Se in questa città, il "punkabbestia" non ha da esistere allora siamo tutti punkabbestia

Alimentato dai giornali, enfatizzato dalla politica di ogni colore, il delirio sulla "sicurezza" e su un preteso "degrado" condiziona e affligge sempre di più la vita sociale.

Le forze dell'ordine mobilitate all'unisono -dai carabinieri ai vigili urbani, dai soliti poliziotti all'insolita polizia provinciale, fino, pare, ai guardiaboschi- pattugliano le strade sempre più minacciosi: sequestrano i cani, fermano in massa i cosiddetti "punkabbestia", inseguono gli immigrati senza documenti. Il bollettino di guerra di ieri riporta un arresto, una denuncia e tre fogli di via in via Pietrapiana. Chiunque non si adegui ai diktat del denaro e del decoro borghese non deve più esistere in questa città. Come dichiarato candidamente in questi giorni da un alto funzionario della sbirraglia, gli zingari devono addirittura essere "cacciati".

Ultimo in ordine di tempo, in Santo Spirito arriva -testuali parole delle carogne dei giornali-- il "COPRIFUOCO": i locali che si affacciano sulla piazza devono chiudere entro l'una di notte. La democrazia nell'era della guerra permanente non esita ad utilizzare il linguaggio di un paese belligerante anche all'interno dei propri confini. Ma stavolta i nemici non sono fantomatici fondamentalisti dalle lunghe barbe- i nemici siamo tutti noi che tiriamo tardi la notte tra uno spinello e una birra e una risata; noi che cerchiamo di vivere la città come un posto dove conoscerci e incontrarci, e non solo dove sopravvivere lavorando.

Questo delirio securitario -che vede in ogni diverso un "malintenzionato" e in ogni telecamera "un'amica"
- ha un nome: si chiama Patto per la Sicurezza, è stato firmato in questi giorni dal ministro dell'interno Amato
e dagli amministratori locali. Riguarda Firenze come tutte le altre principali città italiane, e permetterà di tenere sotto controllo i quattro quinti della popolazione, concentrati com'è noto nelle grandi città.

Sempre più occhi elettronici su di noi, dunque, sempre più gendarmi a controllarci, sempre più comportamenti penalizzati. Vietato passeggiare per strada se non vesti bene, vietato portare a spasso il cane se non gli impianti un microchip, vietato stare in piazza se non a certe ore, vietato bere birra se non in certi pub...

Sempre meno liberi, sempre più prigionieri di un mondo di fantasmi. Ci vorrebbero tutti chiusi in casa a guardarlo dal buco della serratura: una pagina di giornale che ci parla di strani personaggi -brutti,
sporchi e cattivi- da rinchiudere il prima possibile in qualche democratica galera, come se non bastasse averli già imprigionati a vita nella cella del disprezzo sociale. Per i coraggiosi che varcano la soglia, ed hanno ancora l'ardire di gettarsi nella vita reale, viene predisposta una degna accoglienza: non più punkabbestia per le strade, ma frotte di questurini tutti uguali con un distintivo per intimidire e un manganello per reprimere.
Riprendersi le piazze e le strade al più presto, dunque. Vivere le piazze, impedire le retate, mandare a cacare tutti insieme chi ci vorrebbe buoni e ubbidienti come polli da batteria.

RIBELLARSI NON E' "GIUSTO" E' SEMPLICEMENTE URGENTE
FUORI GLI SBIRRI DALLE PIAZZE E DALLE NOSTRE VITE

SABOTIAMO IL PATTO-SICUREZZA

gli anarchici di villa panico

(volantino distribuito a Firenze)

Mer, 11/07/2007 – 18:13
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