«Anti-G8 terroristi». Blitz preventivo alla tedesca
da Il Manifesto del 10 maggio 07
Attivisti o terroristi? Perquisiti centri sociali in tutta la Germania. A Berlino nel mirino anche una libreria alternativa nel quartiere di Kreutzberg. Nel mirino la rete radicale Move against G8.Pesante l'accusa: «terrorismo». E il governo chiude le frontiere per i giorni del summit
Matteo Alviti
Berlino
È gravissima l'accusa contestata ieri a 21 giovani attivisti della sinistra tedesca dalla procura federale di Karlsruhe: «Costituzione di organizzazione terroristica». Nel corso della giornata circa 900 agenti di polizia hanno perquisito, tra Amburgo, Brema, Berlino, in Brandeburgo, Bassa Sassonia e Schleswig-Holstein, più di 40 centri sociali, uffici e private abitazioni di attivisti della sinistra radicale impegnati nella rete «Move-against-G8».
Monika Harms, procuratore generale di Karlsruhe, contesta agli indagati l'organizzazione di attentati incendiari e altre azioni violente per impedire lo svolgimento del prossimo G8 di Heiligendamm, nel nord della Germania. I 21 destinatari del provvedimento, sospetti «terroristi», sono però a piede libero, il che lascia spazio a dubbi sulla loro pericolosità sociale. Gli indagati sono inoltre sospettati di essere i responsabili di oltre 40 tra attentati incendiari e danneggiamenti vari, commessi fra il 2005 e il 2007, la maggior parte dei quali sarebbe a carico del «Gruppo militante», un'organizzazione dell'estrema sinistra. Tra le azioni più recenti l'incendio, ad Amburgo, dell'auto privata del sottosegretario alle finanze Thomas Mirow. E proprio nella città-stato sono stati perquisiti ieri i locali del Rote Flora. «Hanno sequestrato computer, materiale per la mobilitazione contro il G8 e vari documenti», ha dichiarato Andreas Blechschmidt, attivista del centro sociale. Per la natura e la varietà del materiale requisito la procura conta di indagare a lungo, «per settimane», ha dichiarato la portavoce Petra Kneuer ieri. C'è da attendersi, insomma, che i sospetti «terroristi» rimangano tali almeno fino alla fine del G8. Intanto il ministro degli interni della città anseatica, Udo Nagel, ha invitato i dimostranti pacifici a distanziarsi dagli estremisti. «Con i criminali non discuteremo. Tolleranza zero», ha annunciato.
Ad Amburgo il «centro culturale autonomo occupato» Rote Flora è un'istituzione. L'occupazione risale al 1988, quando un'associazione di cittadini, commercianti e gruppi di autonomi preoccupati per il clima di speculazione immobiliare si ribellarono al progetto della città-stato che intendeva sostituire il vecchio edificio ottocentesco con un grande complesso per musical. Nel 1989 i cittadini decisero di occupare il teatro, dando vita a un progetto che ha resistito negli anni a diversi tentativi di sgombero e a un incendio rovinoso nel 1995.
Ieri davanti al Rote Flora erano parcheggiate molte vetture della polizia. Un manifesto affisso sulla facciata invita alla manifestazione del 29 aprile a Heiligendamm, sede del G8 del prossimo giugno: «Dietro la recinzione c'è la spiaggia», si legge sull'immagine dove un paio di tronchesi aprono un varco nel filo spinato. Gli agenti hanno disperso con la forza una manifestazione spontanea all'esterno dell'edificio, fermando 18 persone. I militanti hanno denunciato il clima di intimidazioni pre-G8: «C'è un tentativo di criminalizzare e diffamare le campagne contro la politica del G8», si legge nel comunicato stampa diffuso. Dalla fine di maggio il Rote Flora ospiterà il Convergence Center Hamburg, un punto d'incontro per la preparazione delle azioni di protesta.
«È un attacco contro tutto il movimento», ha denunciato anche la «Sinistra antifascista di Berlino», dove la polizia ha perquisito tra gli altri diversi locali di Kreuzberg e una libreria «alternativa» nel Mehringhof, cortile storico della sinistra cittadina. «Con i server che ci hanno sequestrato hanno bloccato anche le nostre pagine internet. Un bel colpo», ha denunciato Marcus Steinhagen del gruppo Gipfelsoli di Berlino. Anche la giovane Katja Kipping, parlamentare della Die Linke, ha denunciato la creazione artificiosa di un clima di tensione. Con lei Hans Christian Ströbele, dei Verdi, che sospetta che la polizia abbia voluto dare un segnale chiaro ai movimenti. Ieri il ministro degli interni Schäuble ha annunciato la sospensione degli accordi di Schengen e il ripristino dei controlli alla frontiera fino alla fine del vertice di Heiligendamm. La polizia, che difenderà gli otto potenti con più di 16mila agenti, si aspetta azioni violente da 5 mila degli oltre 100 mila manifestanti previsti.
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