Quale futuro per lo zoo safari di Ravenna?

fonte www.autistici.org/glizoobastardi

Quasi quasi ci si dimentica di lui...
Ma il progetto di uno zoo safari in Romagna, precisamente in zona Standiana a Ravenna, incombe sempre come eventualità probabile.
Chi ha investito denaro per poter possedere centinaia di animali, ed esibirli a pagamento come strane curiosità, è sempre in agguato e segue gli sviluppi della vicenda giudiziaria che vede la realizzazione momentaneamente ferma.
Oltre ad aspettare il sì definitivo del ministro dell'ambiente, ALFA 3000, la società promotrice, vorrebbe aprire il parco anche se non terminato interamente mentre gli accordi con il comune, a cui viene chiesto anche un risarcimento, sostengono la completa messa in opera, anche quindi la costruzione di una palazzina della scienza e auditorium.
Edifici necessari se si vuol apparire "scienziati", invece disfruttatori di animali.

ALFA 3000 è già proprietaria dello zoo safari di Fasano, del parco giochi Fiabilandia e del circo Medrano, tutte prigioni per animali dietro cui ruota la famiglia di circensi De Rocchi.
Loro hanno fatto del dolore degli animali un business.
Distruzione delle necessità fisiche e psicologiche, reclusione totale in spazi artificiali o pseudo naturali inadeguati, lontano dal proprio ambiente, continue umiliazioni o punizioni; questi sono gli zoo, i circhi, gli acquari.

Dal momento in cui il progetto è sembrato in via di attuazione a Ravenna si è mossa una protesta, composta da chiunque volesse fare qualcosa per impedire questa vergogna.
Oltre a un corteo nazionale per le vie della città sono state organizzate alcune conferenze informative e parecchi presidi e volantinaggi, davanti agli uffici dell'architetto che ha redatto il progetto e davanti allo studio legale che segue la società.
Da circa primavera di quest'anno le iniziative sono rallentate: l'intoppo legale e altri progetti da seguire per i partecipanti alle iniziative hanno reso rispettivamente la realizzazione e la campagna contraria a questa un po' in stasi.

Ma non ci siamo dimenticati di questo zoo, né di tutti quanti gli altri.
L'estate ci offre le tristi notizie della soppressione di animali nello zoo di Basilea perché in soprannumero (strano per strutture il cui compito sarebbe quello di tutelare specie in via di estinzione), di tigri ammazzate ed impagliate dagli zoo britannici (forse per garantire la biodiversità che i giardini zoologici promuovono?), di 250 animali messi sotto sequestro per maltrattamento in provincia di Grosseto e del troppo caldo che ha affannato gli animali dello zoo safari di Fasano, in Puglia.
Ma ci offre anche la bella notizia di un gesto semplice quanto significativo: l'apertura delle gabbie di alcuni esemplari di linci, avvoltoi, procioni e gufi, in cattività allo zoo del Maglio, in Svizzera.
Altri esseri umani hanno poi pensato a trasformare una liberazione in un atto da condannare, prima di farlo terminare con un'inutile assassinio, fucilando la lince liberata.

Se lo zoo safari dell'ALFA 3000 dovesse definitivamente essere approvato, non mancheranno altre proteste e iniziative.
Non fare niente sarebbe come consegnare gli animali nelle mani di chi li terrà in gabbia per sempre.

Glizoobastardi, 26 Agosto 2007

Mer, 29/08/2007 – 15:28
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