[Bo] Proiezione di "Bambule" di Ulrike Meinhof
LUNEDI 22 NOVEMBRE
spazio di documentazione FUORILUOGO, via san Vitale 80, Bologna
ore 19.30 musica, aperitivo, buffet benefit
ore 21.00 inizio serata
PRESENTAZIONE E PROIEZIONE di
BAMBULE
Rieducazione, ma per chi?
BAMBULE significa fare casino, confusione. Tra le ragazze rinchiuse negli istituti di rieducazione tedeschi era un termine usato per indicare momenti di sfogo collettivo, che poi sfociavano in proteste spontanee.… hai visto? Facciamo qualcosa, un’azione, e che ne viene fuori? Bambule! Si rompe tutto e poi arrivano gli sbirri e siamo fottute… (Iv, ragazza dell’istituto di Berlino)
BAMBULE fu scritto nel 1969/70 da Ulrike Meinhof insieme ad alcune ragazze dell’istituto di rieducazione di Eichenhof, Berlino. In questo genere di istituti venivano rinchiusi e imprigionati ragazzi e ragazze ritenuti “disadattati”, “deviati”. Si trattava per lo più di minorenni provenienti, in
alcuni casi, da ambienti di grave disagio sociale, di indigenza, di abbandono.
Negli atti che dichiaravano la “devianza” si leggeva a proposito delle ragazze di Eichenhof: avida di sesso, vagabondaggio, sesso per denaro, cambio di lavoro. Oppure: frequenta stranieri, porta minigonne. Oppure: disadattata, ribelle, bugiarda. Anche l’omosessualità veniva ritenuta ‘devianza’.
Fine 1969. Ulrike con Irene Goergens, prigioniera nel riformatorio femminile Eichenhof di Berlino, durante la lavorazione del film “Bambule” a cui con altre ragazze come lei prende parte. Il 4 maggio 1970 è nel nucleo che realizza la liberazione di Andreas Baader. Nell’ottobre dello stesso anno viene arrestata (banda armata, armi, esplosivi…) e condannata a 6 anni e mezzo. (fonte: “Rote Armee Fraktion”, op.cit.)
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