Un tempo, e ancora oggi, per siglare uno patto bastava una stretta di mano. Tra gentiluomini, tra simili, o semplicemente tra persone in buonafede l’atto scritto non si usava. Una stretta di mano, un’occhiata di intesa e il ‘contratto’ era ed è fatto. Una consuetudine, indice di civiltà e buonsenso, tanto più valida quando l’oggetto del ‘contratto’ non è un bene materiale, ma un accordo politico, un’intesa sui valori di fondo dell’agire pubblico. Come il contratto tra i precari milanesi che ogni anno (dal 2001) sfilano in decine di migliaia durante la May Day Parade e l’ex senatore di Rifondazione Comunista Giuliano Pisapia, diventato Sindaco di Milano anche grazie alla loro creatività e al loro impegno. Ed ai loro voti.
Parole al vento o vento che cambia?
Lunedì 2 novembre 2010 l’allora candidato sfavorito alle primarie aveva arringato 200 precari alla Casa della Cultura di via Borgogna, accorsi ad ascoltare lui e gli altri candidati sindaco della sinistra meneghina. Promesse tante, belle parole pure, potete anche ascoltarle tutte nel link qua sotto con l’audio della serata. L’effetto però è indigesto: quei propositi così importanti per molti milanesi sono rimasti lettera morta. 2 ore di fiato sprecato con l’unico obiettivo di guadagnarsi un po’ di credibilità di fronte a chi aveva per 10 anni avuto il coraggio di sfidare apertamente le giunte nero-blu del duo Albertini-Moratti con De Corato & media al seguito. Pagando di prima persona, anche nelle sedi giudiziarie, il prezzo di diverse azioni.
0 provvedimenti per i precari
A 5 mesi dalla nomina del sindaco più di sinistra che Milano avesse avuto da 40 anni a questa parte, nessun provvedimento è stato deliberato dalla nuova giunta per sanare i numerosi contratti precari dei lavoratori comunali. Nulla, nonostante il Comune di Milano sia la prima ‘Fabbrica della precarietà’ cittadina, tra precari diretti e di esternalizzate, appaltate, bandi, interinali, consulenze e municipalizzate.
Giovedì sera, poco più di un anno dopo, incontrando i comunali a ‘scadenza’ il ‘nostro’ Sindaco si è affrettato a dichiarare che lui no. Quel contratto non l’aveva firmato, quasi che quella firma e non mezz’ora di proposte politiche culminate in un: ‘Io eliminerò la precarietà dal Comune di Milano’, fosse la cosa più importante.
Precari senza regali
Pessimo regalo natalizio quello che il Sindaco ha ‘idealmente’ donato ai precari, nell’incontro dello scorso giovedì nella sala Giunta insieme a Paolo Limonta e all’assessore Cristina Bisconti. Le parole melliflue utilizzate dai vertici di palazzo Marino sono cambiate in questi 5 mesi. Prima della pubblicazione del dossier in cui i precari avevano pubblicizzato le 43 delibere di assunzione di collaboratori ‘di fiducia’ del Sindaco, con nomi cognomi e stipendi, il leit-motiv era: ‘Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta d’incontro’. Poi, dopo la denuncia della natura clientelare di quelle assunzioni da parte di blog e giornali, la risposta è stata: ‘Non ci sono soldi’. Oggi è diventata: ‘Ci sono dei paletti’. Strano che le stesse odiose giustificazioni, non siano state usate né dal sindaco di Torino, che ha prorogato i tempi determinati fino a giugno, né dal governatore leghista del Piemonte Cota, che ha recentemente stabilizzato 209 precari che da anni lavoravano alla Regione dopo aver presentato un ricorso al Consiglio di Stato. Precedenti politicamente scomodi per la Giunta che si era presentata come il ‘nuovo’ della politica, accendendo aspettative pari solo al numero dei delusi che ha prodotto.
…stiamo lavorando per voi, senza di voi.
L’incontro, che la Bisconti si è subito premurata di definire di ‘ascolto’, visto che l’unico tavolo riconosciuto dagli arancioni è quello ufficiale coi rappresentanti sindacali (che nessun precario ha mai delegato o votato) si è risolto in un mortificante: ‘Stiamo lavorando per voi’. L’assessora bocconiana, che i precari del Comitato avevano già incontrato più volte, si è rifiutata persino di comunicare la data del ‘tavolo’ tecnico del prossimo 22 dicembre al settore personale di via Bergognone, infastidita dalla possibile convocazione di presidi. In quell’occasione saranno presenti tutti: sindacati, dirigenti del comune e assessore. Al tavolo siederanno anche i precari, come semplici uditori. La loro speranza è un miracolo natalizio: passare i prossimi giorni con serenità. Senza l’incubo notturno della ricerca di un nuovo posto di lavoro, impresa fantozziana se si hanno anni di esperienza come comunali sul curriculum.
