Sgomberato il centro Sociale Garibaldi a Milano

Il centro sociale 'Garibaldi' di Milano, che si trova in uno stabile occupato da 19 anni nel pieno centro del capoluogo lombardo, è stato sgomberato questa mattina alle 7 dalla polizia. Ci spiega le dinamiche dello sgombero e ci offre alcune riflessioni Federico, compagno del centro sociale Garibaldi, presente sul posto questa mattina.

Scarica l'audio a cura di radio onda d'urto


fonte corriere.it

Struttura sequestrata, porte e finestre sigillate

Sgomberato il centro sociale Garibaldi

L'operazione della polizia è iniziata alle 7 di mattina. «Tutto
si è svolto senza problemi o tensioni»

MILANO - Il centro sociale 'Garibaldi' di Milano è stato sgomberato giovedì mattina dalla polizia. L'operazione è iniziata alle 7: tutto - secondo quanto riferito dalla Questura - si sarebbe svolto senza problemi o tensioni.

LO STABILE - All'interno dell'edificio, di proprietà del Comune di Milano e dato in concessione a una cooperativa prima che fosse occupato, sono state trovate tre persone, fra cui un artigiano. Il 'Garibaldi' si trova in una zona centrale della città, in via Tommaso da Cazzaniga, a pochi metri dall'omonima via, corso Garibaldi, da cui prende il nome. Il centro sociale è stato temporaneamente sequestrato, porte e finestre saranno sigillate.

CENTRO "STORICO" - Il 'Garibaldi' è uno dei centri sociali storici di Milano: la sua occupazione risale addirittura agli anni '80. Gruppi di antagonisti ne avevano fatto luogo di aggregazione, di proposta per discutere i problemi del quartiere (diventato nel frattempo una delle zone esclusive di Milano, a poche centinaia di metri da piazza del Duomo e a ridosso della scuola tedesca), di dibattito sindacale, di attività artigianali. Il palazzo è di proprietà dell'amministrazione comunale che a suo tempo si era rivolta alla magistratura denunciando l'occupazione abusiva e chiedendo lo sgombero. La stessa amministrazione aveva incaricato una cooperativa, la 'Nuova Garibaldi', di compiere i lavori di ristrutturazione.

DE CORATO - «Il no alle zone franche deve valere anche per i centri sociali - ha commentato il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato -. È pertanto da apprezzare e incoraggiare questa azione delle forze dell'ordine, sollecitata dall'Amministrazione comunale, per riportare finalmente la legalità nei tanti edifici pubblici e privati occupati abusivamente».«Il centro sociale Garibaldi - spiega De Corato - occupava da tempo uno stabile di proprietà comunale. Sin dal febbraio 2006 erano giunte diverse lettere dei cittadini residenti nella zona che si lamentavano per i rumori notturni e il disturbo alla quiete pubblica, invocando un intervento immediato. Intervento auspicato a più riprese quest'estate anche dalla cooperativa incaricata dei lavori di ristrutturazione delle facciate, che chiedeva la consegna dell'immobile». «Bene ha fatto la Polizia - sottolinea De Corato - a ristabilire la legalità e ci auguriamo che si possa procedere allo stesso modo nei confronti di tutti gli altri centri sociali che occupano stabili di proprietà pubblica e privata senza averne diritto. La Polizia Municipale - afferma De Corato - garantirà per i prossimi giorni una presenza costante, affinché non si verifichino nuovi tentativi di intrusione». «A Milano - precisa De Corato - sono più di una decina le situazioni di questo tipo. Alcuni centri si sono stabilizzati illegalmente da decenni. Come l'altro centro 'Garibaldi', quello sul corso omonimo, la cui occupazione abusiva risale al lontano 1975. Una situazione intollerabile cui si deve ormai porre fine».

20 settembre 2007

Gio, 20/09/2007 – 14:37

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