[Tradate-Va] Kinesis - Cockney è bello!
VENERDÌ 14 DICEMBRE
Cockney è bello!
Storie di vita skinhead, di movimento, di immigrazione e di piccoli bastardi degli anni ’80
ore 19:00 Aperitivo con Dj set Punk-Ska-Reggae
ore 20:30 Presentazione del libro con l’autore Alex Alesi
al KINESIS Via Carducci 3 TRADATE
Dopo il primo romanzo Interminabili Disordini, Alex Alesi torna a parlare ancora una volta di strada, in un susseguirsi di emozioni, sensazioni, azioni violente, passioni politiche, calcistiche, musicali. Il narratore, questa volta, vuole entrare nei dettagli, focalizzando il mondo della metropoli e della provincia.
Dodici racconti dedicati alla vita ribelle dei Cockney italiani, nome che deriva dalla lontana Londra, usato in modo dispregiativo, per definire le persone meno abbienti. “Volevo raccontare, soprattutto, chi stava ai margini della società, che spesso possedevano una grande ricchezza umana, un’elaborazione politica, un grande cuore, un meraviglioso coraggio, ma venivano discriminati in modo sprezzante, dai ben pensanti, esattamente come i ragazzi dell’East End di Londra”.
Alex, ritorna a raccontare di Dax, suo amico e compagno, del tragico evento del 16 Marzo, dove perse la vita in un agguato fatto da una famiglia di estrema destra. Racconta di stadio, di Ultras e della sua squadra del cuore, il Milan, di Skins della Sharp e del movimento dei centri sociali a Milano dopo la scomparsa di Davide Cesare. Il racconto entra nel vivo con gli arresti dei militanti dell’oRSo: aule di tribunali, detenzioni, l’agguato fascista al centro sociale Cox e il percorso politico antifascista. Ma “Cockney è bello” non vuole finire qui, perché Alex ripercorrendo le strade di una città di provincia, viste con gli occhi di un ragazzino di prima media, nella metà degli anni 80, racconta di Paninari, Metallari, Punk. Alfio, il protagonista di questo racconto, vive tutti questi conflitti sociali con entusiasmo e disinvoltura, evidenziando le contraddizioni che la sua generazione è stata costretta a subire.
Il titolo “Cockney è bello”, deriva dal nome di una rubrica della fanzine “Altra testa”, voce del movimento Skinheads antirazzista milanese degli anni ‘90, dove Alex scriveva.
Il decimo racconto parla d’immigrazione. Anche qui Alex vuole stupire, perché l’immigrato in questione è suo padre, che nel 1952 parte da Palermo per andare in Francia a lavorare. Dopo varie vicissitudini, Saverio decide di arruolarsi nella legione straniera. Un racconto fatto di evasioni, carcere e della disperata voglia di vivere in modo dignitoso.
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