Due giornate di mobilitazione in Italia e Svizzera per la liberazione di Marco Camenisch

05/02/2013 - 10:00
06/02/2013 - 23:00

5-6 FEBBRAIO 2013
DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE
PER LA LIBERAZIONE DI MARCO CAMENISCH
IN ITALIA E SVIZZERA


Marco è un anarchico ecologista prigioniero da oltre 20 anni nelle carceri italiane e svizzere per la sua lotta condotta, fino dal 1979, contro l'industria nucleare e la devastazione ambientale. Un anno dopo l'arresto è evaso e dopo 10 anni di latitanza è stato riarrestato.
Nelle carceri non ha mai piegato la testa e continua a contribuire alle lotte con il suo essere ribelle e indomabile; è proprio per questo che lo Stato elvetico si ostina a negargli la scarcerazione, nonostante Marco sia già nelle condizioni legali per essere liberato.
Per non permettere che tale accanimento su Marco si protragga oltre è necessario mobilitarsi per la sua immediata liberazione.
E' ora di fare sentire a chi lo tiene in catene che il nostro compagno non è solo, e che la sua prigionia sarà sempre fonte di fastidio e guai per gli interessi economici che tanto stanno a cuore allo Stato svizzero.

MARTEDI 5 FEBBRAIO PRESIDIO AL PALAZZO SVIZZERO DI PIAZZA CAVOUR A MILANO, A PARTIRE DALLE ORE 10.00

ALLE ORE 17 APERITIVO E ASSEMBLEA IN VILLA VEGAN OCCUPATA
via Litta Modignani 66 – Milano




Solidali con Marco Camenisch






5-6 FEBBRAIO 2013

Giornate di mobilitazione per ribadire la nostra complicità a fianco di Marco Camenisch, contro lo Stato e i suoi ulteriori tentativi di reclusione


Psichiatri, assistenti sociali e criminologi, loro che tramite le commissioni di cui fanno parte sono i nuovi carcerieri. Una matriosca di prigioni, una galera dentro l'altra.
In principio troviamo la galera per la condanna penale inflitta dal tribunale, poi al suo interno, durante l'espiazione della pena, i carcerieri si tolgono le toghe per indossare i camici bianchi ed esaminare e condannare il prigioniero; intendendo l'indole criminale come una forma patologica da curare.
Marco in questo periodo si trova sotto esame da parte di questa commissione, in quanto avendo già scontato i due terzi della pena potrebbe beneficiare della libertà condizionale. Spetta a loro dare una valutazione sul suo rilascio, la quale sarà impugnata dal giudice per la decisione finale.
Un iter che ormai è diventato prassi per tutti i prigionieri in Svizzera condannati per reati violenti (assassinio, omicidio intenzionale, lesione personale grave, violenza carnale, rapina presa d'ostaggio, incendio, esposizione a pericolo della vita altrui o un altro reato passibile di una pena detentiva massima di 5 o più anni con il quale ha gravemente pregiudicato o voluto pregiudicare l'integrità fisica, psichica o sessuale di un altra persona; art. 62d CP).

In questa matriosca non possiamo fermarci a guardare il dito senza renderci conto della direzione che esso indica; il carcere sta cambiando forma, da luogo di privazione della libertà per un dato periodo a struttura dove si cerca deferenza completa dell'individuo al giogo dello Stato.
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Marco in questi 20 anni di carcere ha sempre contribuito alla lotta, rivendicando il suo essere anarchico ecologista e senza mai asservirsi al volere dello Stato e del capitale.
I suoi carcerieri provano invano a scalfire questa sua forte identità minacciandolo, tramite queste commissioni, di rifiutargli la libertà condizionale e di affibbiargli l'internamento: una misura detentiva che prevede la detenzione indeterminata oltre il fine pena (art. 64 CP).

Essere al fianco di Marco, per contrastare questo nuovo attacco dello Stato, indirizzato come a lui anche a tutti i detenuti che non intendono piegare la loro identità facendosela plasmare dai vari camici bianchi!

Il 5 e 6 febbraio sono state indette due giornate di mobilitazione.
E' importante che ognuno si mobiliti creando più momenti possibili, che la nostra complicità e solidarietà a Marco unite alla nostra rabbia e determinazione si oppongano ai colpi sferrati dai suoi carcerieri.

CONTRO LO STATO E OGNI CARCERIERE !
MARCO LIBERO!




Lun, 07/01/2013 – 14:07
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