Aica (Bz) - La polizia sequestra manifestanti No Tav
Ieri, 28 aprile, il capo dello Stato Napolitano ha inaugurato, ad Aica (BZ), l'inizio degli scavi del cunicolo esplorativo per il tunnel di base del Brennero, prima parte del TAV Verona-Monaco. Il consenso nei confronti di quest'opera inutile e devastante, in Sudtirolo, è bassissimo. Ciò che fa fatica ad emergere è il dissenso attivo. Ma quest'ultima eventualità fa paura agli industriali e ai loro protettori politici.
L'operazione politica e mediatica legata alla visita di Napoletano era dunque quella di far credere che tutti sono favorevoli al TAV e di non dare alcuna visibilità al dissenso. Così la questura di Bolzano ha vietato qualsiasi manifestazione, anche lontano dalla cerimonia. Sono stati "tollerati" alcuni striscioni su di una collinetta a qualche centinaio di metri dal cantiere. Altri, tra NO TAV trentini e KEIN BBT sudtirolesi, sono riusciti a mettersi lungo la statale, accerchiati dalla polizia in tenuta antisommossa (che li ha poi denunciati, stando ai giornali, per manifestazione non autorizzata). Non solo. Il fatto più grave e inaudito è che un pullman di una quarantina di altri NO TAV trentini è stato letteralmente sequestrato all'uscita dell'autostrada di Bressanone e tenuto per tre ore in un parcheggio, con i manifestanti circondati dagli agenti. Il dirigente della piazza ha minacciato di far caricare i dimostranti alla sola vista di qualche bandiera NO TAV/ KEIN BBT (che avrebbe avuto ben poco senso esporre, d'altronde, essendoci solo la polizia), aggiungendo che la mera presenza di dissidenti, stante il divieto di manifestare, era di fatto una provocazione. C'erano blindati dei carabinieri dappertutto. Al pullman non è stato consentito di riprendere l'autostrada né a Bressanone né a Chiusa, ma solo a Bolzano. I manifestanti sono stati scortati (un'auto della polizia e un blindato dei carabinieri davanti, un'auto e due blindati dei carabinieri dietro) fino in Trentino. Ad ogni ponte sull'autostrada, un'auto della polizia. Il divieto di manifestare davanti al cantiere era stato notificato la mattina stessa e nessun'altra manifestazione è stata di fatto consentita.
Al telegiornali e sui giornali hanno potuto così dire che la popolazione vuole l'opera e che i dissidenti erano pochi. Il presidente della Provincia di Trento ha avuto la faccia tosta di dichiarare che le critiche aiutano a migliorare l'opera e che sono, quindi, le benvenute…
In serata a Trento, dove già nel pomeriggio si era tenuto un presidio, si è svolta una piccola manifestazione per le strade della città con interventi al megafono e uno striscione che diceva "LA LOTTA NO TAV NON SI SEQUESTRA". Buona la reazione di automobilisti e passanti. I NO TAV sono poi riusciti a parlare dal palco del Trentofilmfestival dedicato alla montagna, esponendo le bandiere in sala. Presentati da Maurizio Nichetti, hanno raccontato il sequestro di cui erano stati oggetto e le ragioni di una lotta a difesa (anche) delle montagne, applauditi dai trecento presenti. Silenzio oppure una sola riga insipida sui giornali locali.
Se a questo si aggiunge che un NO TAV/ KEIN BBT di Bolzano è stato intimidito e denunciato dalla polizia, domenica scorsa, per "manifestazione non autorizzata" a causa di un intervento informativo sul tunnel del Brennero fatto – su invito ufficiale – durante una fiera, ci rendiamo ben conto che qui si sta dichiarando guerra ad ogni voce critica che ostacoli le magnifiche sorti e progressive del profitto. In gioco è ormai la stessa libertà di espressione.
Infine, mentre ad Aica si svolgeva la cerimonia della retorica ufficiale e del dissenso sotto sequestro, un gruppo di solidali è entrato nella sede milanese della Collini (una delle otto ditte che hanno vinto l'appalto per il cunicolo esplorativo del Brennero) con uno striscione che diceva "COLLINI VERGOGNA" e un testo con cui si invitava la ditta a recidere il contratto d'appalto. Un altro striscione appeso sotto la sede diceva "LA COLLINI DEVASTA LE ALPI". Un manifestante è stato fermato e denunciato per "violazione di domicilio" (l'intenzione era addirittura quella di arrestarlo, se il presidente della Collini non avesse preferito non sporgere denuncia…). Che altro dire?
Nell'esprimere la nostra piena solidarietà agli intimiditi e ai denunciati, possiamo aggiungere una cosa sola: la lotta NO TAV non si ferma.
alcuni partecipanti allo Spazio aperto NO Inceneritore NO TAV
PER UNA RIFLESSIONE COLLETTIVA E PER DECIDERE COME RISPONDERE A QUESTO CLIMA, TROVIAMOCI GIOVEDI' 1° MAGGIO, ALLE ORE 20,30, PRESSO LO SPAZIO CONTRO LE NOCIVITA', IN VICOLO S. MARTINO 6 A TRENTO.
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