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pubblicato il 4.05.09
Taranto: agguato di stampo mafioso al CSOA Cloro Rosso
·
Riceviamo ed inoltriamo dagli studenti dell'Archita:

Riccardo, 18 anni, studente dell’Archita, compagno del CSOA Cloro Rosso.
Giovedì 30 Aprile 2009, durante un concerto hip-hop presso il centro sociale occupato autogestito Cloro Rosso, Riccardo è stato gambizzato.
Un gruppo di esaltati, infatti, ha tentato di entrare con la forza e
l’arroganza nel centro sociale, rifiutandosi di pagare il minimo contributo per la serata, che sarebbe stato devoluto al Comitato Lavoratori in Lotta.
Hanno insultato e spinto, e il servizio d’ordine è prontamente intervenuto, cacciandoli.
Dopo neanche dieci minuti, un individuo fa irruzione nel centro sociale col volto coperto da un passamontagna e con una pistola in mano. Inizia a sparare all’impazzata, tre colpi andranno a vuoto, tre colpiranno Riccardo ed un quarto si conficcherà miracolosamente nel cellulare.
Una volta esaurito il caricatore, un altro compagno del servizio d’ordine immobilizzerà il fulminato, ma verrà aggredito da un secondo individuo e riporterà una ferita all’orecchio da lama.

E’ vergognoso che le istituzioni (all’infuori del sindaco Stefàno, che la mattina successiva arriverà in ospedale) e la preside del liceo Archita non abbiamo mosso una parola sull’accaduto.
L’agguato al Cloro Rosso e la successiva gambizzazione di Riccardo non riguarda solo il centro sociale, ma è un agguato al vivere comune.
Esso infatti non ha natura politica, è il ritorno ai metodi intimidatori
mafiosi. Non dobbiamo farci intimidire, non dobbiamo far finire nel dimenticatoio ciò che è accaduto a Riccardo, nostro amico e compagno di scuola.
E’ per questo che noi indiciamo un sit in del liceo Archita il giorno 4 maggio 2009 in piazza Garibaldi alle ore 8:30.
Per Riccardo, contro la cultura della violenza e delle pistole.*




Giovedì 30 Aprile, presso il Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso, era stato organizzato un evento musicale, il cui provento doveva essere destinato in parte alla cassa di resistenza del Comitato Lavoratori in Lotta, composto da alcuni operai recentemente messi in cassa integrazione dall’Ilva di Taranto.

L’incasso proveniva esclusivamente da un minimo contributo che ogni singolo spettatore doveva versare all’ingresso del Cloro Rosso.

Verso la mezzanotte, alcuni individui si recano al Centro Sociale e cercano di entrarci, con fare minaccioso e sprezzante, senza versare alcunché. Parte di questo gruppo, addirittura, tenterà di aggirare la struttura, cercando di intrufolarsi all’interno scavalcando da alcune finestre.
Nonostante i vani tentativi di far capire la bontĂ  di tale pagamento, il gruppo si rifiuta di pagare e, uno di loro, minaccia ed aggredisce alcuni ragazzi presenti.
Il servizio d’ordine del Cloro Rosso, tuttavia, riesce a respingere
prontamente il teppista, mettendolo alla porta.
Dopo pochi minuti, quando la situazione sembrava ritornare alla normalitĂ , un individuo coperto da passamontagna e armato di pistola entra nel Cloro Rosso sparando diversi colpi di arma da fuoco.
Alcuni colpi andranno a vuoto, tre invece colpiranno in pieno un ragazzo, piĂą un quarto proiettile che si conficcherĂ , quasi per miracolo, nel suo telefonino cellulare.

C’è un fuggi fuggi generale, si assiste a ragazzi e studenti terrorizzati che si nascondono nelle aiuole o che scappano all’interno per ripararsi dalle pallottole.

Un compagno del servizio d’ordine, appena il teppista avrà svuotato il caricatore della sua arma, riesce ad immobilizzare il criminale, ma viene successivamente aggredito da un secondo individuo, riportando anche una ferita da coltello.

Il trambusto richiama altri presenti sulla scena del crimine e i due
vigliacchi aggressori, vistosi in inferioritĂ  numerica, si dileguano nella notte.

L’attacco subito da noi compagni del CSOA Cloro Rosso riteniamo che non riguardi solo la nostra struttura.

Giovedì 30 Aprile, a Taranto, è stata attaccata la democrazia e le basilari regole del vivere civile.

In questa città, oltre a rischiare la vita per l’inquinamento e per il
lavoro, ci si può rimettere la pelle anche nell’organizzare un concerto di solidarietà.

Un chiaro segnale del degrado sociale e del culto “camorristico” che imperversa nei nostri quartieri e che sempre più spesso fa presa nelle nuove generazioni.

Ma altrettanto chiara sarĂ  la nostra risposta a queste vili intimidazioni.

La nostra voglia di continuare a lottare per migliorare questa cittĂ ,
attraverso un percorso culturale ed aggregativo che ormai dura da un anno, non viene scalfita minimamente da questo seppur terribile episodio.
Il CSOA Cloro Rosso continuerĂ  ad esistere fino a quando ci saranno persone che continueranno a credere in questo progetto.

Le nostre idee e la nostra volontĂ  sono piĂą forti di qualsiasi pallottola.

CSOA CLORO ROSSO
FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

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