l’Inps, il 76 % di badanti e colf sono di origine straniera. Il dato ufficiale è di oltre 670.000 stranieri, ma se ne stimano almeno altrettanti senza regolare contratto.
Bilancio costi benefici. I dati parlano chiaro, il nostro paese nel 2015 con gli immigrati ha guadagnato 2,2 miliardi di euro. I conti sono presto fatti, gli stranieri hanno portato alle nostre casse 16,9 miliardi, mentre lo Stato per loro ha speso 14,7 miliardi.
Le barricate, come le hanno fatte in Francia, facciamole in Italia contro il Jobs Act, contro le moderne schiavitù, contro la crescita esponenziale della povertà che colpisce milioni di italiane/i.