Telecamere in classe, la nuova trovata mediatico-fascista

In un’intervista ad un giornalaccio, il ministro dell’ (d)istruzione, Maria Stella Gelmini, detta l’agenda della riforma scolastica, si dice favorevole all’introduzione di telecamere all’interno della aule, con effetto dissuasivo rispetto agli episodi di violenza fra studenti. Sport, disciplina, ma soprattutto un giro di vite contro gli episodi di bullismo sempre più frequenti, e in certi casi anche violenti, che si ripetono nelle scuole italiane.

Favorevole“, dunque, “anche se – dice il ministro – quella delle telecamere è una misura che non basta“. Tuttavia, sono “un deterrente in più“, e “gli istituti hanno l’autonomia di usare l’occhio elettronico“. Ogni preside dunque potrebbe decidere di piazzare le telecamere nella propria scuola: il problema, precisa il ministro, “non sta in una telecamera in più o in meno, ma nell’esigenza di rimettere al centro lo studente, rivisto nella sua formazione a 360 gradi“.
Sul ritorno del voto in condotta, il ministro sottolinea che “ha già ridato autorevolezza a chi sta dietro alla cattedra“.

Il ministro oramai famoso per i suoi surreali video su youtube propone inoltre “meno ore al pc” per gli studenti e “più esercizio fisico, d’intesa con il Coni“.
Tempo fa dichiarava:
“verranno individuati per l’anno scolastico 2008/2009, tutti quei libri disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet. Tutti coloro che vorranno accedere a questi testi on line potranno farlo gratuitamente o dietro pagamento secondo i casi previsti dalla legge.
Ma il ministro dimentica che relatavimente ai testi anche su internet c’ è una cosetta che si chiama “diritto d’autore” e non c’è quasi nulla di gratuito.
E finalmente poi :”i giovani sono troppo soli, la famiglia non basta”, quindii professori devono assumersi la responsabilità di insegnare uno stile di vita“.

Telecamera e campetto balilla studente perfetto

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3 risposte a Telecamere in classe, la nuova trovata mediatico-fascista

  1. admin 2 scrive:

    veramente è assurdo quello che vuole fare il nostro Ministro della d-istruzione….
    mettiamo anche le telecamere in parlamento visibili 24/24 anche a noi cittadini italiani; così vediamo come sono perfetti i nostri parlamentari…chissà forse cio che si vuole fare agli studenti…funziona sicuramente meglio con loro…

  2. Mito scrive:

    Sinceramente non capisco….chi si ricorda di me,come ascoltatore di Radio Di Massa,penso saprà da che parte sto(dalla vostra) ma non riesco a capire quale sia il problema,se uno non ha nulla da nascondere cosa teme? Credo che sia un buon metodo per cercare di combattere il bullismo dato che se uno studente comunica al preside di aver subito violenza,i bulli non vengono puniti e si vendicano dello studente che che ha parlato,poi tutti si erano (giustamente) lamentati perchè Berlusconi aveva proibito le intercettazioni…mah allora non sappiamo obiettivi,scusate?
    Per quanto poi riguarda “meno ore al pc e più attività fisica”,anche qui non capisco quale sia il problema…..

  3. anon scrive:

    il bullismo c è sempre stato, come la microcriminalità.
    Le telecamere (sempre che si possa attuare sta cazzata) però non riprenderanno solo gli atti di “bullismo”, ma tutto. controllo totale.
    Sta cazzata del bullismo è da inserire in una cosa che “si chiama strategia della paura”, ovvero mi faccio controllare perchè ho paura. in modo che alcuni soldi dei contribuenti vengono spesi per telecamere e armi che controlleranno tutto, GESTIONE TOTALE DELL’ATTIVITa’ dello studente a 360° gradi,un pò come accade in 1984.
    BERLUSCONI fa IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, NOI LO PAGHIAMO, ed ha un grosso potere. Gli studenti l’unico potere che hanno e ribellarsi all’autorità, per far nascere qualcosa di nuovo. tra molto non più. Il bullismo è una chiave per limitare la nostra libertà, come ad esmpio scaccolarsi in classe o scrivere : BERLUSCONI MAFIOSO sul muro.

    La stessa cosa accade quando vorrebbero controllare internet perchè ci sono i pedofili, o gaza perchè ci sono i terroristi. TUTTE SCUSE.

    http://cavallette.autistici.org/2009/01/2351

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