Roma - Aprono l'Anarchivio Biblioteca "Errico Malatesta" e la Biblioteca anarchica e libertaria Sabot.

Riceviamo e diffondiamo:

Il giorno 3 luglio 2016 a Roma in via Ostuni 7 C nel quartiere Quarticciolo è stato inaugurato uno spazio condiviso da due realtà anarchiche: l'anarchivio biblioteca "E. Malatesta" e la biblioteca anarchica e libertaria Sabot. Questo spazio è aperto tutti i martedi dalle 15 alle 20 circa. Per venirci a trovare e/o entrare in contatto con noi i recapiti sono:

Anarchivio Biblioteca "E. Malatesta"/ Biblioteca anarchica e libertaria Sabot,  Via Ostuni 7 C, 00171 Roma

e-mail: Biblioteca anarchica e libertaria Sabot : bibliotecasabot@autistici.org

Anarchivio Biblioteca "Errico Malatesta": e.malatesta@inwind.it

Segue una sintesi dei percorsi intrapresi da queste realtà:

Anarchivio-Biblioteca “Errico Malatesta”

L’Anarchivio-Biblioteca “Errico Malatesta” comprende una biblioteca con oltre un migliaio di volumi dedicati principalmente al movimento anarchico di lingua italiana, mentre l’anarchivio raccoglie un’ampia e diversificata documentazione anarchica e di critica radicale (giornali, riviste, documenti, volantini, manifesti).  Tutto il materiale presente è stato raccolto nel corso degli anni (soprattutto dagli anni settanta ad oggi) dal gruppo anarchico “Errico Malatesta”di Roma; nato nel 1974 a San Lorenzo il gruppo vi resta fino al 2002 prima di trasferire la propria sede vicino a piazza Vittorio dove rimane fino al 2014. Le attività del gruppo cominciano con campagne di solidarietà e iniziative sociali all’interno della sede (inizialmente molto spaziosa), l’adesione alla Federazione Anarchica Italiana (in cui è responsabile della Commissione di controinformazione sulla repressione e della Commissione di Studi e ricerche),  la pubblicazione di “Bounty” (rivista di taglio culturale libertario), diverse trasmissione radiofoniche. In quegli anni il gruppo elabora alcune posizioni generali, come quelle sulla “fine del segreto” (l’attuale inammissibilità di programmi e progetti di intervento radicale che basano la propria possibilità di riuscita sul segreto) e sulla “fine dello sfruttamento” (il Dominio, tendenzialmente, non fonda più i propri privilegi sul meccanismo dello sfruttamento economico della forza-lavoro bensì sulla “esclusione”, cioè sul controllo e sulla acquisizione autoritaria dei prodotti cibernetici). Dopo l’uscita dalla Federazione Anarchica nel 1987, il gruppo organizza un seminario sulla morte e uno sulla trasgressione e pubblica il giornale “Rosso e Nero” e, dal 1990, si apre alla collaborazione e agli interventi di realtà esterne, stringendo in particolare contatti con la casa occupata di Piazza dei Siculi a San Lorenzo. Qualche anno dopo il gruppo decide l’autoscioglimento e l’inizio di un nuovo percorso organizzativo denominato “Spazio anarchico”. La sede, che negli anni ha ridotto l’ampiezza per problemi economici, rimane sempre attiva e si inaugura l’apertura dello spazio al pubblico per la consultazione dell’archivio-biblioteca e la distribuzione di materiale. Si organizzano mobilitazioni contro le montature giudiziarie e la repressione statale, oltre che attività coordinate con le occupazioni anarchiche di tutta italia.. Nel 2000 si ricostituisce il gruppo anarchico “E. Malatesta” e si pubblica il giornale “Canariah”; poco dopo, il gruppo cambia sede e per alcuni anni cura insieme ad altre realtá affini, un sito Web: “ACRATAZ”, che si propone come portale dell’anarchismo. Il gruppo promuove anche l’apertura dello spazio anarchico “Anarcobettola” in via della Marranella, un progetto di ritrovo conviviale dell’anarchismo romano. Successivamente partecipa prima e confluisce poi nelle attività del collettivo punx anarchici “Protest to Survive” che si riunisce all’interno della sede anarchica “Malatesta”. Nel 2014, come detto, anche la sede in affitto di via Bixio chiude per problemi economici ed oggi ci troviamo qui a Quarticciolo a continuare come individualità il nostro percorso antiautoritario contro i principi politici, economici e religiosi che sono alla base di questa società del Dominio. Perchè non è affatto vero che la libertà di una persona sia limitata da quella delle altre. Al contrrio, l’uomo è realmente libero solo quando la sua libertà, liberamente riconosciuta e riflessa dalla libera coscienza di tutti gli altri, trovi conferma del suo estendersi, e si fecondi, all’infinito, nelle libertà individuali. Non siamo veramente liberi che tra uomini ugualmente liberi: in quanto esseri umani la schiavitù di un solo uomo sulla terra è un’offesa al principio stesso di umanità, una negazione della libertà di tutti. Dunque la libertà di ciascuno non si realizza che nella uguaglianza di tutti; essa non può e non deve difendersi che per mezzo della libertà stessa ed è un pericoloso ed assurdo controsenso limitarla con il pretesto di proteggerla !

