[Na] Corteo 12 dicembre contro fascismo e repressione

12/12/2009 - 16:00
12/12/2009 - 19:00

CORTEO 12 DICEMBRE ORE 16:00 PIAZZA DEL GESU'

CONTRO FASCISMO RAZZISMO E REPRESSIONE!

LE LOTTE NON SI PROCESSANO!

GLI SPAZI OCCUPATI NON SI TOCCANO!

L’evidente impossibilità di uscire rapidamente dalla crisi economica e la
volontà politica di non dare risposte alle emergenze sociali sempre più
diffuse e stringenti, porta i padroni di oggi a rendere sfacciata la
brutalità repressiva dello Stato; si assiste, infatti, ad un proliferare di
teorie repressive (tolleranza zero, "broken windows", le nuove
regolamentazioni sui CIE) che l'altalena di Governi si preoccupa di
codificare senza il benché minimo pudore.
In una fase di crisi come questa, dunque, l’esigenza di costruire
paradigmi ossessivi di controllo diviene un elemento sempre più
improrogabile e indispensabile per chi vuole imbavagliare le lotte sociali,
per chi immagina una nuova ossatura repressiva dello Stato.
In questo quadro vanno ascritte le approvazioni di leggi schiettamente
reazionarie, studiate con l'intento di ridefinire unilateralmente i
rapporti sociali. Il pacchetto sicurezza, congiuntamente ad una vera e
propria strategia della paura, costituisce uno dei principali capisaldi del
nuovo disegno di Stato.
Sarebbe impossibile elencare tutti gli avvenimenti che negli ultimi tempi
hanno testimoniato la nuova deriva fascista che sta assumendo l'apparato di
Stato.
Possiamo però individuare delle tendenze di carattere generale, che
partono dal controllo e dal ricatto sui posti di lavoro per arrivare alle
accuse per reati associativi.
A questo si somma una politica volta a restringere gli spazi di agibilità
politica di chi giorno dopo giorno si spende nelle lotte sociali. Ne è
prova anche la tattica di sgomberi dei posti occupati che ha preso piede in
numerose città italiane (in primis Catania, Roma e Torino). Un vero e
proprio piano di repressione del dissenso, che trova il suo apice nella
formulazione di fantasiosi teoremi eversivi che hanno condotto alla
criminalizzazione di numerosi compagni: toscani e veronesi, studenti
milanesi, compagni romani, catanesi, parmensi fino alle pesantissime
condanne comminiate per il G8 di Genova nel 2001. Si percepisce
nitidamente, dunque, la necessità di una riflessione che consenta di far
emergere dalle diverse territorialità un'unica voce d'indignazione;
crediamo sia necessario confrontare le diverse esperienze per produrre
un'analisi comune che denunci e smascheri una piattaforma repressiva che da
tempo ormai si è svezzata in ogni regione d'Italia.
Terminale ultimo di questa manovra è il foraggiamento (politico ed
economico) di gruppi e gruppuscoli di neofascisti, gettati nelle nostre
strade, nei nostri quartieri, nelle nostre facoltà e nei luoghi di lavoro
(ne è testimone il recente atto squadrista subito dagli operai dell'Eutelia
di Roma, attaccati da fascisti pagati da Samuele Landi, figlio del padrone,
durante l'occupazione della loro fabbrica) con il compito di sempre:
ostacolare lo sviluppo di prospettive antisistemiche e prestare il braccio
armato al padronato di turno. Oggi come ieri, negli anni dello stragismo, i
fascisti cercano di saldare l'azione squadrista con le necessità di uno
Stato pronto a declinare nuovi paradigmi securitari; la dose di "populismo
ribellistico" a malapena camuffa la strategia reazionaria a cui i nuovi
infami in camicia nera si sono asserviti: è sotto gli occhi di tutti il
loro agire, l'Italia intera li vede schierati in difesa dei poteri forti e
dei grandi interessi economici.
La reattività dimostrata dai compagni di tutta Italia in seguito a questa
nuova offensiva è determinante per capire quanto attuale sia la piaga
neofascista e quanto sia urgente elaborare un piano basato su un'analisi
collettiva e su risposte dislocate nei singoli territori.
Crediamo perciò necessario provare a costruire questa riflessione, al fine
di rilanciare nelle varie città la data del 12 dicembre. Una data che non
ci sentiamo solo di commemorare, ma anche di inquadrare sotto una nuova
luce; un lungo lavoro contro-informativo che da quarant'anni evidenzia un
filo ininterrotto tra le Autorità di oggi e le strategie di repressione
messe a punto nelle passate stagioni di lotta. Rielaborare questo disegno
significa, oggi, rispondere alla necessità di dare un segnale forte in
difesa delle nostre lotte, contro il fascismo, il razzismo e le loro derive
più immediate (sessismo, omofobia…)
Pensiamo, infine, che questa data possa essere utile anche per dare
respiro a riflessioni più ampie che partendo dalle strategie della
tensione, passando per l'omicidio di Pinelli, arrivino fino alla vicenda di
Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e ai fatti del San Paolo di Milano. Una
riflessione, in breve, sulla repressione, sull’antifascismo e sulla
capacità dello Stato di assolvere se stesso.

Lanciamo un appello a tutte le realtà politiche affinché si comincino a
elaborare delle parole d’ordine condivise, semplici, immediate, ma in grado
di ripristinare un senso comune e di dare una risposta unitaria all’attacco
contro i movimenti.

Le riforme dell'istruzione e del mercato del lavoro, le leggi
anti-immigrazione e la distruzione dello stato sociale sono il piano
generale su cui si muove l'attacco. E' necessario rispondere uniti contro
chi sfrutta ed opprime!

Fermiamo l’ondata repressiva e securitaria. Blocchiamo l’insediamento dei
neofascisti nelle nostre città. Lo Stato li assolve, i padroni li
sostengono. Oggi più che mai l'antifascismo non può essere delegato!

Gli spazi occupati, gli spazi restituiti alla popolazione nelle città ,
nei quartieri, nelle università sono il primo obiettivo: sgomberi,
intimidazioni e minacce sono all'ordine del giorno. Noi rispondiamo: gli
spazi occupati non si toccano, la Resistenza continua!

Contro l'impunità dello Stato e dei suoi agenti. Da Pinelli a Carlo, da
Federico Aldovrandi a Stefano Cucchi: gli omicidi di Stato non fermano le
nostre lotte e alimentano solo la nostra rabbia!

ANTIFASCISTE E ANTIFASCISTI

Ven, 11/12/2009 – 10:13
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