Assemblea cittadina x il reddito di base – Roma

manifesto assemblea

Lo scorso 6 aprile una nuova ondata di occupazioni ha travolto la città di Roma.
I Movimenti per il diritto all’abitare, insieme a studenti e precari, hanno dato la loro risposta all’emergenza sociale prodotta dalla speculazione e dalla rendita immobiliare, aggravata da una crisi economica che rende le politiche di precarizzazione sempre più aggressive e le nostre vite sempre più ricattabili.

Il 15 maggio, giornata europea di mobilitazione contro l’austerity e di sciopero nazionale della logistica,  siamo tornati in piazza per affermare che la montante emergenza abitativa è una delle manifestazioni peggiori del contesto attuale, ma non l’unica.
Si moltiplicano nel mentre i licenziamenti, i diritti si livellano verso il basso, si è costretti ad accettare lavori pagati sempre meno e sempre più precari, quando non direttamente in nero. Non si ha diritto ad una casa, come non si hanno diritti sul lavoro. Così come non si ha diritto ad un reddito.

La precarietà è divenuta ormai una condizione sociale generalizzata, che pervade settori una volta considerati “garantiti”.  Tanto pressante che anche diversi attori politici istituzionali avanzano proposte di reddito le quali però si rivelano essere per lo più sussidi di povertà mascherati e volti a dare un po’ di respiro ad una produzione in continuo affanno.

Da alcune settimane reti sociali a Roma si stanno confrontando sulla necessità e l’urgenza di uno spazio pubblico che rivendichi da una parte la necessità di un reddito di base incondizionato, soggettivo, universale, senza distinzioni tra nativi e migranti,  dall’altra la riconquista di diritti sui luoghi di lavoro, la riduzione dell’orario a parità di salario, così come un salario minimo orario.
Provando a non porre i due termini in contrapposizione tra loro, ma in cospirazione, con l’obiettivo dichiarato di rovesciare il “ricatto del debito”  e far pagare ai profitti e alle rendite la crisi economica da loro prodotta.

Una vera e propria consultazione tra realtà sociali che lanci una piattaforma sul reddito di base e i diritti e che veda coinvolte tutte le esperienze che in questi anni hanno provato ad affermare questa rivendicazione su un piano di conflitto: collettivi di precari, studenti, disoccupati, movimenti per il diritto all’abitare, lavoratori in mobilità e cassa integrazione, il sindacalismo conflittuale.

Per rompere la solitudine a cui vorrebbero condannarci, per riunire quel che vorrebbero diviso e frammentato, perché la crisi devono pagarla loro.

Se il ricatto è la norma, diritto al reddito per i precar* e i disoccupat*!

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