La Costituzione del “48” si applica non si cambia !
In tutta Italia si stanno costituendo Comitati per sostenere e far votare No il prossimo 4 Dicembre, al cambiamento della nostra Costituzione voluto da Matteo Renzi. In quel che è rimasto in Italia del mondo della lavoro, Pubblico Impiego (Comuni, Regioni, Sanità) e Scuola (docenti ed operatori delle Università, delle medie superiori ed elementari) Giustizia (avvocati e magistrati) le lavoratrici e lavoratori di tali comparti stanno creando nei rispettivi posti di lavoro i Comitati per il No.
La scadenza referendaria può rappresentare l’occasione per determinare nei fatti quel fronte d’opposizione sociale/sindacale, attualmente indebolito ed imploso da cui ne derivano la perdita di diritti, iniquità economiche e perdite del potere contrattuale nel Pubblico Impiego.
Dietro al linguaggio ed ai messaggi qualunquisti del tipo “il decisionismo del governo, riduzione dei costi della politica, abolizione del Senato ed qualche Ente inutile” si nascondono manovre tendenti a codificare costituzionalmente le moderne forme di schiavitù salariali (Jobs Act), il completamento delle privatizzazioni della Cosa Pubblica (Spending Review), in primis la Sanità, azzeramento anche della memoria dello stato sociale, ulteriori limitazioni delle libertà dell’agire politico/sindacale e delle libertà di stampa e di pensiero.
La pericolosità delle motivazioni, orbitanti attorno alla proposta di Renzi, è rappresentata dalle ingerenze delle lobby e degli apparati politici/finanziari transnazionali (B.C.E – F.M.I ) che dominano e condizionano l’Europa, compresa gli Stati Uniti D’America, che sostengono Renzi ed il voto per il SI.
Il Si di Renzi non è altro che un patto di fedeltà ai principi costituenti della Europa della Finanza che detta i principi del Mercato del Lavoro che in altre nazioni europee come la Francia, ha visto il Movimento Operaio e Sindacale francese opporsi strenuamente alla “Loi du Travail”, che ha le stesse finalità e scopi del Jobs Act di Renziana concezione.
Non a caso, con il Trattato di Maastricht del 7 Febbraio 1992 e con il Trattato di Lisbona del 2007, l‘Unione Europea impone ai vari stati europei il conformarsi delle rispettive costituzioni delle nazioni europee alle regole e norme economiche finanziarie che stanno alla base dei trattati fondativi della U.E. e da cui ne dipendono le applicazioni delle varie leggi di questi ultimi anni, poteri bancari, privatizzazioni, Legge Brunetta, Legge Fornero, Articolo 18, Jobs Act e sono la causa delle gravi condizioni socio economiche in cui versa Il 70% della popolazione italiana ed europea. Ecco perché è fondamentale difendere la Costituzione Italiana impegnandosi per una sua reale applicazione nei suoi principi cardini, quali le libertà individuali e collettive, l’agibilità politica e sindacale il diritto lavoro.