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PREMESSA
Ciò che è accaduto in questi giorni negli aeroporti metrolombardi merita una descrizione accurata, poiché i fatti oltre che essere oltraggiosi per la dignità e i diritti dei lavoratori costituiscono un lampante esempio del peggiore e collaudato stile italiano – confondi, truffa, piangi, arraffa e incassa – nella gestione del patrimonio di interesse pubblico.
L’ANTEFATTO
La Sea è l’azienda che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate. Attualmente l’azionista di maggioranza è il Comune di Milano con il 54% delle quote.
Negli anni passati (dal 2002 al 2010), dopo varie vicissitudini, Sea Handling S.p.A. avrebbe ricevuto dei finanziamenti pubblici sotto forma di ricapitalizzazioni da parte della capogruppo Sea S.p.A. Ciò ha mosso l’attenzione e sollecitato l’intervento della comunità europea garante dei vincoli di libera concorrenza nel settore. Ad esito del procedimento apertosi avanti alla Commissione Europea, Sea Handling S.p.A. è stata quindi condannata a restituire a Sea S.p.A. 360 milioni di euro (l’ammontare dei finanziamenti) oltre agli interessi per un importo complessivo di 452 milioni di euro.
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di Jo Vannelli
thx Effimera
In una nota ufficiale il presidente del consiglio, Enrico Letta, ha definito l’accordo sindacale del 23 luglio 2013 un modello nazionale sia per il procedimento che lo caratterizza, sia, e ovviamente, per il contenuto. Vale la pena di esaminarlo e cercare di comprendere, dal punto di vista precario, di che si tratta.
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di milanofiera
Lo scorso maggio Manutencoop Facility Management spa, società leader nel settore dei servizi alle imprese, ha vinto l’appalto per la gestione del campo base in uso alle maestranze di Expo 2015. L’appalto, del valore di oltre 4 milioni di euro, riguarda la gestione degli alloggi, pulizia, vigilanza armata e non armata, manutenzione e coordinamento del campo base. Il gruppo Manutencoop, colosso che nel 2012 ha fatturato complessivamente oltre un miliardo di euro e appartenente alla galassia delle cosiddette Coop rosse, oltre a numerose esternalizzazioni di aziende private è presente in modo massiccio anche in appalti di imprese pubbliche. Infatti è presente all’interno degli ospedali, presso diversi comuni con il servizio di raccolta rifiuti e pulizia strade – fino al 2009 era nel capitale sociale di A.Se.R. spa la società che si occupa della raccolta rifiuti nel Comune di Rho – e si è aggiudicata una buona fetta del maxiappalto per il servizio di pulizia degli edifici scolastici.
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Ci risiamo!
La CGIL, in versione Filcams, ha provato a vietare la diffusione del comunicato, firmato punto San Precario di Rho, che denuncia i ricatti e le ritorsioni di Manutencoop nei confronti dei manutentori ex Auchan, colpiti da provvedimenti che impongono trasferte a centinaia di chilometri da casa perchè hanno osato contestare, per vie legali, la cessione del ramo d’azienda.
Prima è stata proibita la diffusione del volantino ai delegati e alle delegate presenti all’interno della Camera del Lavoro, con la scusa che il comunicato non era pertinente con l’ordine del giorno, ma la distribuzione poteva essere fatta nel piazzale antistante.
Successivamente neanche il piazzale era più idoneo, poiché proprietà privata della CGIL, e bisognava spostarsi giù dai gradini, sul marciapiede.
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Quello che sta per iniziare è un mese di assoluto rilievo per ciò che concerne la lotta alla precarietà. Andiamo in ordine.
Il 9 di aprile ci sarà l’iniziativa “Il nostro tempo è adesso”, indetta da una serie di associazioni e realtà precarie e spalleggiata con forza dalla Cgil che ha messo a disposizione i suoi mezzi e le sue strutture. Dal 15 al 17 a Roma si terranno gli Stati generali della precarietà, patrocinati da San Precario, l’icona pop dei precari e delle precarie. Gli Stati generali giungono alla terza edizione è sono l’espressione più verace delle lotte autorganizzate dei precari e delle precarie. È una grande fucina di idee che riunisce comitati, realtà in lotta, gruppi grandi e piccoli, e una miriade di precari e precarie che si muovono più o meno coordinati a partire dal lavoro, dal sociale o dalla rete.
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