Viridea continua a speculare grazie al Sindaco di Rho

 

Settimana scorsa è stata depositata un’integrazione all’esposto presentato nel settembre 2013 per denunciare la mancata esecuzione da parte del Comune di Rho della sentenza del consiglio di Stato 3172/13 che condannava Viridea a ripristinare la destinazione d’uso agricola dell’area su cui sorge.
Sono ormai trascorsi undici anni da quando, nel 2003, l’Ufficio Urbanistica del Comune di Rho ha emesso un provvedimento di diffida nei confronti di Viridea s.r.l., in quanto il punto vendita di Rho commerciava prodotti assolutamente non compatibili con la destinazione d’uso del terreno comprato. L’azienda può vendere solo i prodotti derivanti dal fondo oltre a quelli accessori e complementari come specificato nell’autorizzazione 25212/2002 rilasciata dal Comune di Rho.
Ancora oggi, invece, Viridea vende indiscriminatamente i prodotti più disparati esercitando abusivamente un’attività commerciale. Facendo un rapido giro si notano subito tempere, braccialetti, materiali per cucire, pupazzi, profumi, merce che di sicuro non è prodotto di quella o altra azienda agricola.
Insomma, vige la solita legalità dalle due facce, forte con i deboli e debole con i poteri forti. Una politica portata avanti dal Sindaco Romano, il cui padre Antonio per buona parte della vicenda è stato l’avvocato difensore dell’azienda di Rappo, per poi tirarsene fuori per far risultare il figlio credibile in campagna elettorale. Romano dimostra, come il suo predecessore Zucchetti, di essere un “burattino” dei poteri forti e di pensare solo ai propri interessi e a quelli delle varie cordate economiche legate ad Expo 2015.

Approfondimenti:
Romano chiarisca sull’area di Viridea (6 novembre 2013)
Romano amico di Viridea e Unicredit (15 novembre 2013)

 

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