Quattro anni fa, nell’ Aprile del 2012, organizzammo la prima dancehall amplificata interamente dal nostro piccolo sistema di diffusione sonora autoprodotto. Durante questi quattro anni sono successi un po’ di fatti. Che cosa è cambiato da allora, e che cosa è rimasto uguale?
Ciò che è cambiato di più è in primo luogo il sound system: la curiosità e la voglia di migliorarci ci hanno spinto a stravolgere più e più volte l’assetto dell’impianto, potenziandolo pian piano a botta di sacrifici e tentativi.
Quello che è rimasto uguale, e che forse è persino aumentato, è l’affetto ed il sostegno dei nostri amici: quelli che ci hanno aiutato a costruire casse su casse, quelli che sono stati al bar o alla porta alle nostre dancehall, quelli che hanno sudato con noi mentre caricavamo e scaricavamo il furgone, quelli che non ci hanno mandati a quel paese tra un impazzimento e l’altro, quelli che ci hanno ospitato, quelli che hanno ballato con noi. È a queste persone che va il nostro GRAZIE più sincero: senza di voi ci sentiremmo terribilmente soli.
Ora, visto che pur sempre di una festa di compleanno si tratta, ci siamo concessi un piccolo regalino: sabato 23 aprile inaugureremo il nuovo sound system, al quale abbiamo lavorato durante gli ultimi mesi.
Vi aspettiamo carichi d’amore, come al solito! JesceSole Sound System Crew.
JesceSole è un sound system nato a Salerno nel 2010. Il nostro nome è un espressione dialettale che rappresenta a pieno quello che vogliamo trasmettere attraverso il nostro lavoro: speranza, serenità, lotta. Il nostro obbiettivo è quello di usare il sound system come arma di resistenza sonora e di diffusione culturale: il messaggio si fonde con il desiderio di dare alla gente un modo di dimenticare, anche solo per poche ore, le sofferenze e le preoccupazioni quotidiane, e di schiacciarle sotto i piedi, danzando al ritmo dei bassi. Il sound system diventa quindi per noi un altare, un megafono, una pistola. Le selezioni che amiamo proporre spaziano dal roots più profondo al dub di ultima generazione.
Abbiamo costruito, stiamo costruendo e continueremo a costruire il nostro impianto artigianale, prediligendo la qualità del suono e rifiutando la logica della “potenza ad ogni costo”. Nel corso della nostra breve esperienza abbiamo organizzato sessions in spiaggia, in montagna, nelle strade e nei centri sociali occupati della nostra città, spesso in compagnia dei tanti amici che come noi hanno quella “reggae mylitis” di cui parlava Peter Tosh.