Un maglioncino di cashmere anche per me

di Sergio Bologna

Dicono che nei negozi di alta gamma c’è grande richiesta di maglioncini di cashmere. Pare che furgoni della Caritas passino e ripassino da villozze e case padronali a ritirare smoking, completi gessati, cravatte a quintali. E’ il popolo dei padroncini, di seconda, terza generazione, giovanotti dal SUV facile, MBA nella tasca dei pantaloni, che aspira a diventare un popolo di Marchionne. Tocca a loro. Guadagneranno la prima pagina della “Padania” o magari del “Sole24” per esser riusciti a negoziare contratti aziendali al ribasso? Pochi però riusciranno a farsi notare da Obama. Prosegui la lettura »

Oltre il 28 gennaio. Per una nuova alba precaria.

Il prossimo 28 gennaio – come è noto – si terrà lo sciopero generale dei metalmeccanici, a cui hanno aderito anche alcuni sindacati di base e molti spezzoni di movimento, alcuni dei quali si sono incontrati lo scorso week-end al C.S. Rivolta a Marghera. Diverse sono le parole d’ordine. Tra questi quella che spicca in prima linea, leit motiv delle precedenti mobilitazioni della Fiom contro il Piano Marchionne è: lavoro bene comune. San Precario si permette di dissentire. Il lavoro come bene comune è il lavoro preminentemente operaio (ma non solo) che sta alla base del processo di accumulazione del capitale. E’ chiaro che tale slogan vuole ridare dignità, considerazione, rispetto e soprattutto remunerazione al lavoro di oggi. E non può essere altrimenti, dal momento che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria dequalificazione e svalorizzazione del lavoro, di tutti i lavori (da quelli servili a quelli cognitivi). Prosegui la lettura »

San Precario vota No a Mirafiori

Oggi e domani si vota sull’accordo-capestro di Mirafiori. E’ stata imposta una scelta che non ha nulla di democratico. Un referendum è tale quando consente una libera scelta tra due opzioni, senza che ciò vada a incidere sulle condizioni di esistenza dei partecipanti al referendum. Non è questo il caso di Mirafiori. Qualunque sia l’esito, infatti, tutti i lavoratori ci perdono: o in termini di diritti e condizioni di vita e salute o in termini di lavoro e reddito.

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Torchiera: una fabbrica di sogni.

Non sono passati due mesi dai festeggiamenti per i 18 anni di occupazione, che ci troviamo nuovamente a gioire, alla notizia che la trecentesca Cascina Torchiera è stata stralciata dall’elenco degli immobili di proprietà demaniale dismessi dal comune attraverso il Fondo Immobliare II, elenco aggiornato e pubblicato in questi giorni.

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Tredici modi non violenti per manifestare contro la Gelmini

Di anacleto mitraglia, da indy napoli
Avendo preso in seria considerazione le riflessioni espresse da Roberto Saviano sul pericolo di degenerazione delle proteste contro la legge Gelmini, ho pensato di proporre agli studenti alcuni metodi non violenti di sicuro effetto per contestare l’approvazione del provvedimento.

Il girotondo temporale
Circondando la zona rossa nel centro di Roma con una catena umana di migliaia di manifestanti ed iniziando un girotondo in senso contrario all’asse di rotazione terrestre, è possibile riportare indietro nel tempo le leggi sulla pubblica istruzione. Il problema è quando fermarsi, perché nel troppo entusiasmo si rischia di tornare a prima della legge Casati, con ovvi effetti negativi sul fronte del diritto allo studio.

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