Montello – Nella mattinata di domenica 29 gennaio, il comitato “Cittadini per l’Ambiente” ha organizzato un presidio nella piazza municipale di Montello, per presentare un problema che si pensava risolto ormai da anni : la possibile apertura di un inceneritore.
Il comitato denuncia infatti, che dal nuovo piano di lottizzazione della Montello S.p.a. (azienda che si occupa dello smaltimento di rifiuti plastici), è scomparsa la voce che negava la possibilità di trattare i rifiuti tramite un inceneritore (vedi foto).
Questa preoccupazione è più che motivata dal fatto che la stessa Montello S.p.a. non ha mai negato di “aver la necessità di completare lo smaltimento dei rifiuti”.
L’azienda, infatti, si occupa principalmente di trattamento e riciclaggio di rifiuti plastici, dichiarando in particolare di essere una delle migliori per quanto riguarda gli imballaggi di plastica post consumo e la frazione organica da raccolta differenziata.
La Montello S.p.a. ricicla sotto forma di prodotto il 70% della plastica recuperata, mentre per il 30% è destinato al recupero energetico, ma qui sta il problema. In Italia non esistono impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti plastici attualmente non riciclabili, e l’azienda vorrebbe investire proprio su questo tipo di tecnologia con la costruzione di impianti speciali di incenerimento.
Le perplessità sono molte da parte del comitato che dichiara che un inceneritore di materiale plastico attirerrebbe a Montello continui rifiuti dall’esterno, senza dimenticare l’impatto ambientale di un tale impianto di smaltimento facendo riaffiorare il problema di forti odori che, già in passato, avevano coinvolto il paese ed i comuni vicini. Inoltre queste nuove tecnologie di recupero energetico sarebbero sperimentate dalla stessa Montello S.p.a.
Il Comitato per l’Ambiente chiede dunque di reintrodurre nel piano di lottizzazione della Montello S.p.a il divieto alla costruzione di un inceneritore.
Questo capitolo si riteneva chiuso ormai da anni. Adesso, invece, il comune ha nuovamente aperto le porte.
Una precisazione: il 30% della plastica che la Montello S.p.A. nella persona di Roberto Sancinelli sostiene non essere riciclabile di fatto in altri centri viene recuperata (vedi Vedelago). Inoltre l’Italia ha da poco recepito le norme dell’UE in tema di trattamento rifiuti e non è più possibile produrre energia elettrica con materiali riciclabili.
Nell’articolo c’è un’inesattezza. Quando come cittadini per l’ambiente parliamo di odori nauseabondi ci riferiamo al periodo dove alla Montello S.p.A arrivava il sacco nero di rifiuti indifferenziati e venivano trattati per poi essere portati nella discarica di Costa di Mezzate, paese limitrofo. Gli odori che tutt’ora a volte si avvertono sono dovuti all’attività di trattamento dell’umido per la creazione di compost.