UNA DOVUTA RISPOSTA
Un tempo dicevate “ricordati di osare sempre”.
Un tempo dicevate “me ne frego”.
Un tempo dicevate “marciare per non marcire”.
Invece oggi accettate, per quieto vivere, di marcire in una piazza autorizzata piuttosto che sfidare l’ignoto.
Sono anni che negli stadi prendete in giro i ragazzi di strada spacciandovi per ribelli, nemici dello stato e delle sue leggi. Ieri, però, non avete esitato a piagnucolare di fronte al ministro ideatore della tessera del tifoso.
Sono anni che vi riempite la bocca con la lotta “contro il pensiero unico” ma che ribellione esprimete stringendo la mano a ministri e uomini di potere?
Sono anni che nei vostri comunicati non ravvisiamo più alcuna traccia di quell’onore che per anni avete sbandierato: avete appreso il vizio peggiore della sinistra, il vittimismo.
Gridate inorriditi, come l’ultimo dei benpensanti, alla violenza, alla prepotenza, al razzismo. Mentendo ben sapendo di mentire.
Mentite quando fingete di non sapere che: i giornali vi coccolano, i partiti vi stipendiano, le questure vi regalano le sedi, i tribunali vi assolvono.
In tutto questo non c’è ribellismo, futurismo, arditismo ma solo avidità e compromesso.
Elencate dati e percentuali democratiche come burocrati e funzionari di partito, come vili riformisti.
Dove sono i fasti di San Sepolcro?
Il mero calcolo politico vi ha reso ipocriti: per un pugno di voti e poltrone siete disposti a rinnegare quello che siete razzisti e violenti. Avete avuto il “coraggio” di inventare delle accette e metterle in mano a studenti che non sanno neanche da che parte si impugnano.
La vostra “forza tranquilla” ha preso a calci in pancia una ragazza che priva di sensi vi era caduta davanti. Non c’è onore nel picchiare le donne. Avete inventato falsi dossier per poter piangere meglio dai vostri amici in questura.
La gioventù non è vostra così come non lo è la giovinezza. La vostra maschera sta cadendo insieme a voi.
Avete accettato il divieto e vi siete sottomessi, chiusi nella morsa del sistema contro cui dicevate di scagliarvi e con il quale invece vi ritrovate, oggi, ad attacchinare.
Volete fare la storia e vivere da uomini liberi ma la vostra storia fatta di angherie, corruzione e pensiero unico è stata scritta col sangue di quegli eroi che, solitari, vi combatterono in nome della libertà e della giustizia sociale. Parole che, oggi come ieri, voi non siete degni di pronunciare.