Appunti dall’Agorà per il Reddito

Dall’Agorà per il reddito del 20 ottobre a Macao siamo uscite con l’idea che sia necessario creare altri spazi di discussione. Il primo incontro non è altro che la condizione di partenza per discutere, proporre, confrontarci ancora. In questo post riuniamo le idee e le proposte uscite dalla giornata a Macao, sperando che siano uno stimolo a continuare il percorso iniziato.

Il dibattito sul reddito di base, garantito, di cittadinanza, comincia timidamente a conquistare una maggiore attenzione sui media e nella politica. Questa visibilità tuttavia non corrisponde a posizioni prive di contraddizioni. Quando si parla di reddito le persone lo fanno dicendo tutto e il contrario di tutto. C’è bisogno di fare chiarezza, di affrontare i dubbi, di mettere a fuoco delle definizioni che ci aiutino a orientarci nella giunga delle riflessioni, da quelle più dirette e immediate ai ragionamenti complessi e più sofisticati.

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Agorà per il reddito – Lo storico dei tweet

Sabato 20 Agorà #redditoxtutti presso Macao. Venerdì 26 sfida ai politici sul reddito presso la Casa della Cultura. http://pic.twitter.com/spHyVKrf

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Precari di tutti i fast food unitevi!

Dalle casse e dai banconi dei caffé di Starbucks, da chi cucina pizze per Pizza Hut e prepara panini da Jimmy John’s sono nate nuove esperienze di sindacalismo e di organizzazione dei lavoratori simbolo della precarietà.

Il 10 ottobre, a Milano, San Precario vi invita a un incontro con Erik Forman, ex barista di Starbucks, licenziato dalla famosa catena di caffé e poi tra i fondatori della Starbucks Union per gli IWW, il glorioso sindacato Industrial Workers of the World. Erik è stato anche uno degli organizzatori dei lavoratori delle paninoteche Jimmy John’s. Si è trattato della prima campagna sindacale in un fast food americano dagli anni Settanta.

Parleremo di come negli Usa è stato possibile ricominciare a fare sindacalismo nei luoghi simbolo della precarietà, i fast food. E di come la crisi del 2007 ha peggiorato le condizioni di lavoro dei precari ma ha anche ridato vita ai movimenti dei lavoratori, dal Wisconsin a Occupy Wall Street.

L’incontro si terrà a partire dalle 19 presso l’Infopoint San Precario al PianoTerra, in via Confalonieri 3 a Milano, zona Isola

26 settembre: Redattori precari in cerca di un contratto

Redattore, traduttrice, autore, grafica? Sei uno dei tanti precari che lavorano nelle case editrici milanesi e vorresti saperne di più e confrontarti sui problemi legati alla tua condizione lavorativa? La rete dei redattori precari di Milano (ReRePre) e San Precario ti invitano a un incontro in vista delle scadenze contrattuali di fine anno.

La riforma del lavoro è stata approvata a luglio: che ripercussioni avrà in un settore ad alto tasso di precarietà come l’editoria? Come cambieranno (se cambieranno) i nostri rapporti di lavoro? Per ora in molte case editrici tutto tace… E poi c’è il Collegato lavoro, approvato dal governo precedente: un vero e proprio condono per chi ha sfruttato il lavoro precario. Ne parleremo con l’avvocato di San Precario e con i precari e le precarie di Rerepre Milano.

L’appuntamento è per mercoledì 26 settembre, ore 19 allo spazio PianoTerra di via Confalonieri 3 (quartiere Isola) a Milano, dove è attivo l’Infopoint San Precario. Tratteremo dei cambiamenti in atto e delle principali forme di contratto in uso oggi nelle case editrici (a progetto, Partita Iva e interinale) per capire come è possibile migliorare le nostre condizioni.

“Un mondo popolato da precari è il mondo che sognano le imprese. Un mondo pensato e creato dai precari è il loro incubo peggiore”

Come uscire da Expo e vivere felici

Mancano meno di 3 anni ad Expo2015 ed ancora il progetto rimane sulla carta. Le criticità di questo grande evento sono tuttora irrisolte e l’impatto sul territorio rimane in prospettiva drammatico. Alla nebulosità del racconto di Expo2015 offerta da chi sta cercando di organizzarlo, questo dossier vuole contrapporre la chiarezza di chi ad Expo2015 si oppone ormai da anni (era il 2008 quando Milano vinse l’assegnazione all’evento e già il comitato NoExpo era costituito da mesi). Che cos’è un grande evento, cosa è accaduto in alcuni  significativi precedenti Expo, che tipo di infrastrutture sono coinvolte in ciò che le istituzioni locali considerano un “volano” per l’economia: queste sono tutte tematiche che ci vengono presentate in forma di spot e sulle quali è il caso di esprimere considerazioni più complete. Ed ancora: chi sono gli attori economici coinvolti, quali sono le alternative al modello di sviluppo sottostante ad Expo, in che termini lo si definisce “insostenibile”….
L’autoinchiesta è tuttora un mezzo fondamentale per esprimere una posizione, fare informazione, produrre una conoscenza in grado di attivare processi resistenziali all’altezza dei tempi, per vivere un territorio ed i suoi cambiamenti in maniera attiva.

Exit Expo 2015 presenta “un punto di vista NoExpo” in grado di offrire una valutazione sui processi di trasformazione del territorio accelerati da Expo ma esistenti a prescindere da Expo. I modi per affrontare questa realtà sono due: o la si subisce o ad essa si reagisce.

dal sito Noexpo

Dossier ExitExpo 2015