Precarifornia: Eat the State!

Dal 1996 Eat the State! (con il punto esclamativo) è il “giornale politico svergognato e pieno di pregiudizi” di Seattle. Per 14 anni è stato un free weekly, o negli ultimi anni bi-weekly, che ogni 15 giorni si poteva raccogliere gratuitamente da uno delle decine di box sparsi in negozi, bar, caffé e librerie della città. È un’istituzione libertaria cittadina, no-profit e amatissima, che da poche settimane ha abbandonato (più o meno) la carta per darsi una nuova veste online – ma la pubblicazione su carta continua sporadicamente, e ogni sabato mattina si può ascoltare la voce di ETS! alla radio.

Il programma di Eat the State! recita: “vogliamo abolire povertà, sfruttamento, imperialismo, militarismo, razzismo, sessismo, eterosessismo, distruzione dell’ambiente, televisione ed edifici grossi e brutti, e vogliamo abolirli fuckin now”. La caratteristica principale di Eat the State! è l’ironia e il fatto che il giornale si è sempre considerato al servizio dei movimenti progressisti di Seattle, una città in cui il Partito democratico prende l’80% dei voti e non ha bisogno di confrontarsi con le istanze che provengono dal di fuori del suo fedelissimo elettorato.

Prosegui la lettura »

San Precario a RaiNews24

Precarifornia – Affinità e divergenze tra chi organizza i lavoratori a L.A. e noi

Con questo articolo inizia una serie di reportage dal nostro inviato in California. Potete seguirlo anche su Twitter.

Come introduzione ai movimenti che organizzano i lavoratori/trici dal basso mi sono letto questo Working for justice. The L.A. model of organizing and advocacy e poi sono andato a pranzo con Josh, uno degli autori. I capitoli del libro sono stati scritti in collaborazione con gli stessi attivisti, e sono focalizzati in particolare sul modello del worker center, cioè piccoli centri territoriali o di settore, forme ibride tra minisindacati e movimenti di base, che supportano i lavoratori e le loro lotte. In molti casi si tratta di lavoratori migranti, soprattutto latinos e coreani che formano la spina dorsale della forza lavoro losangelina. Si va dalla famosa KIWA, l’alleanza dei lavoratori di Koreatown, alle lotte di Justice for Janitors, fino a tassisti, lavoratori del tessile e degli autolavaggi.

Prosegui la lettura »

Come si fa a difendere la democrazia? di Sergio Bologna

La domanda avrebbe dovuto essere più difficile. Come si fa a difendere (ormai) la dignità del lavoro? Il nodo infatti sta tutto qui. La storia della democrazia occidentale ha due passaggi: quello delle libertà (di opinione, di associazione, di religione ecc. ecc.) e quello della sicurezza sociale. Il primo viene dalla Rivoluzione francese, il secondo dall’affermazione del movimento operaio e sindacale. Il primo è costato un sacco di morti, il secondo forse molto di più, ma in genere morti silenziose. Milioni di donne e di uomini che hanno rischiato la vita, la miseria, la galera, il licenziamento per essere rispettati sul luogo di lavoro ed avere dallo stato un sistema previdenziale e assistenziale, il cosiddetto “modello sociale europeo”.

Prosegui la lettura »

Cartoline dalla Cina #12

La battaglie del lago est di Wuhan

Prosegui la lettura »