Esselunga torna al secolo scorso

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Il 2 febbraio 2008 una cassiera dell’Esselunga di via Papiniano è costretta a rimanere alla cassa in attesa di un cambio di turno nonostante un impellente bisogno di andare al bagno, fino a quando, umiliata, non può fare altro che pisciarsi addosso. Dopo questo episodio, la cassiera denuncia quanto avvenuto, ma a parte gli articoli di colore, nessuno si preoccupa. Tranne i suoi datori di lavoro, che il 28 febbraio pomeriggio hanno pensato bene di mandarle un messaggio inequivocabile: un energumeno l’ha aspettata nello spogliatoio del personale, le ha messo un bavaglio in bocca, picchiandola  e intimandole che "aveva parlato troppo". Sabato 1 marzo duecento persone hanno manifestato di fronte al supermercato dove lavora la donna, ma solo due delle novanta colleghe hanno partecipato allo sciopero indetto dai confederali (fonte: Repubblica). Chi ha aspettato fino ad ora per preoccuparsi, è bene che cambi idea in fretta. 

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Azzardo Sawiris

 di Marco Lillo

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Il boss di Wind è pieno di debiti. E deve chiudere diverse attività. Ma rilancia puntando sull’acquisto di Tele2. Ecco i piani del magnate egiziano.

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Sciopero Commercio: cosa c’è che non va?

Lo scorso dicembre, si è svolto lo sciopero del Commercio. Una data propizia, a ridosso della sbronza natalizia, per rompere le uova alle catene commerciale. Eppure quasi nessuno se ne è accorto. Perchè? Occorre riflettere sulle nuove forme di lotta, che, dobbiamo ricordarcelo, per far male, devono mordere e mordere con rabbia.

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Colpo di scena sul pacchetto sicurezza

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Sciopero Generale Generalizzato! Ma Prodi Matrioska non si ferma: da
un pacco escono tanti pacchetti. E dopo il paccone del welfare, ecco il pacchetto sicurezza.

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San Precario partecipa allo sciopero generalizzato del 9 novembre.

santo_front.jpgChiama a
raccolta i devoti (laici), insieme al sindacalismo di base, per ribadire ancora
una volta la necessità di superare la condizione di precarietà, forma
generalizzata del lavoro contemporaneo. Lo sciopero del 9 novembre non sarà uno
sciopero “normale” ma piuttosto manifestazione concreta e immaginifica di un
nuovo modo di comunicare e creare conflitto.




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