Bergamo – Passando per il parco Ledi di Longuelo in questi giorni si può osservare il suggestivo scorcio dei Colli di città alta. Attorno all’ingresso del parco un roseto in fiore costeggia la palizzata in legno. Il panorama risulta pero diverso rispetto a qualche mese fa.
Un intervento del Comune di Bergamo sotto proposta della circoscrizione ha modificato la visuale rispetto all’antico scorcio paesaggistico: al posto della palizzata e del roseto ora i cittadini più attenti avranno notato delle fondamenta in cemento
Quale è il senso di questo intervento?
Il parco Leidi è uno dei pochi spazi verdi non recintato e aperto a tutte le ore. Il parco si trova in ottime condizioni: gli alberi e il prato sono curati e non ci sono segni di abbandono.
I residenti non si spiegano la volontà del Comune di recintare il parco e aprirlo solo in determinate fasce orarie. Nei mesi scorsi un centinaio di abitanti della zona adiacenti il parco si è lamentato per schiamazzi notturni. Nessuna verifica è stata fatta in questo senso dichiarano gli abitanti contrari ai lavori.
A fronte di tutto ciò i promotori della raccolta firme hanno organizzato una raccolta firme per esprimere la loro contrarietà alla recinzione e alla chiusura oraria del parco. In meno di un mese ne hanno raccolte più di 400 che sono state depositate in Comune. Una disputa paradossale, da un lato un centinaio di abitanti e il comune, dall’altro quattrocento abitanti contrari alla futura installazione dell’inferriata alta 2 metri.
Di sicuro il panorama ne risulterà pesantemente modificato; prima cresceva un roseto ora si potranno osservare delle sbarre di ferro. Rimarrà la visuale sui Colli, di certo non sarà come un tempo ; osservare la zona collinare bergamasca attraverso le sbarre non sarà suggestivo come prima.
Rimane l’amaro in bocca ai residenti contrari all’intervento. Come in altre occasioni nella bergamasca, questa è l’ennesima circostanza in cui la scelta delle istituzioni è quella di calare dall’alto decisioni senza il coinvolgimento dei residenti. Ad oggi grazie a 400 cittadini l’intervento è stato fermato.
In una città che si candida a diventare Città europea della cultura 2019, sono sempre più le decisioni dell’amministrazione che vanno nella direzione opposta. Quando gli spazi aperti vengono vissuti attivamente della popolazione tutto viene convertito in controllo e sicurezza, soffocando la socialità e gli Spazi Pubblici; a volte con una “semplice” inferriata a volte con interventi del comitato per l’ordine e la sicurezza come recentemente accaduto all’apputamento in Fara del Bottellon al quale hanno partecipato centinaia di giovani.