Treviso - Detenuti in rivolta al Santa Bona
fonte tribunatreviso
I carcerati lanciano stracci e giornali bruciati. Venti denunciati. Il motivo della protesta: il sovraffollamento e le condizioni sanitarie
TREVISO. Detenuti in rivolta al carcere di Santa Bona. Due ore di tensione ieri mattina all’istituto penitenziario trevigiano. Un gruppo di ospiti della sezione giudiziaria ha dato vita ad una sommossa portando al livello massimo lo stato di allarme. Richiamati dal turno di riposo gli agenti della polizia penitenziaria, mentre una ventina di detenuti sono stati denunciati alla magistratura. Di quanto è avvenuto ieri a Treviso è già stato avvertito sia il prefetto che il Ministero di Grazia e Giustizia.
Che ieri non fosse una giornata come tutte le altre era nell’aria, già dalla mattina. Giovedì infatti, un portavoce dei detenuti aveva confermato di aver ottenuto dal direttore del Santa Bona, Francesco Massimo, il via libera per dare vita ad iniziative di protesta contro il sovraffollamento. Un problema sentito anche nell’istituto di pena trevigiano che ospita 320 detenuti. Un record negativo visto che ne può contenere circa la metà. Così, come è già avvenuto in altre carceri italiane, anche al Santa Bona i detenuti avrebbero dovuto far sentire la loro protesta e la loro rabbia, sbattendo con le pentole contro le sbarre delle celle. Ma le cose sono andare diversamente.
Poco dopo le 11, quando la protesta era in pieno svolgimento, dalle celle della «sezione giudiziaria» i detenuti hanno cominciato a dare alle fiamme giornali e stracci lanciandoli nei corridoi. Immediatamente è scattata la procedura di massimo allarme, prevista solo quando è in corso un tentativo di rivolta.
Innanzitutto i «blindati», ossia le porte che ricoprono le sbarre delle celle, sono state chiuse per evitare il lancio di ulteriori oggetti in fiamme. Sono stati momenti di tensione. Il rischio era che il fumo impregnasse l’aria creando problemi alla respirazione sia per i detenuti che il personale. Tutte le finestre della sezione sono state spalancate, mentre gli agenti della polizia penitenziaria accorrevano nella «sezione giudiziaria».
Intervenuto anche il direttore del carcere Francesco Massimo. I venti detenuti identificati come i promotori della protesta sono stati denunciati. Sommossa domata, rimane comunque irrisolto il problema del sovraffollamento del Santa Bona.
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