[To] Il Treno degli Affari
Mercoledì 24 ottobre ore 21 alla sala di corso Ferrucci 65a
Il treno degli affari
Una serata per raccontare i nuovi progetti Tav a Torino, una città nelle
mani della lobby del tondino e del cemento.
Interventi di:
Emilio Soave – Pro Natura
Torino underground: 50 km di trafori tra Tav e nuova tangenziale
Guido Montanari – Politecnico di Torino
Orrori e business: lo spazio urbano all’alba del terzo millennio
Organizza Saldatura – Rete contro tutte le nocività di Torino e dintorni
http://saldatura.org/wordpress/
Di seguito uno dei volantini che verranno distribuiti:
250.000 torinesi a rischio Tav
Il 13 giugno il governo ha dichiarato di aver raggiunto l’accordo per la
realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e
Lione.
In tal modo ha sancito che Prodi, non diversamente da Berlusconi, è ben
deciso a imporre a noi tutti un’opera inutile e dannosa che costerà
montagne di soldi pubblici sottratti alla spesa sociale: scuole, ospedali,
treni puliti e sicuri per chi lavora e studia.
In quanto alle popolazioni interessate, nessuno ha pensato bene di
consultarle. A quei rompiballe della Valsusa, che due anni fa insorsero
conto il Tav, pensano che bastino un paio di modifiche di tracciato e la
benedizione di sindaci di area governativa, che hanno avuto più a cuore il
destino del governo Prodi che quello della popolazioni interessate.
Qui a Torino il problema non l’abbiamo mai avuto, visto che il nostro
beneamato sindaco, va a braccetto con la lobby del cemento e del tondino e
dopo le cattedrali olimpiche nel deserto urbano, non vede l’ora di mettere
a soqquadro mezza città per fare il Tav. Secondo il commissario
straordinario per la Torino Lione, Mario Virano, ben 250.000 torinesi si
troveranno a fare i conti con i cantieri del Tav. 1 su 4 di noi.
Ma… ne vale la pena - direbbe il nostro sindaco ultras del Tav. La
retorica di chi vuole l’opera ad ogni costo è piena di due parole ripetute
come una pubblicità ossessiva perché entrino nelle teste di ciascuno di
noi.
Le parole sono progresso e collegamento con l’Europa: l’immagine è quella
della piccola Italia schiacciata dietro la catena alpina, mentre fuori
corrono veloci treni e autostrade: camion e vagoni pieni di biscotti,
caramelle e copertoni made in Italy che vanno in Francia mentre dalla
Francia arrivano biscotti, caramelle e copertoni made in France e in
entrambe le direzioni viaggiano le merci prodotte con il sudore e il
sangue dei lavoratori dell’Asia e dei mille sud di un mondo dove la
globalizzazione della miseria va di pari passo con la globalizzazione
delle merci.
La domanda che facciamo a tutti è semplice ma precisa: a noi, alla nostra
vita serve tutto questo?
I dati, confermati anche dai tecnici governativi, dicono NO. Non serve
un’altra linea di treni tra Torino e Lione, perché una linea che collega
Torino alla Francia c’è già, una nuova Torino Lione non serve perché ogni
giorno ci passano 78 treni e, ne potrebbero passare anche 210, tre volte
tanto prima che la linea sia satura.
In altre parole Torino è già collegata con Lione da una efficiente linea
ferroviaria (oltre che da due statali e un’autostrada). Questa linea,
oltre a portare in Francia, trasporta a Torino studenti e lavoratori. Chi
ogni giorno prende il treno dai tanti paesi della Val Susa vorrebbe
carrozze pulite, treni in orario, gabinetti nelle stazioni, più sicurezza
ma di queste “piccolezze” poco importa a chi ci governa, a chi ci governa
oggi e a chi ci governava ieri. A chi il Tav ha cercato di imporlo a forza
di botte (Berlusconi) e chi invece lo vuole imporre a suon di inganni e
carte bollate (Prodi).
Ma se il Tav non serve, devasta i territori che attraversa, qualunque sia
il percorso e costa una montagna di soldi perché tutti i nostri governanti
lo vogliono a tutti i costi?
La risposta è semplice: fare il Tav, costruire la nuova linea, rende una
montagna di soldi ai soliti noti, agli amici del governo e a quelli
dell’opposizione, a quelli che in questi anni hanno saccheggiato e
devastato mezza penisola. In Mugello hanno fatto 82 Km di gallerie per il
Tav, hanno tagliato le falde acquifere, inquinato in maniera irreversibile
con i fanghi degli scavi e adesso scoprono che le gallerie sono da rifare
perché si sono già “ammalorate”, ossia fanno acqua da tutte le parti.
Vogliamo che lo stesso succeda anche a Torino? Siamo convinti che quei 17
miliardi non possano servire per migliorare la nostra vita quotidiana,
abbiamo tanto bisogno di pulirci il culo con la carta igienica francese a
di mandare ai francesi quella che facciamo qui? Noi crediamo che quello di
cui abbiamo bisogno sia non farci prendere per il culo.
Impediamo che saccheggino e devastino la nostra città. Abbiamo già dato e
stiamo dando tanto al totem del profitto: eravamo la città intorno alla
fabbrica, poi le fabbriche le hanno chiuse e ci hanno messo i centri
commerciali, posti peggiori delle fabbriche perché non puzzano e
luccicano. Ci fanno dimenticare che in tanti non arriviamo alla fine del
mese, che l’asilo per i nostri figli costa troppo, che bisogna fare sei
mesi di coda per un esame medico.
In Val Susa lo hanno già fatto, in Val Sangone hanno cominciato. Adesso
tocca a noi metterci di traverso, dire no ad un’opera inutile, dannosa,
costosa, dire no a chi pretende di decidere sulle nostre teste.
Tra le varie realtà che si oppongono alla devastazione del territorio ed
al saccheggio delle risorse pubbliche a fini privati si è creato un
coordinamento stabile, perché, al di là dei quartieri e paesi investiti
direttamente, opere dannose, distruttive ed inutili come il tav, la
tangenziale est, l’inceneritore, la stazione al parco Sempione ci
riguardano tutti.
L’abbiamo chiamata SALDATURA – rete contro le nocività di Torino e dintorni.
http://www.saldatura.org/
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