CHE RADIO È

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“Se parlare è un po’ come pensare, immagina che accade a metterci vicino un po’ di musica e a lasciarsi contaminare...”

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Rossa, Libera ed indipendente…

Nel 2008 nasceva a Napoli una web-radio “Rossa, Libera e Indypendente” dall’ambizioso scopo di porre fine alle bugie raccontate dai grandi media per conto di poteri politici, economici o di altra natura in merito ai movimenti studenteschi che in quell’anno animavano lo scenario politico italiano. A distanza di qualche anno si fanno più evidenti le contraddizioni del mainstream e la necessità di un luogo in cui informarsi che sia scevro da ogni logica di profitto, fatto della voglia di autonarrare le proprie esperienze di vita e di lotta. Uno spazio a rete che metta a confronto i sogni, fuori dalle gabbie, e ne faccia narrazione; un luogo in cui informare corrisponde a creare, a partire dal confronto tra i desideri per arrivare alla cospirazione e alla sovversione nei confronti di un quotidiano che non dà spazio, di un capitalismo che più ci inganna chiamandosi anarcho, più diventa totalitario. A partire da questi assunti, i traguardi cui Radio di Massa mira non sono mutati, nonostante e anzi proprio sulla base dei cambiamenti che ci stanno investendo tanto dall’interno quanto dall’esterno.

Parlavamo di sovvertire il modo tradizionale di fare informazione, mettendo in crisi l’autorevolezza data della Fonte a partire dalle nostre stesse voci; parlavamo di metterci a comunicare seguendo la struttura della rete: la partecipazione alla co-costruzione dei significati delle nostre esperienze, contro i discorsi dominanti e le storie montate sopra le nostre teste; parlavamo di rifiutare copyright e softwares proprietari, ponendoci fuori dalle logiche di mercato e supportando invece l’open source e i free softwares (vedi lic. GNU etc). Abbiamo illuminato l’underground musicale e artistico della nostra città divenendo punto di riferimento per chi, come noi, ha scelto di non sottostare ai sistemi camorristici di SIAE e affini. Un lavoro di paziente sovversione dei giochi-forza che animano la vita politica della città ha fatto sì che attraverso la radio si sviluppasse un nuovo modo di informarsi ed informare, di interagire, dibattere, formulare idee.

E’ infatti proprio dalla città e dalle strade che partiamo e sono proprio la città e le strade a cui ci rivolgiamo, cominciando nel 2008 in una università occupata e presenziando, da lì in avanti, tutti i luoghi in cui le contraddizioni e i conflitti si esprimono più radicalmente. Radio di Massa contava due regie, l’una situata nello Spazio di Massa Occupato e l’altra nel Laboratorio Occupato L.O.S.K.A, luoghi attraversati da soggetti diversi e segnati da esperienze diverse, ma accomunati dall’esigenza di costruzione di uno spazio alternativo di aggregazione, di confronto e di socializzazione. In una università in cui queste pratiche sono precluse, in cui la cultura viene somministrata a dosi standard, è evidente come il ruolo della radio divenga fondamentale stimolo alla riflessione collettiva e alla costruzione di un modo alternativo di fare politica.

Ad oggi riteniamo fondamentale spingere alle estreme conseguenze queste riflessioni e rilanciare il nostro progetto alla luce di cambiamenti che prepotentemente e repentinamente ci stanno investendo. Crisi globale, precarietà esistenziale, nuovi modi di interagire, strumenti finora inediti usati per creare dissenso. A quanto pare, l’invito “non odiare il media, diventalo” è stato studiato a tavolino anche dalle multinazionali e dai sistemi di informazione globale che, a differenza di altre piattaforme e network nati appositamente, non garantiscono la privacy, anzi sottopongono tutto il materiale prodotto ad un attento controllo. Adesso la rete brulica di “broadcast yourself”. Ciò non ci coglie troppo di sorpresa, anzi non riusciamo a non vedere la commercializzazione di tutto questo e il livello di controllo cui ogni nostra azione in internet viene sottoposta.

