Addio Eric Hobsbawn

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Venerdì, Ottobre 5, 2012 - 11:01

E' scomparso Eric Hobsbawn.
All'età di 95 anni ha vissuto a pieno la sua vita ma ciò nonostante il dolore per la sua scomparsa è grande. Viene a mancare un punto di riferimento fondamentale per la storiografia marxista contemporanea. Hobsbawn ha contribuito alla costruzione della formazione politica e dell'identità culturale nostra e di molti compagni e compagne in tutto il mondo. Le sue analisi storiche, segnate da una lettura materialistica e fortemente dialettica, ci hanno fornito le migliori letture sulla storia
degli ultimi due secoli. Nelle sue opere riemerge l'insegnamento di Marx che indica come l'attuale sistema economico non sia permanente ma sia solo una fase dello sviluppo storico attuale. La storia di Hobsbawn è fatta di uomini e di donne e la lotta di classe resta il motore e la chiave di lettura delle vicende umane. Ma la grandezza dello storico fa si che i suoi lavori non siano dogmatici e ogni evento sia filtrato attraverso il ragionamento critico.
Aderisce alla Sozialistischer Schülerbund della Lega dei Giovani Comunisti tedeschi nel 1931 e al Partito Comunista nel 1936. Quando Hitler sale al potere nel 1933, Hobsbawn, ebreo e comunista, lascia la Germania con la sua famiglia e si trasferisce in Gran Bretagna. "Il Secolo Breve" è la sua opera più famosa, la trilogia della rivolta sociale ("I ribelli", "I banditi", "I rivoluzionari") la più affascinante. Lucido e attivo fino all'ultimo giorno, se ne va uno dei principali custodi della memoria storica marxista d'Europa.

"Viviamo in un mondo catturato, sradicato e trasformato dal titanico processo tecnico-scientifico dello sviluppo del capitalismo, che ha dominato i due-tre secoli passati. Sappiamo, o per lo meno è ragionevole supporre, che tale sviluppo non può proseguire all'infinito. [...] Le forze generate dall'economia tecnico-scientifica sono ora abbastanza grandi da distruggere l'ambiente, cioè le basi materiali della vita umana."

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