Chi fa la guerra non va lasciato in pace!

La massiccia partecipazione popolare alla manifestazione antifascista del 25 Aprile di Milano, ha ribadito che, nonostante i tentativi revisionisti del Governo di centro-sinistra di rimuoverne i contenuti di “parte”, in particolar modo quelli dell’antifascismo e della lotta contro la guerra imperialista – come fu anche la 2° Guerra Mondiale -, questi sono ancora presenti nella coscienza della masse. Non è stato casuale che spontanee bordate di fischi abbiano accolto il tentativo di comizio bi-partisan, effettuato dal duo Bertinotti-Moratti, così come la sottaciuta e politicamente importante contestazione a piazza San Babila verso gli ex-diessini. Segnali che fanno ben sperare in una prospettiva di lotta antimperialista, che ha dimostrato di essere in grado di “tenere” l’appuntamento di piazza, nonostante l’azione di repressione e criminalizzazione a mezzo stampa, scatenata contro alcuni dei settori più combattivi del movimento di classe, specialmente dei comunisti. Una tenuta che si è dimostrata anche con l’espressione di un’aperta e coraggiosa solidarietà verso i militanti rivoluzionari e antimperialisti imprigionati, culminata in un presidio davanti al carcere di San Vittore e che ha rappresentato un “dito in un occhio” ai reazionari, tale da far “preoccupare” il Ministro degli Interni Amato.
Una “tenuta” del movimento antimperialista che non si basa su astruse o scellerate teorie, bensì si alimenta nelle contraddizioni sempre più profonde che si stanno sviluppando nel capitalismo internazionale ed italiano. Partecipando sul fronte esterno alla guerra imperialista dall’Afghanistan al Libano, è costretto infatti su quello interno a smascherare la sua stessa natura reazionaria ed antiproletaria, fatta di un continuo assalto alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di proletari, coadiuvato nella sua azione di prevenzione e repressione di qualsiasi tentativo di organizzazione di classe, indipendente e rivoluzionaria, dal congiunto supporto del sistema dei mass-media e dalla burocrazia sindacale, divenuti definitivamente veri e propri “poteri dello Stato”.
Nonostante l’attuale sproporzione delle forze in campo, pensiamo che la situazione richieda un continuo sforzo unitario nella mobilitazione, per mettere in risalto le contraddizioni che attanagliano l’imperialismo, la sua guerra e la politica che li sostiene, che oggi vede nei neodemocristiani e nei riformisti i pupazzi di turno al proprio servizio.
Chi fa la guerra non va lasciato in pace, per questo invitiamo tutti i compagni e le compagne a partecipare in massa alla manifestazione contro l’implementazione della catena di assemblaggio del nuovo cacciabombardiere F35, che si terrà il prossimo 19 Maggio a Novara. Una decisione del Governo Prodi, quella di dare il via libera alla costruzione di una nuova arma di distruzione di massa, che appaiata all’ampliamento della base USA di Vicenza, rappresenta con le sue proiezioni di aggressione strategica a medio-lungo termine, una vera e propria dichiarazione di guerra contro i popoli del Mediterraneo e del Medioriente, a partire da quelli arabi.
Una minaccia verso altri popoli che non possiamo ignorare e contro la quale dovremmo tutti sentirci impegnati nella mobilitazione; una minaccia per cui rischiamo di dover pagare grossi tributi nel futuro, quando non potremo dire che “non sapevamo”…

CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA!
NO ALLA COSTRUZIONE DELLE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA!
FUORI LE BASI USA DALL’ITALIA!
AL FIANCO DELLA RESISTENZA DEI POPOLI!

Partecipiamo in massa alla manifestazione a Novara il 19 Maggio

Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano

Gio, 17/05/2007 – 15:41
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