Israele: scoperta banda neonazi

Sgominata banda di neonazisti

La polizia israeliana ha sgominato una banda di neonazisti, tutti cittadini israeliani immigrati dalla Russia. Il loro arresto è stato prolungato questa mattina da un tribunale di Tel Aviv. I giovani sono accusati di aggressioni contro lavoratori stranieri, punk ed ebrei ortodossi, oltreché di vandalismo contro una sinagoga. Secondo le forze di sicurezza, il gruppo era in possesso di armi ed esplosivo.

peacereporter.net

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ISRAELE: SGOMINATA UNA RETE DI NEONAZISTI
di Giorgio Raccah
GERUSALEMME - Stupore, ira e sgomento ha suscitato in Israele la scoperta di una rete di una decina di giovani neonazisti, immigrati nel paese dagli Stati della dissolta Urss. Sentimenti di cui si fanno espressione i titoli dei giornali - come quello a grandi caratteri in prima pagina 'Neonazisti in Israele'' dello Yedioth Aharonoth - sopra grandi fotografie di una gruppo di forzuti giovani ripresi mentre fanno il saluto nazista.

La polizia israeliana ha detto che si tratta di una rete composta da giovani discendenti di ebrei (ma non considerati tali dal punto di vista religioso), ai quali è attribuita una lunga serie di attacchi contro lavoratori stranieri, ebrei ultraortodossi, omosessuali e punk, scritte filonaziste sui muri e incendi dolosi di sinagoghe. Tutti gli arrestati risiedono nell'area della città di Petah Tikva, a est di Tel Aviv. Si tratta di giovani che hanno potuto immigrare in Israele assieme ai genitori avvalendosi di una clausola delle Legge del Ritorno che riconosce perfino ai pronipoti di un ebreo il diritto di stabilirsi nel paese e di ottenerne la cittadinanza.

A capo della rete, secondo la polizia, c'é un giovane di 19 anni, Eli Boanitov. Sarebbe stato lui a sceglierne i membri e a propagandare l'ideologia nazista, anche sul piano operativo. "Sono un nazista e tale resterò fino alla fine e non avrò pace fino a quando non avremo ucciso tutti" ha affermato Boanitov, secondo gli inquirenti. "La tragica ironia in questo caso è che i nazisti avrebbero mandato ai campi di sterminio tutti i componenti della rete con almeno un antenato ebreo", ha commentato in un comunicato l'Adl, la Lega contro la diffamazione degli ebrei. Nell'inchiesta, che è cominciata oltre un anno fa, gli investigatori sono anche risaliti a una ventina di persone che erano in rapporti epistolari via internet con la rete. In possesso degli arrestati sono stati trovati filmati che documentavano gli attacchi contro le loro vittime e materiale di propaganda nazista. Del caso si è parlato anche nel corso dell'odierna riunione del governo. Il ministro dell'industria e commercio Eli Ishai ha chiesto l'immediata revoca della cittadinanza e l'espulsione dal paese dei presunti criminali mentre diversi deputati hanno chiesto una revisione in senso restrittivo della Legge del Ritorno per impedire di fare dello Stato "un rifugio per persone che odiano Israele e gli ebrei". Circa un milione di ebrei - in parte con coniugi non ebrei -immigrarono all'inizio degli anni ottanta in Israele dagli stati di quella che era ancora l'Unione Sovietica.

L'afflusso di questa massa di gente, in gran parte in possesso di titoli accademici, è stato poi uno della cause maggiori dello sviluppo economico e del grande successo dell' industria ad alta tecnologia israeliana negli ultimi anni. Pur tendendo a formare un gruppo a parte, gli ebrei di origine russa sono oggi una comunità che si è pressoché pienamente integrata nella vita del paese.

ansa.it

Lun, 10/09/2007 – 10:24
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