Disoccupazione Federico II

In data 20 dicembre 2008 gli studenti della Federico II occupata concludono l’occupazione dell’edifico di via Mezzocannone 16, permettendo il ripristino delle normali attività accademiche. Decidono, inoltre, di mantenere l’occupazione dell’aula SM8, in quanto spazio liberato dai frenetici ritmi accademici a cui gli studenti sono costretti, destinandolo, invece, a momenti di socializzazione, di discussione dalle quali possano partire ulteriori momenti di lotta.
Gli studenti e le studentesse hanno occupato l’edificio il 12 dicembre ’08, come ennesima tappa di una mobilitazione da sempre caratterizzata dalla sua ferma contrarietà alla legge 133, alla progressiva privatizzazione dell’ università pubblica e al tentativo di scaricare sui soggetti più deboli (studenti, lavoratori, precari, disoccupati e immigrati) la crisi che il capitalismo produce in modo sistemico.
All’interno di questa analisi, il coordinamento delle assemblee della Federico II ha individuato nell’articolo 17, comma primo, lettera M dello Statuto d’Ateneo – inserimento di rappresentanti del mondo industriale all’interno del C.d.A.-, la parte integrante e già vigente di questo processo; per queste motivazioni, in più momenti ne ha richiesto e continua a chiederne l’abrogazione.
Gli studenti della Federico II, inoltre, hanno avviato un percorso di analisi e di lotta contro l’attuale sistema delle rappresentanze studentesche: in più documenti, hanno chiesto al Rettore e al Senato Accademico il rinvio delle elezioni, con lo scopo di aprire un successivo ambito di discussione, in cui si potesse rivedere il sistema attuale di tutti gli organi accademici.
Rispetto a tali istanze, supportate dai grandi momenti della mobilitazione studentesca, si è manifestata una totale chiusura da parte del Rettore e di tutte le istituzioni accademiche, sfociata nella totale blindatura delle facoltà da parte delle forze dell’ordine. Questo ha contribuito ad innescare il successivo clima di criminalizzazione messo in atto dagli organi della stampa nei confronti del movimento studentesco tutto .
Alla luce dei risultati elettorali, che ha visto diminuita ulteriormente l’affluenza di votanti, è ancor più palese l’illegittimità di tali rappresentanze, e la loro funzionalità a tale sistema fondato sul privilegio e sulla “delega in bianco” .
E’ ancor più sentita la nostra critica, nel momento in cui, all’interno di questo sistema, trovano agibilità politica organizzazioni di matrice neofascista come Blocco Studentesco. Come è accaduto spesso in questi ultimi mesi, gli studenti hanno sentito la necessità di rimarcare il loro carattere antifascista, scendendo in piazza il 17 dicembre con un presidio poi sfociato in un corteo che ha attraversato le strade del centro storico.
La fine di questa occupazione abbiamo voluto coincidesse con l’adesione alla chiamata per una giornata internazionale contro tutte le forme di repressione. Repressione, che gli studenti greci hanno pagato con la violenza messa in atto dalle forze dell’ordine, denunce e arresti, infine con il brutale omicidio di Alexis, studente di 15 anni.
Dalla Grecia all’Italia, gli studenti e tutti i soggetti non sono solo colpiti dalla crisi, ma subiscono la repressione che lo stato e la classe dominante sferrano nei confronti di chi ogni giorno sviluppa momenti di lotta contro lo stato di cose presenti.

Federico II Occupata

foto di federica
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