Rassegna stampa: Arresti a Padova

In seguito ai nuovi arresti del 6/7/2007

fonte lastampa.it

Padova, terrorismo: due arresti

Operazione dalla Polizia nella notte: finiscono in carcere presunti brigatisti

PADOVA
Due nuovi presunti brigatisti del gruppo «Partito Comunista Politico Militare», quello che si collega alla seconda posizione delle vecchi «bierre», i cosiddetti movimentisti sono stati arrestati a Padova dall’Ucigos e dalla Digos su ordine del Gip di Milano Guido Salvini nel quadro dell’inchiesta che già il 12 febbraio scorso aveva portato ad altre 15 ordinanze di custodia cautelare.

Si tratta di Andrea Tonello, 52 anni e di Giampietro Simonetto, 19 anni. Per entrambi l’accusa è di partecipazione a banmda armata. Tonello, già perquisito nel corso dell’operazione Tramonto, è accusato in particolare di aver trasportato le armi del gruppo e fornito supporto logistico per un’azione di autofinanziamento del «Partito Comunista Politico Militare» Simonetto, incensurato, invece è accusato di di aver procurato munizioni al gruppo eversivo. Simonetto, sempre secondo il Gip, sarebbe stato «legato anche sul piano personale a seguaci di Marco Ferrando che, lasciata in polemica Rifondazione comunista su posizioni di estrema troskista, ha fondato il Partito comunista dei lavoratori.

Secondo i magistrati i due arrestati erano pericolosi perchè il gruppo di cui farebbero parte sarebbe stato disposto anche «ad affrontare un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine», scrive Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare, che sottolinea inoltre come alcune delle armi provenivano dalla vecchia colonna milanese.

Intanto da oggi il sindaco di Padova Flavio Zanonato circolerà con la scorta armata costituita da un agente delle forze dell’ordine. La decisione è stata presa congiuntamente da prefetto e questore della città perchè il primo cittadino «potrebbe essere un obiettivo dei nuovi terroristi».


fonte lastampa.it

Br, il filo rosso creato dalle armi

Il gip: nell'arsenale dei nuovi brigatisti ci sono pistole e carabine appartenute al nucleo storico

TORINO
Un filo rosso che va oltre l’ideologia e il linguaggio lega il terrorismo degli anni di piombo alla cronaca di questi giorni. Nell’ordinanza il gip Guido Salvini riserva ampio spazio all’analisi dell’arsenale in dotazione al gruppo: armi datate e dall’alto valore simbolico, come la mitraglietta Skorpion, simbolo di continuità tra vecchie e nuove Br, la pistola Sig Sauer e la carabina Winchester, provenienti dalla storica colonna milanese del Partito armato, la Walter Alasia. Pistola e carabina che «sono state trovate in ottimo stato di conservazione e perfettamente funzionanti». «Allo stato non è dato sapere - scrive Salvini - se tali armi siano state utilizzate dal 1978 fino alla fine degli anni ’80 ma, sta di fatto che queste armi sono circolate nel territorio nazionale restando sempre esclusivamente nel circuito brigatista». Un’ipotesi confermata da Calogero Diana, condannato all’ergastolo anche per l’omicidio del maresciallo Francesco Di Cataldo, e ora ammesso al lavoro esterno. La Sig Sauer fu comperata il 6 luglio ’78 a Milano in viale Montenero, la carabina in un’altra in viale Certosa, due giorni dopo. Furono acquistate con un porto d’armi intestato a tale Giacomo Granelli e quando, nel febbraio 1979 gli investigatori fecero irruzione nel covo brigatista di corso XXII Marzo, vi trovarono Diana, la carta d’identità dell’ inesistente Granelli con la fotografia dell’allora brigatista, oltre a varie armi, ma non le due ricomparse dopo quasi 30 anni.

Mar, 10/07/2007 – 13:23
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