Fatti non parole
I fatti parlano chiaro. A 6 mesi dall’insediamento la giunta del ‘vento che cambia’ non ha ancora preso nessun provvedimento a sostegno delle migliaia di precari restati senza lavoro dalla sua entrata in carica, primi tra tutti i 700 iscritti alle liste a tempo determinato.
Quasi che il tema della precarietà non fosse ‘una priorità’ nell’agenda del Sindaco.
Eppure qualcuno dovrebbe ricordargli che il Comune è la più prolifica fabbrica di precari della città, coi suoi 7500 contratti precari diretti, escluse le altre migliaia siglate dalla giungla di società collegate tra fondazioni, cooperative, ex municipalizzate, appaltate e molto altro ancora. E San Precario, protettore di tutti i precari, è ancora il Santo più amato dai milanesi a ‘scadenza’, pronti a dimostrare anche ai nuovi inquilini di Palazzo Marino che non si scherza coi santi.
Scarica il Contratto con i precari
Ascolta l’intervista a Pisapia sul Contratto con i precari
Anche a me sembra un giudizio ingiusto e prematuro, perché dove possibile Pisapia é intervenuto e parte delle promesse le ha già adempiute: nelle gare di bando i le offerte minime e quelle massime non vengono prese in considerazione, come richiesto dal contratto, gli sfratti sono stati prima bloccati, poi se ne è avuto qualcuno, ma davvero pochi, e in una situazione che non sarebbe nemmeno pensabile se avesse vinto la destra, ora De Corato e Moratti avrebbero sgomberato tutto, e trovato un bel diversivo nella lotta e sgombero dei centri sociali. La facilitazione sui trasporti per chi non ha reddito mi sembra sia in cantiere, intanto per chi ha sopra i 65 anni c’è stata. Per il reddito garantito l’assessore Tajani era allieva del Prof. Andrea Fumagalli, ne ha già parlato come di una priorità e se non ci riesce lei allora non può davvero farcela nessuno, perché sulla sua buona volontà non ci sono dubbi, e ricordo che si é festeggiato tutti in certi ambienti alla sua nomina come assessore. Personalmente Pisapia ha ancora tutta la mia fiducia e la mia stima, credo abbia fatto molto più lui per Milano in 6 mesi che le destre in 30 anni, non fosse altro per il clima diverso che si respira. La Milano razzista e xenofoba é stata sconfitta, quella di Pisapia é una vittoria di tutti noi, e invece di subissarlo di critiche, che fanno bene se costruttive ma non mi sembra questo il caso, mi chiederei come poter agire più velocemente su questo terreno, magari chiedendo di incontrarlo o incontrare la Tajani. Certo, sventolare un pseudo-contratto sul web unilateralmente, senza dialogo né confronto sincero, visto che non sono nemici in Comune, non aiuta. Parlarsi e mediare invece lo farebbe di più. E organizzare magari qualche iniziativa di massa a favore del reddito minimo di base o garantito, come vogliamo, non sarebbe una “inutile sfilata”, come ormai troppo spesso a sinistra si sente dire, ma un’utilissima presa di posizione, soprattutto guardando al livello nazionale, dove la Ministra parla di reddito garantito e non si sente la voce di alcun movimento.
finalmente ci sono riusciti!!!!!!!!!!!! ormai le graduatorie dei tempo determinato del comune di milano sono quasi scadute e grazie all’internvento dei soliti sindacalisti gli incontri non hanno avuto nessuno esito e il prossimo incontro è fissato al 13 gennaio quando ormai le graduatorie saranno completamente scadute.
Speriamo in un intervento immediato dell’amministrazione per prorogare entro la scadenza le graduatorie e dare un pò di respiro alla contrattazione…..
Felice anno nuovo a tutti i precari anche se non c’è proprio niente da festeggiare!!!
Ieri il tavolo si è interrotto su una proposta del comune totalmente insufficiente. Stamattina la trattativa riprende.
Foschi presagi all’orizzonte
il tavolo dei centri formativi è finito male.
ora inizia il tavolo dei precari amministrativi.
Il tavolo di trattativa comune/sindacati di questa mattina sulla questione oggetto dell’articolo è slittato di qualche ora perchè l’aula è stata occupata dagli educatori precari dei centri formativi, che avevano la trattativa ieri. L’occupazione è nata dal fallimento della trattativa stessa per cui l’occupazione della stanza ha imposto la ripresa di questa ad oltranza fino a che non si raggiunge un punto di caduta che possa soddisfare gil educatori precari.
