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 MANIFESTAZIONI E INIZIATIVE ANTIFASCISTE
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20 Agosto 2005
In memoria del partigiano Adriano Casadei
di Dante Bigliardi (Presidente Filef Reggio Emilia )
REGGIO EMILIA (20 ago. 2005) – Trovandomi a passare davanti al Municipio di Reggio, mi sono soffermato qualche attimo ad osservare la lapide sotto il porticato, che ricorda i decorati con medaglia d’oro al valor militare. Tra gli altri, c’è il nome di Adriano Casadei, mio compaesano di Poviglio, giovane partigiano impiccato dai nazi-fascisti a Forlì. Giusto in questi giorni ricorre il 61° anniversario della sua morte e io vorrei dedicargli un breve ricordo, perché anche se il tempo passa è giusto che chi ha sacrificato la propria vita per la libertà non venga dimenticato.
Adriano Casadei, nato nel 1922, era figlio del sellaio di Poviglio, che aggiustava i finimenti dei cavalli. Tra i clienti del padre, c’era anche la mia famiglia. In seguito, i Casadei si trasferirono nella zona di Correggio, mentre Adriano andò a studiare presso l’istituto di chimica industriale di Forlì. Chiamato sotto le armi, toccò con mano la follia della guerra fascista e dopo l’8 settembre 1943 entrò nella Resistenza partigiana. Come vicedomandante della “Banda Corbari”, si distinse per coraggio e intelligenza in numerose battaglie sui monti dell’appennino tosco-emiliano. Il 16 agosto 1944, con i suoi compagni, si scontrò con una pattuglia tedesca, alla quale giunse però presto a dar man forte un grosso contingente di SS e di repubblichini. Dopo un aspro e impari combattimento, i partigiani riuscirono a sganciarsi e fecero esplodere con una miccia a distanza la capanna nella quale avevano nascosto armi e munizioni in precedenza lanciati con il paracadute dagli alleati.
Ma la notte successiva, Adriano e il comandante Corbari furono sorpresi nella casa di un contadino. Mentre tentavano la fuga, Corbari precipitò nel greto di un torrente e rimase seriamente ferito. Adriano si fermò per tentare di soccorrerlo. Furono catturati entrambi e poi appesi, insieme ad altri partigiani, ai lampioni di piazza Saffi, a Forlì. Era il 18 agosto, Adriano aveva 22 anni.