VENERDÌ 19 FEBBRAIO, ore 21, al KINESIS di TRADATE
in vista dello sciopero di tutti gli immgrati del 1 marzo, incontro con unesponente del movimento francese degli immigrati: Orhan Dilber, rifugiato eportavoce del “collettivo turco-curdo” di Parigi, componente attiva delmovimento parigino degli immigrati.
"Dalla Francia è partita la proposta di una giornata di lotta deimigranti, lunedì 1 marzo, “24 ore senza di noi”, per rendere visibilel’apporto degli immigrati all’economia, l’indispensabilità dellaloro presenza per gli stessi autoctoni e per “il paese”. Si tratta diuna proposta prevalentemente mediatica, rilanciata anche dalla stampaitaliana, che riteniamo tuttavia utile riprendere con spirito disolidarietà proletaria e internazionalista e non con l’atteggiamentodemocraticista di chi dice: vedete come vi serviamo bene, quanto siamoutili e carini. Una giornata che deve essere di lotta, innanzitutto controil pacchetto sicurezza e per la concessione del permesso di soggiorno atutti coloro che sono qui per lavorare. Una giornata che deve servire acollegare e organizzare i lavoratori immigrati dispersi, a unirli tra loroal di là della nazionalità, e ai lavoratori italiani più coscienti, afar crescere la coscienza di classe tra gli stessi lavoratori e giovaniitaliani, contro le sirene patriottiche e leghiste."
Stampa e diffondi il comunicato: http://resist.noblogs.org/gallery/4638/volantino_orhan_19febb.pdf
1 MARZO: SCIOPERO DEI MIGRANTI "24 ORE SENZA DI NOI”
I lavoratori immigrati sono parte integrante del movimento operaio. Essisono sottoposti allo stesso sfruttamento dei lavoratori nati in Italia, equelli tra di loro che non hanno il permesso di soggiorno sono spessooggetto di vere e proprie rapine da parte di una borghesia senza scrupoli,che oltr
e a pagare salari di fame senza contributi sempre più spesso nonpaga neppure quanto pattuito, nei campi, sui cantieri, nelle officine, neiristoranti. E proprio questa vorace borghesia predatrice lancia campagnecontro gli immigrati e i clandestini, assecondata dai vari governi conleggi sull’immigrazione sempre più restrittive, fino allacriminalizzazione di chi è senza quel pezzo di plastica che è divenutosempre più difficile da ottenere. E sono loro, i clandestini e gliimmigrati in generale, a pagare il costo più pesante della crisi con ladisoccupazione e la privazione dei mezzi di sostentamento.
Molti lavoratori immigrati, coloro che lavorano in fabbrica o sui cantieria fianco di lavoratori italiani sindacalizzati, si sono già organizzati esono in prima fila nelle lotte per la difesa delle condizioni di lavoro.Sono sempre più visibili nelle stesse manifestazioni sindacali. In diversicasi ci sono stati scioperi di soli immigrati laddove “cooperative” che nascond
ono la peggior forma di sfruttamento – spesso con laconnivenza dei sindacati confederali – pensavano di poter esercitare uno sfruttamento senza limiti assumendo solo immigrati; e sono stati tra ipochi scioperi vittoriosi di questi anni: dalla DHL di Corteolona allaBennet di Origgio e la Fiege di Brembio grazie al supporto del sindacalismomilitante dello SLAI e della partecipazione di militanti rivoluzionari eantirazzisti. Con queste lotte gli operai immigrati hanno alzato la testa esi sono posti alla testa del movimento operaio italiano, dimostrando che èfalsa la tesi nazional-sindacale e socialimperialista che l’immigrazioneindebolisce questo movimento e abbassa i salari. Tuttavia la grandemaggioranza dei lavoratori immigrati rimane dispersa in una miriade diattività – si pensi alle centinaia di migliaia di badanti e colf, maanche ai bar e ristoranti, ai piccoli laboratori, e fa fatica aorganizzarsi, come anche i lavoratori italiani nelle medesime condizioni.
A
Parigi un anno fa i lavoratori sans papiers hanno organizzato unosciopero che ha bloccato i bar del centro e il pranzo di migliaia diimpiegati, rendendo visibile la propria presenza e iniziando un movimentodi lotta per il permesso di soggiorno – ossia la fine della condizione diparia privi dei diritti degli altri lavoratori – che è cresciuto inquesti mesi e ha costituito il proprio quartier generale in un enormeedificio governativo occupato da migliaia di immigrati che hanno costituitoil “ministero dell’immigrazione”, con gruppi di lavoro, assemblee,seminari, manifestazioni settimanali, tra cui di recente una manifestazionedavanti all’ambasciata italiana, contro il governo italiano e insolidarietà con gli immigrati di Rosarno.
Dalla Francia è anche partita la proposta di una giornata di lotta deimigranti, lunedì 1 marzo, “24 ore senza di noi”, per rendere visibilel’apporto degli immigrati all’economia, l’indispensabilità dellaloro presenza per gli stessi autoctoni e per “il paese”.
Si tratta di una proposta prevalentemente mediatica, rilanciata anchedalla stampa italiana, che riteniamo tuttavia utile riprendere con spiritodi solidarietà proletaria e internazionalista e non con l’atteggiamentodemocraticista di chi dice: vedete come vi serviamo bene, quanto siamoutili e carini.
Una giornata che deve essere di lotta, innanzitutto contro il pacchettosicurezza e per la concessione del permesso di soggiorno a tutti coloro chesono qui per lavorare. Una giornata che deve servire a collegare eorganizzare i lavoratori immigrati dispersi, a unirli tra loro al di làdella nazionalità, e ai lavoratori italiani più coscienti, a far crescerela coscienza di classe tra gli stessi lavoratori e giovani italiani,contro le sirene patriottiche e leghiste.
A questo scopo abbiamo organizzato
VENERDÌ 19 FEBBRAIO al KINESIS di TRADATE
via carducci 3 – tel/fax 0331 811662 – kinesis.tradate@gmail.com
un incontro con un espo
nente del movimento francese degli immigrati:
Orhan Dilber, rifugiato e portavoce del “collettivo turco-curdo” diParigi (già la sua composizione ne testimonia il carattere non etnico onazionale, ma internazionalista) che conta 1.300 aderenti ed è componenteattiva del movimento parigino degli immigrati. Egli riferirà daprotagonista sullo stato e le potenzialità del movimento francese dei sanspapiers e le lotte politiche sul terreno dell’immigrazione in Francia. Unutile termine di paragone per il movimento nostrano, e il possibile iniziodi collegamento internazionalista per una lotta comune.
COMBAT
KINESIS AUTOGESTITO
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