Su repressione e arresti Onda/G8 rettori - Comunicati di solidarietà

SOLIDARIETÀ AGLI ARRESTATI DELL'ONDA

LIBERI TUTTI-LIBERI SUBITO

Lunedì 6 luglio la Procura di Torino ha dato il via a perquisizioni in tutta Italia arrestando ventuno attivisti e studenti dell' Onda Anomala che lo scorso 19 maggio hanno partecipato alla minifestazione contro il G8 dell'università tenutosi a Torino.

I reati contestati sono violenza nei confronti degli appartenenti alla forza pubblica, lesioni personali e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Ancora una volta viene colpito chi produce conflitto nelle città e nei territori opponendosi allo smantellamento della scuola pubblica, al lavoro precario e malpagato, alle politiche securitarie, all'intolleranza, nel tentativo da parte della magistratura di impaurire e chiudere la bocca ad ogni forma di dissenso.

Non a caso questa massiccia manovra repressiva avviene dopo la grande manifestazione di Vicenza contro l'allargamento della base militare Dal Molin, e a pochi giorni del vertice G8 all'Aquila.
A questa ennesima provocazione ed atto repressivo rispondiamo con l'arma della solidarietà

L'onda non si arresta

La redazione di Radio Blackout Torino


Esprimiamo solidarietà agli studenti arrestati nelle varie città italiane ( da Torino a Napoli, da Padova a Bologna ) per i fatti del G8 dell'università , a Torino, il 19 maggio scorso. E' chiaro che il governo e le forze dell'ordine stanno mettendo in atto il loro piano repressivo nei confronti di un movimento vasto ed eterogeneo come quello dell'Onda. Facciamo paura ai potenti e per questo ci vogliono tappare la bocca.

NON UN PASSO INDIETRO !

Unione degli
Studenti Firenze


SOLIDARIETÀ AGLI ARRESTATI DELL'ONDA

Con questo comunicato vogliamo esprimere la nostra completa solidarietà ai ragazzi dell'onda che ora si trovano in carcere in seguito agli scontri avvenuti il 19 maggio scorso a Torino.

Lunedi mattina lo stato e il suo apparato repressivo hanno voluto dimostrare a tutto il movimento la loro forza e la loro determinazione attuando un vero e proprio attacco violento che ha portato all'arresto di una ventina di persone in tutta Italia.

L'operazione soprannominata "rewind",è scattata più di un mese dopo il g8 universitario e viste le accuse date ai ragazzi dell'onda,sarebbe forse stato meglio chiamarla "operazione forward":infatti quest'atto di forza si dimostra palesemente per quello che è, una mera azione preventiva mirata a indebolire il movimento in vista del g8 all'Aquila.

E' ovvio anche come la canea mediatica che ne è seguita sia servita a strumentalizzare l'onda,facendo passare i suoi componenti come i soliti violenti e facinorosi.

Vogliamo ribadire che la vera violenza è quella che esercita lo stato con i suoi burattini in divisa che limitano sempre più la nostra libertà.

Libertà di poter girare per le nostre città senza vedere ronde di fascisti in divisa e non che ti arrestano, ti schedano, ti controllano, ti picchiano. Liberi di poter manifestare contro questi summit che siano dei rettori dell'università o dei potenti mondiali, senza avere paura di essere caricati, senza creare zone rosse impenetrabili che vogliono farti pensare che tu non puoi cambiare nulla, senza avere la paura di essere ammazzati come già e successo a Genova o a Londra. La nostra "violenza" e semplicemente un atto di sopravvivenza.

solidarietà agli arrestati, solidarietà a chi lotta.

liberi tutti!

liberi ora!

VELENA OCCUPATO


Solidarietà agli studenti perquisiti e denunciati e a tutti gli arrestati tra il 5 e il 6 luglio in merito ai disordini successivi alle proteste contro il G8 dell’Università. Un’operazione repressiva che arriva “casualmente” a poche ore dall’inizio del G8 a l’Aquila. Se il 12 febbraio 2007, a pochi giorni dal grande corteo contro la costruenda base americana al Dal Molin a Vicenza sono scattati gli arresti e le perquisizioni a danno di 15 compagni, tra cui 6 del Cpo Gramigna, e per i quali da meno di un mese si è concluso il processo con pesanti condanne, con pari tempismo le forze dell’ordine hanno condotto questo intervento. Coordinate, anche questa volta, da una cosiddetta toga rossa: nel primo caso la Bocassini e ora Caselli. Si è voluto creare un clima di paura e terrore al fine di depotenziare le mobilitazioni contro il G8 in corso e per giustificare eventuali arresti e pestaggi.

Gli studenti di Padova si rendono conto bene del clima repressivo che respirano quotidianamente, nell’ultimo anno si è passati dalle cariche poliziesche sugli antifascisti il 10 febbraio mentre gli sbirri proteggevano i fasci, a questo ennesimo episodio di repressione.

Non possiamo che schierarci favore di chi lotta, non si può più pensare di cercare una mediazione con ci governa e ci sfrutta. Questi arresti sono la riprova di come la repressione colpisca uniformemente ogni forma di agire politico e di dissenso organizzato e che la distinzione tra buoni e cattivi al’interno del movimento non esiste ma che è solo funzionale agli interessi dei padroni. Ci auguriamo che anche la solidarietà agisca altrettanto uniformemente, la nostra risposta deve essere una radicalizzazione della lotta senza compromessi e senza paura.

Libertà per chi lotta! Libertà per tutti i compagni!

Terrorista è lo stato della crisi e della guerra!

Studenti Autorganizzati

uniautorg@gmail.com, http://uniautorg.blogspot.com/

Collettivo Politico Gramigna

info@cpogramigna.org-www.cpogramigna.org


Lunedì 6 luglio > 21 arresti per gli scontri al G8 University Summit di Torino
Martedì 7 luglio > 5 fermi a Firenze - 36 tra arresti e fermi a Roma
Mercoledì 8 luglio > 8 denunce per l'occupazione del Rettorato a Firenze

TORINO, ROMA E FIRENZE...
LA LOTTA NON SI ARRESTA!

In questi giorni la repressione ha colpito con forza in tutta Italia. Dai 21 arresti per i fatti
di Torino ai 36 di Roma un solo filo conduttore: il tentativo di annullare ogni forma di
conflittualità in uno scenario di crisi.
A Firenze la Questura ha deciso di colpire sia preventivamente fermando 5 compagni in
partenza per la manifestazione di Roma, sia denunciando almeno 8 studenti che hanno
occupato il Rettorato in segno di protesta contro l'ondata repressiva. Tutto questo
avviene non a caso nelle giornate del G8, appuntamento cardine di un sistema contro il
quale abbiamo sempre lottato e sempre lotteremo.
Eravamo in piazza contro chi vuol scaricare i costi della crisi sulla classi più deboli,
eravamo in piazza contro chi, come a Torino, vuole costruire un'università che non ci
appartiene e soprattutto eravamo in piazza con tutti quei compagni fermati in questi
giorni. Torniamo nelle piazze per ribadire che la nostra lotta non si arresta!

CORTEO Venerdi' 10 Luglio
Piazza San Marco ore 21.30 (Firenze)


 

Gio, 09/07/2009 – 10:28
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