UN NEMICO, UN FRONTE, UNA LOTTA!

Aderiamo allo sciopero del 9 marzo mantenendo posizioni fortemente critiche rispetto alla linea acquiescente e sostanzialmente rinunciataria tenuta da sindacato e partiti mainstream della Sinistra a fronte delle politiche antipopolari e di macelleria sociale approntate dal governo “tecnico” del banchiere Monti, in nome di una supposto e unilateralmente dichiarato “risanamento nazionale”.

Come e più di prima la crisi economica è stata scaricata sulle spalle di lavoratori dipendenti, disoccupati e precari, studenti non privilegiati e fasce popolari nel silenzio assordante di una Sinistra che, perduto l’antagonista Berlusconi, non ha avuto più nulla di incisivo e sensato da dire in merito alle politiche di rapina partorite dai centri sovranazionali della finanza europea, politiche fedelmente messe in atto da un governo che è espressione stessa di quelle forze neoliberiste che la crisi hanno provocato. Il passaggio dal capitalismo sopra le righe del folcloristico Berlusconi al “serio” capitalismo del rispettabile tecnocrate Monti ha provocato un indicibile iato rispetto alla riorganizzazione di forze autenticamente antagoniste al fronte neoliberista. E’ ora, dunque, di ripartire e noi, per conto nostro, lo faremo non scordandoci di ribadire che: l’alibi del governo “tecnico” ha dato, da’ e continuerà a dare, mano libera ai vampiri della finanza e ai loro lacchè politici, per distruggere quanto rimane in piedi dello Stato sociale. Non sarà colpa di nessuno, i “tecnici”, infatti, non dovranno rendere di certo conto del loro operato, tanto meno all’abusato mito del “popolo sovrano”. Il banchiere Monti è espressione di quella scuola economica che è la maggiore responsabile della attuale crisi, è, inoltre, tra gli ideologhi dell’Europa economica e finanziaria che da vent’anni ha precipitato i popoli europei nella più completa privazione di sovranità nazionale, popolare, monetaria.

Per la costruzione di un’alternativa autenticamente anticapitalista, antimperialista, antifascista.
Per la giustizia sociale, l’indipendenza, la sovranità nazionale.

  1. Nessun commento ancora...