E’ nell’interesse dell’internauta preoccuparsi di non lasciare tracce di sé sul proprio percorso, e tuttavia le vie di fuga sul web vanno estinguendosi è dunque importanti dotarsi e usare sistemi di informazione indipendente che garantiscono la privacy . Come essere in rete, dunque, senza lasciare tracce di sé o lasciandone il meno possibile? Non potendoci appiattire su uno sterile rifiuto dei nuovi strumenti di comunicazione che dominano il web, emerge la necessità di individuare modalità critiche e consapevoli di fruizione degli stessi, prendendo le distanze tanto dalla retorica della cosìdetta “net neutrality” quanto dalle ancor più bizzarre teorie tese ad individuare un carattere intrinsecamente rivoluzionario all’interno di tali strumenti. C’è ancora molto da vedere, ma resta vero che ciò di cui stiamo parlando è stato creato e viene gestito fuori e contro i movimenti e tralasciare questo dato può rivelarsi fatale. Ribadiamo dunque l’invito a utilizzare, laddove possibile, i server indipendenti e non proprietari messi a disposizione da collettivi di hackers attenti al diritto alla privacy, le mailing lists e i blogs capaci di tutelare la riservatezza delle comunicazioni, gli innumerevoli softwares concepiti al fine di consentire una navigazione anonima della rete e, anche laddove si decida di navigare in “acque non sicure”, tener presente che poche piccole attenzioni possono renderci irrintracciabili senza per questo rinunciare ad essere sulla cresta dell’onda della comunicazione.

L’attuale quadro socio-politico mondiale è destinato a divenire sempre più complesso nei prossimi anni, il che vale anche per i movimenti che proliferano e si radicalizzano ogni giorno di più. Ciò impone un’attenzione crescente ai modi in cui scegliamo di organizzarci, tenendo presente che ad essi seguiranno risposte sempre più immediate da parte di chi ha interesse a conservare lo stato di cose esistente. E’ in questo contesto fondamentale il ruolo che l’informazione indipendente può giocare. Negli ultimi tre anni ci siamo inventati modi di fare informazione e di informarci prima inediti, massimamente circolari e partecipativi, che hanno messo in scacco, spesso, ciò che si provava a fare sulle principali testate giornalistiche, mostrando la nostra verità prima che lo facesse qualcun altro. Rilanciare il progetto di Radio di Massa è rilanciare questo principio. La centralità della questione del media-attivismo risulterà sempre più evidente in futuro e per nulla al mondo ci lasceremo cogliere impreparati.

infòrmati indypendente – www.radiodimassa.tk

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128 risposte a CHE RADIO È

  1. Giancarlo scrive:

    Io alle 3 sono il responsabile del servizio d’ordine…assolderò un gruppo di picchiatori fuori di testa e del tutto piegati alla mia autorità….Giada abbia a fujì…

  2. Giada Rocco scrive:

    Tu dv assoldare qlcn, io ho la SEDIA!!!!

  3. Marilou scrive:

    ma nooooo, proprio sulle interviste impossibili vi cade il segnale?
    Grazie, Gotico, diffiderò dai lupi da oggi in poi…
    buona non notte a tutti.

  4. Matteo Nocera scrive:

    enrico hai scelto la strada della comunicazione e quello della “GLORIA” invece che quella della buona musica.
    Traditore.

  5. davide scrive:

    Davide: Ciao ragazzi sto ascoltando la radio… Nei prossimi giorni
    spero ke la radio di lettere e filosofia e di scienze politiche possano
    trasmettere assieme per un megaevento radiofonico !!!
    Continuate cosi. Davide Assemblea Permanente di Scienze
    Politiche

  6. Giada Rocco scrive:

    Grande Jovanotti, qst si che è un ottima scelta!!!

  7. Giovy scrive:

    al momento si sente molto disturbato

  8. G scrive:

    non si sente nulla

  9. Domenico scrive:

    Bella guagliù… la radio è grandiosa nonstante i problemi tecnici… ci si vede a lettere occupata… però fatemi un favore… date un pacchero a Enrico che sta parlando proprio adesso ahaha!!!

  10. Kaia scrive:

    Ragazzi state spaccando ma se volete alzare il livello combiate dj. Faya non cela fai

  11. ryflex scrive:

    non male sto pezzo

  12. ryflex scrive:

    si sente bene qui da me,ma arripigliati co sta voce che sembri un ubriacone che arravoglia la voce …sento sempre un grgrrgrrrrgrgr ma che ttien’ mmokk?

  13. ascoltatore medio scrive:

    vi è stato già detto…dovreste alzare il volume della voce quando parlate oppure abbassate il master dello streaming perchè si accusa uno scompenso tra la voce diretta e la music.a me da un pò fastidio

  14. KINNMUORE scrive:

    non credete all’ascoltatore medio wagliù..è visibilmente della DIGOS

  15. ornella scrive:

    ua la digos ci consiglia pure.

