Torino - Troppi rischi in città i vigili vogliono rinforzi in borghese

fonte lastampa

I sindacati: le divise scaldano gli animi

Giuseppe Castagnella della Uil spiega nei dettagli quali saranno le condizioni che porterà alla prossima riunione del tavolo tecnico fra sindacati e Comando nato dopo il caso di piazza Vittorio: «Abbiamo deciso che non possiamo più svolgere certi compiti con la vecchia divisa da damerini. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle: in caso di colluttazione non ci possiamo muovere agevolmente. Prenda ad esempio la bandoliera che abbiamo sulla giacca. Se ci sorprendono alle spalle possono farci girare come trottole. Peccato che le risse non siano un gioco».

Che il mestiere di vigile sia un mestiere sempre più a rischio è ormai dato per scontato.
Ma ora, secondo i sindacati (e i tanti «civich» che operano sulla strada) è giunta l’ora di far seguire alle parole i fatti: «Abbiamo chiesto al comandante Famigli di sostituire la vecchia divisa con la tuta operativa prevista dall’articolo 57 della legge regionale. Non ha senso che si affrontino persone pericolose o situazioni a rischio in quelle condizioni».

Ma l’arrivo della «tuta operativa» non è l’unica richiesta che i sindacati faranno nella riunione dell’11: «Chiederemo anche di essere preceduti da pattuglie speciali in grado di monitorare il territorio - spiega ancora Castagnella - in tutti i casi in cui si intuisca che la situazione può degenerare». Per pattuglie speciali si intendono i vigili in borghese del «Nucleo Mirato». Ma quand’è che è possibile capire che la situazione «potrebbe degenerare»? «Prenda ad esempio il caso di un incidente stradale finito in rissa - chiariscono dal sindacato - o ancora la segnalazione di un gruppo che sta distruggendo un bene pubblico. E’ meglio che la nostra pattuglia venga preceduta da colleghi in borghese».

Insomma: sicurezza, sicurezza e poi ancora sicurezza. Una priorità che è all’attenzione anche del Comando e dello stesso assessorato che negli ultimi mesi ha fatto sì che il Corpo di via Bologna si munisse anche degli spray al peperoncino (ne arriveranno 600 bombolette fra pochi giorni in modo tale che ogni guardia sia munita di questo sistema di difesa personale). «Il punto vero - spiega l’assessore Beppe Borgogno - è fare in modo che queste “armi” vengano utilizzate in maniera appropriata. Ecco perché stiamo pensando ad organizzare corsi formativi mirati anche per questo». Poi precisa: «Non si tratta di corsi di autodifesa, ma un modo per capire come utilizzare al meglio questi strumenti».

C’è da dire che in piazza Vittorio, quella famosa notte, i vigili usarono già lo spray al peperoncino, ma servì a poco. Chissà se sarebbe servito il «tonfa», il manganello estendibile di cui la Regione ha già autorizzato l’utilizzo. «In realtà manca ancora il regolamento - aggiunge ancora Borgogno - quindi questa è un’arma di difesa di cui il Comando non si può ancora dotare».

E mentre si lavora per aumentare la sicurezza delle guardie municipali che intervengono in situazioni calde procede anche l’operazione «decoro & simpatia». Se da un lato il Comando di via Bologna pensa a come migliorare il decoro del Corpo («via orecchini e codino») dall’altro l’assessore ai Vigili urbani Beppe Borgogno lavora di buona lena all’operazione-simpatia dei civich. Dopo una prima riunione con alcuni pubblicitari sono seguiti altri incontri per definire le strategie con cui cambiare l’immagine delle guardie municipali agli occhi dei torinesi.

Mer, 04/06/2008 – 14:46
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