pubblicato il 19.10.13
Varese, un capo ultrà dall'Albania per la curva xenofoba e neonazista ·
Varese, un capo ultrà dall'Albania per la curva xenofoba e neonazista
Gjoni Landi, 39 anni e vari precedenti per droga, estorsione e sfruttamento della prostituzione, è una presenza fissa allo stadio e al palazzetto dello sport. Sul suo profilo Facebook è ritratto con un mitra in mano e mentre si esibisce in un saluto romano davanti a un busto di Mussolini
di PAOLO BERIZZI
VARESE - Il capo degli ultrà neonazisti e xenofobi di Varese? E�?? un albanese. Se vi sembra strano, o se qualcosa non vi torna, chiedete direttamente al protagonista. Lo potete trovare la domenica in curva al Franco Ossola - lo stadio dove gioca il Varese di cui è tifosissimo, così come dell�??Inter - e la sera sulle gradinate del Palawhirpool, il palazzetto della Pallacanestro Varese. Lui si chiama Gjoni Landi, 39 anni, da Tale, località costiera del Paese delle aquile, vari precedenti per droga, estorsione e sfruttamento della prostituzione. E�?? un energumeno tatuato con Aquile del Terzo Reich e Croci di ferro, oltre a scritte che inneggiano agli �??Arditi�?� - il gruppo ultrà del basket di cui è leader indiscusso - e ai Blood and Honour, la tifoseria neoneonazista del Varese calcio, emanazione italiana dell'omonima rete internazionale (Blood&Honour), razzista, xenofoba e antisemita.
Saluti romani e pistole, l'album su Facebook
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/19/foto/varese_il_capo_ultr_albanese_della_curva_neonazista-68900870/1/#1
Guanti neri di pelle, t-shirt nera e saluto romano: Landi, diciamo così, durante le partite, in casa e in trasferta, non passa inosservato. Già buttafuori nel giro dei locali notturni, fino a due anni faceva parte degli uomini che curavano la sicurezza dell�??ormai ex presidente dell�??Inter, Massimo Moratti. Oggi gestisce una carrozzeria a Cantello, nel Varesotto, vicino al confine con la Svizzera. Ma gli interessi del �??capo�?� albanese sono legati soprattutto a quelle che sono considerate due tra le tifoserie più politicizzate ed estremiste nel panorama ultrà italiano: i Blood and Honour e gli Arditi. Nel repertorio dei curvaioli varesini ci sono svastiche, croci celtiche, saluti romani, insulti a ebrei, comunisti, e immigrati.
Immigrati come Landi, che vent�??anni fa ha lasciato le coste albanesi per l�??Italia. Sul suo profilo Facebook posta foto che lo ritraggono con un mitra in mano, in balconata al Palazzetto dello sport, mentre fa il saluto romano davanti al busto del Duce, e sanguinante in volto fra due carabinieri. In altre immagini pubblicate si vede un arsenale di pistole automatiche e un�??amica, anche lei con in mano un revolver. Blood and Honour: sangue e onore. Le cronache riportano all�??estate del 2005, quando Claudio Meggiorin, ultrà e militante di estrema destra, fu ucciso a coltellate nel suo bar a Besano da due ragazzi albanesi (aveva cercato di sedare una rissa nel locale).
Dopo l�??omicidio i camerati varesini scesero in piazza per ricordare Meggiorin e in quell�??occasione si scatenò una vera e propria caccia all�??albanese. Risultato: un 21enne con regolare permesso di soggiorno fu aggredito selvaggiamente da una decina di skinhead. In manette finirono due militanti dei Blood and Honour. Lo stesso gruppo di cui Landi - anche lui albanese e ai vertici degli Arditi - è fra i leader. Scherzo del destino, o triste casualità.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/19/news/varese_un_capo_ultr_dall_albania_per_la_curva_xenofoba_e_neonazista-68899895/