  16. Pina scrive:

    wa ragazzi stamattina state dando il meglio di voi con la musica..!! Grandissimiiii

  17. greta scrive:

    reggae noooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  18. FABIO scrive:

    MUSICA RIDICOLA NOIOSA E UNILATERALE SIAMO NEL 2009 C’è DEMOCRAZIA …SVEGLIA..PS METTETE UNA PERSONA CAPACE DI FARE RADIO HAHAHAH

  19. Quentin scrive:

    magari lo speaker dovrebbe dire ciò che pensa e nn leggere da un foglio già scritto..e poi che palle..cambiate genere stasera…

  20. Quentin scrive:

    ma questa canzone finisce prima o poi??

  21. sista scrive:

    vai fayah!! sì o meglio.. aspettiamo solo te

  22. nina hagen scrive:

    musica pliiz….invece di parlare di pseudosesso…

  23. greta scrive:

    ma che trasmissione èè?!?!?!

  24. Anonimo scrive:

    se volete sentire quella gran cagata di giovanotti accendete radio dj. se la trasmissione non vi piace, che cazzo state a fare al pc, scopate porco dio

  25. Anonimo scrive:

    sdasdasdsa

  26. pdmoa scrive:

    only good vibrations qui a Radio di Massa, altro che jovanotti e co….

  27. mara scrive:

    uagliu…
    vi scrivo da vienna…sono in erasmus…
    spero che i miei compagni si ricordino ancora di me…
    raga…sn fiera di quello che state facendo…e di come lo state facendo…
    ….e un po’ in colpa di non esserci…
    gabriele….sto aspettando la dedicaaaa
    baciiiii

  28. blabbo scrive:

    diego puoi benissimo presentarti a porta di massa e prendere in mano il microfono…. mica è una radio privata.. -_-

  29. Gionatan scrive:

    si nu pesc

  30. Compagna scrive:

    Gionatan non potevi esprimere meglio il pensiero di tutti!

  31. roberto scrive:

    scusa gionatan
    ma che ha detto blobbo di tanto strano?
    stai calmo perchè nessuno ti ha offeso.
    bella espressione cmq.e poi pure tu compagna,il pensiero di tutti…ma che vi siete pigliati uagliù….

  32. pdmoa scrive:

    stanotte nn so chi ascolta…..

  33. licia scrive:

    Buon giornoooooooooo!!!!!!!

  34. licio scrive:

    dolcissima…

  35. licia scrive:

    a salerno non piove

  36. licio scrive:

    piove sul sangue secco

  37. mara scrive:

    raga si sente un po’ basso…
    sto cercando di farvi conoscere in austria forza…

  38. chesia scrive:

    questa musica è una merda !!!! una tortura per i timpani !!!!!!!!!

  39. chesia scrive:

    eh, niente da fare, continuate co sta musica che è una ciofeca !!!!!!!!!

  40. Giancarlo scrive:

    ASSEMBLEEEAAAAAAAAAA

  41. ornella scrive:

    oggi senza radio di massa mi sento molto sola.devo anche andare a lavorare,come farò senza voi???aiuto,sono drogata di radio di massa!datemela!datemela!datemela!

  42. mara scrive:

    raga…lo so che state intasatissimi, e aspetto di sentire le ultime di roma di oggi….
    ma oggi è anche il compleanno dell’a12…fatele gli auguri anche da parte mia che sn lontana…
    un bacio forte

  43. Angela scrive:

    scusate ragazzi ma perchè l’assemblea per decidere se portare avanti l’occupazione o meno nn si fa lunedì all’una e mezza????

  44. Anonimo scrive:

    ma chi è al microfono adesso???? mi fa pariare tantissimo….

  45. Anonimo scrive:

    ma quando c’è l’assemblea per decidere se l’occupazione continua??????????

  46. marta scrive:

    grandi!!!!
    ma l’occupazione continua?

  47. Pocio scrive:

    si stai parlando

  48. Finlandia scrive:

    LO SPEAKER STA TROPPO FATTO

  49. davide mantra scrive:

    gabriele passa un pezzo dei mantra! dal myspace

    http://www.myspace.com/themantraabovethespotlessmeltmoon

    tutti a cagare nelle bandiere greche
    ahahah

  50. Finlandia scrive:

    vabbuò a questo punto sentiamoci pure claudio lolli…

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