Roma - Pacchi bomba contro ambasciata cilena e svizzera
fonte: corriere.it
LA RIVENDICAZIONE - In serata si è saputo che i due pacchi esplosi sono stati rivendicati dalla Federazione Anarchica Informale. La rivendicazione era contenuta in una piccola scatola trovata accanto al funzionario cileno dell'ambasciata del Cile. Una parte del testo dice: «Abbiamo deciso di far sentire di nuovo la nostra voce con le parole e con i fatti. Distruggiamo il sistema di dominio. Viva la Fai, viva l'Anarchia. Federazione Anarchica Informale cellula rivoluzionaria Lambros Fountas». Il messaggio è ora al vaglio della Digos della Questura romana. Si tratta di un foglio piegato più volte e scritto probabilmente con un computer. Il gergo usato fa ritenere attendibile la rivendicazione che verrà ora comparata con altre analoghe arrivate in occasione di altri attentati riconducibili all' area anarco-insurrezionalista.
fonte: rainews24
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Pacchi bomba alle ambasciate
Un pacco esplosivo recapitato presso l'ambasciata svizzera a Roma ha provocato il ferimento di un addetto della sede diplomatica. L'uomo ferito e' uno svizzero di 53 anni, addetto alla corrispondenza dell'ambasciata elvetica. Rischia di perdere la mano sinistra.
Il pacco bomba recapitato all'ambasciata del Cile a Roma era contenuto in una busta gialla identica a quella che conteneva l'altra bomba e che e' stata recapitata all'ambasciata svizzera. Si trattava, secondo quanto
si apprende da fonti investigative, di un pacco piccolo dalle dimensioni di una videocassetta. L'esplosione e' avvenuta presso l'ufficio smistamento posta al piano terra dell'ambasciata. Un dipendente è rimasto ferito alle mani e alle gambe.
Allarme infondato per terzo pacco
Rientrato allarme all'ambasciata Ucraina: il plico sospetto aperto dagli artificieri conteneva solo un semplice biglietto di auguri.
Si e' rivelato innocuo anche il pacco sospetto recapitato nella sede della missione Ue a Berna, parzialmente evacuata per precauzione. Il plico indirizzato all'ambasciatore Miachael Reiterer e' stato esaminato da specialisti della polizia ma non conteneva nulla di pericoloso.
Si segue la pista anarchica
Anarchici italiani che avrebbero legami con alcuni detenuti del nostro paese rinchiusi nelle carceri svizzere. Sarebbe questa la pista privilegiata seguita dagli investigatori che stanno indagando sul pacco bomba esploso all'ambasciata svizzera di Roma.
Lo conferma il ministro dell'Interno Maroni: "Per gli attentati con i pacchi bomba stiamo seguendo la pista anarchico-insurrezionalista". Il ministro dell'Interno ha sottolineato che gli indizi provengono "da analoghi episodi accaduti nel novembre scorso in Grecia".
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