Solidarietà, quindi, anche agli educatori precari.
precarimilano
Sergio: nessuno sbrana nessuno, e abbiamo chiaro i problemi di bilancio e complessivi del momento.
Però non si può neanche far finta di non vedere che delle molte promesse poche accennano non dico a vedere una soluzione, ma almeno tavoli di confronto seri e volontà serie di trovare una soluzione.
Io per primo per molte settimane ho discusso con i precari del Comune pensando nella buona fede della maggioranza (non è un problema solo di Pisapia evidentemente), ma in politica la buona fede ha una data di scadenza molto breve, peggio dello yogurt.
Se vogliamo una milano migliore, bisogna affrontare seriamente i problemi e non nascondersi. Sentire in alcuni incontri il Sindaco affermare che lui il contratto con i precari non l’ha firmato è veramente uno scandalo.
Dopodiché apprezzo che su questo blog si stia creando lo spazio per confrontarsi tra gente dello staff (Paolo Limonta) e precari (anonimi perché nel Comune di Milano non sono tutti buoni e cari come si vogliono rappresentare).
La precarietà è un problema serio. Non facciamo gli struzzi e non facciamo come il Governo. Dimostriamo nei fatti che Milano può aprire una strada diversa. Noi ci siamo, Pisapia?
Leggete il parere del Consiglio di Stato:
http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%20C/2011/201104896/Provvedimenti/201104478_27.XML
Non so se è chiaro: non si chiede la luna o l’assunzione tombale di tutti i milanesi, si chiede di render noto come il comune intende gestire la questione dei precari interni(che son presenti perchè la precarietà anche nel PI è abbondantemente strutturale) al di là delle boutade da campagna elettorale sul “superamento del precariato” (che, vabbè…non è eccezionale come lessico ma agli attempati politici locali non faccio questioni terminologiche) o delle visite ai ferrovieri in centrale (a cui va la mia solidarietà), perchè il precario del vicino è sempre più verde….
Il prossimo anno, con graduatorie scadute, i precari rimarranno a casa. Il lavoro da loro svolto verrà svolto da interinali o cooperative (probabilmente saranno alcuni degli attuali precari, ma con meno diritti). Se il comune assumerà a tempo indeterminato qualcuno lo farà adeguandosi alle ristrettezze imposte dalla finanziaria (ergo assumerà qualche unità rispetto alle centinaia di precari che invece attendono l’assunzione) per cui ci piacerebbe sapere se il comune intende fare un serio piano triennale di assunzioni (e non dei colpi di mano ad effetto) oppure se intende portare avanti un disegno di azienda più simile ad una multinazionale, con un core business, una serie di servizi esternalizzati, una marea di appalti (tipo esselunga)?
Niente miracoli quindi: piano triennale con un tot di assunzioni a tempo indeterminato all’anno + contratti a tempo determinato per gli altri precari. Nessuno a casa, il panettone lo vogliamo mangiare tutti!
effettivamente la regione piemonte ha avanzato una richiesta di stabilizzazione dei propri precari ed una sentenza del consiglio di stato ha dato ragione all’ente. Il settore risorse umane sta valutando la situazione per capire se è possibile pure al comune di milano avviare un’iniziativa simile. Anche altri comuni stan lavorando diversamente sui precari e rispetto anche a queste iniziative ci stiamo lavorando. Siamo un pò in ritardo ma abbiamo avuto molto da fare. Fortunatamente la vendita Sea-Serravalle è andata in porto ed ora non ci sono più problemi di bilancio.
Il problema è che ci mancano i soldi e la finanziaria pone una forte limitazione alle assunzioni: non possono essere più del 20% delle dismissioni. Io sto cercando di fare tutto il possibile ma in giunta ed in consiglio non ci sono solo amici dei precari….c’è anche chi rema contro…..
Precisazione: Nessuno dei 209 precari della regione piemonte è stato stabilizzato finora
6 mesi non sono tanti, ma nemmeno pochi (un decimo del mandato). Tant’e’ che molte, altre, cose sono state fatte. Inoltre in altre amministrazioni questo tempo e’ bastato.
I soldi mancano sempre dove non si voglio spendere e comunque il comune rischia di tirarli fuori con gli interessi se partono le cause.
Capisco la delusione ma temo che al Comune ci siano pochi soldi e non per colpa di Pisapia…
Aspetterei un pochino a sbranarlo, un sindaco non si giudica a 6 mesi dall’elezione.
per carità, togliete dal curriculum che avete lavorato in Comune: vi squalifica. Metteteci piuttosto che avete svolto un periodo di volontariato alla Caritas (tanto nessuno controlla).