Anarchivio Biblioteca “Errico Malatesta”, Via Ostuni 7 C, Roma.
Ottobre 2016



Biblioteca anarchica e libertaria Sabot
Un po di storia...

La Biblioteca anarchica e libertaria Sabot nasce a Latina alcuni anni fa in seguito all’esigenza, sentita da alcuni compagni, di creare uno spazio in cui riunire e mettere a disposizione (dei potenziali interessati) tutti i testi “ereditati” dalla precedente esperienza politica del “Guastafeste” (storico spazio anarchico che è stato attivo sul territorio per circa 10 anni).

Nel tempo però emerse il proposito di sviluppare un tipo di progettualità che, al di là della semplice
presenza territoriale, potesse fornire un piccolo contributo alla lotta contro il mostro carcerario.
Ci venne in mente una semplice idea: mandare i libri anarchici dentro le carceri.
In un primo momento pensammo ai compagni sequestrati dallo Stato. Mandare loro libri, opuscoli, riviste, documenti era un modo per mostrare la nostra vicinanza e complicità, farli sentire meno soli e magari cogliere l'occasione per intavolare un confronto, uno scambio di idee, condividere riflessioni su alcune questioni teoriche inerenti l'anarchismo.
Gradualmente maturò in noi anche l'esigenza di entrare in contatto
sopratutto con tutti quei detenuti “comuni” che nutrono una profonda refrattarietà nei confronti del dispositivo carcerario e del mondo che lo produce. Attraverso la spedizione di testi anarchici all’interno delle galere, cercavamo di fornire, a chiunque lo richiedesse, strumenti di analisi e critica radicale dell’esistente, mentre con la costruzione di rapporti epistolari continuativi ci sforzavamo di rompere l’isolamento dei reclusi, portando al di qua delle sbarre la loro voce e dando vita a percorsi di condivisione delle lotte anticarcerarie sempre più estesi.

Alieni da ogni atteggiamento di tipo “assistenzialista” e ben coscienti del fatto che il carcere non
può essere “riformato” ma solo abbattuto, la nostra intenzione non era certo quella di “razionalizzare”i servizi bibliotecari carcerari o di apportare una qualche miglioria “cittadinista” al “sistema carcere”, bensì fare in modo che testi e documenti circolassero tra i detenuti stessi, letteralmente “di mano in mano” e “di cella in cella”, sperando che la loro diffusione e circolazione fossero gestite nella più ampia autonomia possibile. In sostanza, ciò che auspicavamo era la creazione, all’interno delle galere, di piccole “biblioteche informali e autogestite”, costituite da testi di analisi e critica radicale dell’esistente.
 
La risposta che abbiamo avuto è stata positiva. Nonostante le forze esigue e tutti gli “sbattimenti” del caso, in più di un anno di attività siamo riusciti a stabilire un contatto continuativo con 12 detenuti in diverse carceri e abbiamo spedito dentro più di 30 volumi.

Negli ultimi due anni sono successe diverse cose: alcuni problemi logistici (l'abbandono della vecchia sede di Latina, la dispersione di quei pochi compagni che animavano il progetto, la mancanza di un apporto di nuove energie) hanno contribuito non poco a rallentare l'attività della biblioteca fino a  determinare una situazione di stallo.
Oggi, grazie alla generosa disponibilità dei compagni del Quarticciolo, Sabot riapre i battenti nella nuova sede di via Ostuni 7c. Condividerà questo spazio con un'altra realtà storica del movimento anarchico romano, l'Anarchivio biblioteca Errico Malatesta.
L'auspicio maggiore è che questa nuova situazione possa rappresentare lo stimolo per un rilancio della progettualità anticarceraria di Sabot.
La speranza è quella di incontrare nuovi compagni di viaggio disposti a dare il loro contributo affinché si propaghino sempre più germi di conflittualità all’interno delle galere e si estendano i rapporti di complicità tra dentro e fuori le sbarre.

Sabot vorrebbe essere uno strumento a disposizione di tutti quei compagni e di tutti quei reclusi che nutrono odio nei confronti del mostro carcerario e della società marcia che lo riproduce.


Biblioteca anarchica e libertaria Sabot, Via Ostuni 7 C, Roma
Ottobre 2016





Mar, 01/11/2016 – 11:09
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