RADIOdiMASSA con M.I.Na – DIRETTA DAL TERREMOTO SOCIALE

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Radio di Massa ancora una volta con i Media Indipendenti Napoletani (M.I.Na) in diretta dall’evento di stasera.

P.zza del Gesù ore 19:00

Il programma:

Programma.

>>> Ore 19: Tavola rotonda

Interverranno lavoratori/trici precari della sanità, dei call center, Lsu, studenti/sse, operatori/trici sociali, disoccupati/e, lavoratori/trici migranti…

>>> Ore 21. proiezioni su lavoro precario e le battaglie in corso

>>> Ore 22. Festa Precaria

dj rock’n’Rallo
rock ska folk reggae

Vogliamo reddito, diritti e welfare!!

L’appello:

Da anni denunciamo lo sciame sismico della precarietà. Il pacchetto Treu, poi la legge Biagi, il ritorno delle gabbie salariali hanno tolto qualsiasi protezione, mentre sotto di noi l’economia cadeva a pezzi. Da anni dicevamo che continuare a trasformarci in merce flessibile da prendere, e buttare via a seconda delle esigenze e senza uno straccio di diritto, avrebbe causato disastri. Da anni denunciavamo che annullare i nostri diritti, privatizzando servizi pubblici e garantendo alle imprese private profitti enormi, ci avrebbe portato a non arrivare a fine mese. Tutte queste politiche hanno prodotto un’enorme polarizzazione nella distribuzione della ricchezza a tutto vantaggio di rendite e profitti che hanno reso più forte l’impatto della crisi.

Ed oggi eccoci qua. Quando anche i lavoratori che potevano vantare qualche diritto sono seppelliti sotto le macerie dei licenziamenti, della cassa integrazione e della riforma dei contratti si assottigliano le divisioni e si accomuna la triste condizione di precari.

Insomma sempre più precari quando l’economia trema e crolla! Nessuna tutela, nessun servizio sociale, tutto privatizzato, istruzione pubblica allo sfacelo e sempre più costosa, nessuna politica abitativa contro il caro affitti, nessuna forma di reddito diretto ed indiretto. I precario di ieri sono oggi già disoccupati.

Il 12 giugno a Lecce si riuniranno i ministri delle finanze e a luglio tutti i “grandi” del G8 si ritroveranno all’Aquila . Sono proprio questi politici che in questi anni hanno prodotto la crisi e la situazione di precarietà. Eppure nessuno parla di noi. Non si parla delle centinaia di lavoratori precari, giovani e meno giovani, ai quali non stanno più nemmeno rinnovando quegli stacci di contratti part-time e a progetto. Ci ritroviamo in mezzo ad una strada in un mercato del lavoro a pezzi, senza nemmeno gli spiccioli della cassa integrazione, ci ritroviamo a fare lavoretti a nero per poter campare in qualche modo o, per i più fortunati, si arrotonda l’aiuto economico proveniente dalla propria famiglia.

Parlano di noi solo quando devono metterci gli uni contro gli altri con politiche razziste, parlano di noi solo per chiamarci fannulloni, mammoni e quando ci ribelliamo ci chiamano estremisti e terroristi, minoranze facinorose.

Siamo un pezzo sociale senza diritti, ma siamo essenziali al funzionamento di tutto:

quanto guadagna la pubblica amministrazione con il lavoro dei suoi precari?

Quanto guadagnano le oggi le aziende grazie allo stuolo degli stagisti sottopagati e ricattati?

Quanto risparmia lo Stato nella scuola e nell’università senza insegnati e ricercatori, per gran parte precari? Senza parlare dello sfruttamento dei migranti sempre più marginalizzati ed ingiustamente criminalizzati…

Abbiamo, quindi, deciso di rendere visibile questo pezzo sociale in un’iniziativa di confronto ma anche di conflitto. Vogliamo attrezzare una tendopoli nel cuore del centro storico di Napoli, metafora della nostra condizione di “terremotati sociali” senza reddito e prospettive per il futuro. Abbiamo voglia di “ricostruire” insieme un nuovo percorso di lotta ed è per questo che vi chiediamo di attrezzare con noi una tendopoli precaria il 18 giugno a piazza San Domenico.

E’ ora di uscire fuori dal silenzio. Vogliamo che almeno un giorno il centro storico di Napoli, attraversato quotidianamente dal precariato, sia luogo di visibilità di questa realtà sociale, auspichiamo che, ognuno con le proprie espressioni di conflittualità, possa rivendicare diritti sul lavoro, l’eliminazione di ogni forma di arbitrio e di ricatto occupazionale che impongono la totale subalternità del lavoro alle esigenze di profitto dell’impresa e/o del datore di lavoro, reddito e welfare.

La SICUREZZA che chiediamo consiste nella possibilità di costruirsi un futuro, rivendicando reddito come risposta alla precarietà, alla disoccupazione, ai bassi salari e al carovita.

Riteniamo necessario difenderci dalle privatizzazioni e lottare contro tali speculazioni sui beni di utilità collettiva, non vogliamo che la gestione dei beni comuni sia subordinata alle logiche e ai ritmi del profitto d’impresa, al fine di riappropriarci anche di reddito indiretto, visto che la parola privatizzazione significa sproporzionato aumento dei prezzi a garanzia di alti tassi di profitto. Vogliamo il diritto alla casa e all’abitare, chiediamo welfare, scuola e università pubbliche, una sanità efficiente, vogliamo riappropriarci dei nostri territori.

Vogliamo passare dal subire ad essere il TERREMOTO SOCIALE!

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Una risposta a RADIOdiMASSA con M.I.Na – DIRETTA DAL TERREMOTO SOCIALE

  1. beats for sale scrive:

    Looking forward to reading more. Great blog post.Thanks Again. Keep writing.

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