PROVINCIA MILANO/ PENATI: PRESTO STABILIZZEREMO OLTRE 300 PRECARI

Presto saranno stabilizzati tra i 300 e i 350 dipendenti precari della Provincia di Milano. Questo il
senso della comunicazione che il presidente della Provincia Filippo Penati ha voluto dare, tramite una lettera, a tutti i dipendenti.

L’amministrazione provinciale ricorda che "dal 2004 ad oggi sono stati assunti a tempo indeterminato 116 lavoratori, principalmente giovani, la cui maggioranza aveva un rapporto di lavoro non stabile con la Provincia di Milano". "Ora – prosegue la nota della Provincia – grazie alle nuove norme contenute nella Finanziaria 2007, sarà  possibile, attraverso un piano di assunzione biennale, stabilizzare tutto il personale precario che
possa vantare i requisiti previsti dalle norme approvate dal Governo (3 anni di servizio, anche non continuativi nell’ultimo quinquennio). In tal modo potranno essere costituiti tra i 300 e i 350 rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
"L’amministrazione provinciale – afferma Penati – vuole continuare nella sua politica di stabilizzazione del personale precario attraverso nuove assunzioni nei prossimi mesi. Questo attraverso un piano che anche con il confronto con le organizzazioni sindacali, garantirà  possibilità  di stabilizzazione anche al residuo personale precario, prevedendo inoltre possibilità  di sviluppo professionale anche per i dipendenti già  di ruolo".

[apcom]

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Ordine dei giornalisti, un’eredità  fascista

àˆ dedicato all’Ordine dei giornalisti il nuovo "Focus" dell’Istituto
Bruno Leoni che da tempo sostiene la necessità  di abolire l’Ordine
professionale. "Ordine dei giornalisti, un’eredità  fascista" di Andrea
Di Tizio, evidenzia come la stessa esistenza dell’ordine dei
giornalisti non sia spiegabile altrimenti che come un portato storico
del regime.

Secondo l’autore, "noi italiani abbiamo avuto il
fascismo e adesso abbiamo il dubbio privilegio di avere un ordine
professionale dei giornalisti. àˆ difficile affermare che si tratta di
due eventi indipendenti
".

"La continuità  ideale tra il
periodo prefascista e quello post fascista dell’organizzazione
professionale dei giornalisti è un fatto
innegabile", scrive Di
Tizio. Per Carlo Lottieri, direttore del dipartimento "Teoria politica"
dell’Istituto Bruno Leoni, "è importante ricordare l’origine storica di
realtà  come l’ordine dei giornalisti, che limitano la libertà 
d’espressione dei singoli andando a costituire una barriera all’entrata
alla professione, inutile ed inaccettabile in una società  libera".
"L’abolizione di questo albo", conclude Lottieri, "è stata proposta da
più parti. àˆ necessario che non cali l’attenzione pubblica su questi
temi".


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Procter & Gamble & comunicazione

“Il consumatore è sempre più sofisticato
e più di prima vuole capire cosa compra e vuole essere consigliato”,
dice Taide Guajardo, direttore corporate marketing di Procter &
Gamble Italia e direttore media per l’Europa occidentale, che spiega
come la più grande multinazionale del largo consumo comunica i suoi
prodotti.


Vendere è diventata una attività  molto difficile. C’è una
tale moltiplicazione dei contatti, dell’informazione che raggiunge il
consumatore attraverso stampa, tivù, Internet, radio che il consumatore
è diventato meno sensibile ai messaggi tradizionali e ai canali
tradizionali”, dice Guajardo. “La mia personale sfida sia in Italia sia
in Europa è di trovare nuovi modelli per arrivare al consumatore, e non
solo a toccarlo, ma a coinvolgerlo in maniera da conquistare
addirittura la sua fedeltà , la sua devozione con un contenuto della
comunicazione più coinvolgente”.

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Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”

Nel mese di giugno una vostra collega veniva scaricata dalla vostra cooperativa perché incinta.

Ha lavorato presso di voi per circa un anno frequentando
contemporaneamente un corso di 1000 ore per ottenere la qualifica di
OSS su esplicita richiesta della vostra direzione che prometteva, in
seguito a questo, un contratto a tempo indeterminato. Senza questa
promessa difficilmente avrebbe retto le difficoltà  che tale gravoso
impegno comporta, impegno che la vedeva contemporaneamente a scuola e
al lavoro.

Per un principio di onestà  nel rapporto lavorativo
ha rivelato il suo stato interessante poco prima della fatidica data
d’assunzione e, come molti sanno, a parole è stata rassicurata, nei
fatti, liquidata.

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Tfr: Intervista a L… di Banca Intesa!

Qual’è il futuro dei fondi pensione?

E chi lo sa.

Credi che noi sappiamo di preciso come vengono investiti quei soldi? Per noi significa, intanto, avere più liquidità . Più conti o posizioni aperte da gestire, e già  questo produce un bel po’ di soldi per la banca. In pratica è come se si aprissero contemporaneamente migliaia di conti correnti.

In più tieni conto dei vincoli. E’ come per un mutuo, se tu lo vuoi chiudere sai quanto ti costa? E poi ci sono le fluttuazioni del mercato, che possono essere positive ma anche negative.

Di sicuro le banche premeranno sul governo per ottenere la liberalizzazione di quanti più settori possibile. Un po’ come è successo per altri settori. Gli effetti delle liberalizzazioni sono stati certo più concorrenza, ma l’utente finale non ha visto di certo scendere i costi dei servizi. Basta guardare cos’è successo per le assicurazioni o per la telefonia. In realtà , avere a disposizione questi soldi ora, per le banche significa avere più possibilità  di intervento, più potere economico. E poi non dimentichiamo il costo del denaro e le sue variazioni ormai totalmente indipendenti dall’inflazione programmata, una cifra ridicola che non tiene conto del costo effettivo dei servizi più diffusi.

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