Usa - Le mucche al macello non si reggevano in piedi.

Carne a rischio: 64mila tonnellate nella spazzatura

Il grande mattatoio e il grande spreco. Se c'è un esempio di come il gigantismo dell'industria agroalimentare stia divorando risorse è la notizia del super ritiro di carne dagli scaffali dei supermercati che viene dagli Usa. Il Dipartimento dell'Agricoltura ha disposto in accordo con la società produttrice Westland-Hallmark di richiamare 64mila tonnellate di carne per la quale esisteva «una remota possibilità» che potesse causare malattie nell'uomo.
La misura è stata decisa perchè negli allevamenti del gruppo, accusato in passato di maltrattamenti alle mucche, dal 2006 sono stati macellati bovini che dopo aver superato le visite preliminari non si reggevano più sulle zampe. Questo viola le regole federali che in simili casi impongono visite veterinarie per accertare eventuali malattie croniche.
Il ritiro è stato deciso il primo febbraio e si stima che a quella data gran parte della carne fosse stata già consumata. Circa un quarto del totale era stato destinato a mense scolastiche e ad altri programmi pubblici di ristorazione a partire dall'ottobre 2006.
Il bestiame che perde la capacità di reggersi sulle zampe è teoricamente a rischio mucca pazza e viene facilmente a contatto con le feci, con il rischio di contrarre la salmonellosi e altre malattie infettive.
È stato calcolato che con la quantità di carne ritirata, 64mila tonnellate, sarebbe stato possibile cucinare due hamburger per ogni abitante degli Stati Uniti. Il precedente record per un ritiro di carne negli Usa risaliva al 1999, quando furono tolte dal mercato 40mila tonnellate di carne infettata con il batterio listeria. In quel caso, però, il ritiro avvenne in base a un rischio di prima classe, che prevede un pericolo comprovato, mentre stavolta è stato solo precauzionale. Le povere mucche, insomma, non sono hanno vissuto una vita infernale per poi finire al mattatoio, ma non solo nemmeno buone come cibo.

Mar, 19/02/2008 – 18:09
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