Comunicato iniziativa benefit per arresti a Copenagen
Ieri, martedì 6 marzo l’edificio che ospitava l’Ungdomshuset ( casa dei giovani ), centro sociale autogestito sin dal 1982, è stato definitivamente abbattuto.Sito in via Jatveig 69 fu costruito nel 1897 dal sindacato dei lavoratori, ed è stato da sempre teatro di grandi avvenimenti e cambiamenti politico-sociali: qui nel 1910 la Seconda Internazionale proclamò per la prima volta l’8 marzo come festa della donna, che in molti si apprestano a festeggiare. Dal 1982 una convenzione tra il municipio di Copenaghen e i giovani del quartiere Nørrebro affidò a questi ultimi la gestione del posto a tempo indeterminato. Nonostante ciò il consiglio cittadino decise nel 1999 di mettere all’asta l’edificio, vendendolo alla Human A/S, società la cui quota azionaria venne presto rilevata da Faderhuset, congrega ultracattolica che fa riferimento all’ala politica dell’estrema destra. Ovviamente gli occupanti si rifiutarono di abbandonare l’edificio e questo rifiuto si tradusse nel 2003 in un duplice processo giudiziario tra gli occupanti, Faderhuset e la municipalità, rea di aver violato l’accordo presistente.
Dopo due sentenze favorevoli agli ultracattolici, nel 2006 il tribunale danese ha deciso di impedire agli attivisti di Ungdomshuset il ricorso alla Corte Suprema poichè a causa della loro politica di autogestione priva di strutture gerarchiche non potevano essere riconosciuti come organizzazione(!!!). Giovedì 1 marzo 2007, la polizia danese in assetto da guerra ha sgomberato l’edificio per consegnarlo agli speculatori di Faderhuset che già avevano rifiutato un’offerta di 2 milioni di euro dell’associazione Jatveig 69, intenta a restituire il palazzo ai giovani di Nørrebro. Le proteste per l’accaduto sono sfociate nella rivolta dei giovani di Copenaghen per le strade della città, migliaia di persone sono scese in piazza per mostrare solidarietà e dissenso e rabbia contro l’attacco dei poteri forti a una delle più grandi e meglio riuscite esperienze di autogestione del paese; autogestione fuori dai dettami e dalle regole del mercato e del profitto, che negli anni è diventata motivo di aggregazione e d’incontro per molti giovani della capitale danese ed europei. Infatti circa la metà dei 600 attivisti e dimostranti arrestati nelle strade di Copenaghen durante gli scontri, spesso solo sulla base delle testimonianze dei poliziotti stessi, erano tedeschi, francesi, italiani, svedesi, norvegesi.. numerose sono state le dimostrazioni di solidarietà nelle città d’Europa, Russia, Israele e Australia dove i consolati danesi sono stati oggetto di proteste e occupazioni simboliche. La risposta dello Stato è come sempre repressione, repressione delle voci fuori dal coro, repressione delle individualità che cercano di autoderteminare le proprie esistenze in maniera spontanea, solidale, diversa dai canoni proposti dalla pubblicità e dalla società delle istituzioni. La stessa repressione che colpisce, qui in Italia come ovunque, chi decide di criticare e contrastare le angherie a norma di legge e i soprusi quotidiani di una società capitalista e autoritaria, in cui tutto è tributato al dio denaro, dio nel cui nome si esporta la democrazia a suon di bombe, si costruiscono lager per monvalanza straniera a basso costo e nelle aule di tribunale si celebrano i processi all’intenzione. Noi, che facciamo dell’autogestione la nostra pratica di vita quotidiana, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a chi come noi ogni giorno combatte le stesse battaglie, a chi non lo fa per finire sulle pagine dei giornali sperando un domani di decidere le sorti del paese, ma perchè semplicemente non può fare altrimenti. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vi invitiamo a fare altrettanto, nel modo migliore che conoscete; noi come sempre siamo pragmatici e abbiamo pensato che sarebbe il caso di far sentire concretamente la nostra vicinanza a chi in questi giorni si battuto per le strade di Copenaghen, e a chi per questo motivo è finito vittima della repressione poliziesca.
Vi invitiamo quindi venerdì sera, 9 marzo 2007 al benefit per gli arrestati dell’Ungdomshuset
dance hall con
friend Sunshine
reggae music
c/o infermeria occupata
strada prov.1 bari-modugno-toritto
di fronte stabilimento avir.
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