Grecia - Nuova Lettera del compagno anarchico Ilias Nikolau dal carcere di Amfissa

Contributo della CRUZ NEGRA ANARQUISTA

Martedì 09-06-2009

Da quasi 6 mesi mi trovo quì, nelle prigioni sotterranee della democrazia. Una prigionia pianificata e basata per come sono io e le mie idee. I creatori di questa situazione sono i cani in uniforme della democrazia. I giorni passano tra le mura nude e miserabili , i pensieri vanno e vengono, alcune immagini passano più veloci per la mia testa, altre mi rimangono un po’ di più, però ci sono anche delle immagini ricordi e senzazioni che non spariscono mai, che non si dimenticano perché sono ben radicate nel mio cuore e nella mia coscienza. Queste non possono essere piegate, non possono essere alterate e non possono essere frammentate . Sono ricordi di rabbia, sono immmagini di fuoco e rumori assordanti, senzazioni di amore e compagnerismo, sono momenti ed esperienze di un cammino di vita che ha come unico obiettivo il fatto il fatto di alzare in alto la bandiera di una dignità irriconciliabile. E come ho già scritto nella mia prima lettera “appartengo al bando di quelli che hanno cura per la dignità”. Per mè tutto inizia lì e lì stesso finisce.I tentativi, le difficoltà il carcere sono sintomi di una vita sana. Una vita che non china la testa ,una vita per la quale non basta “con quello che c’è”ma cerca e aspira ad altro che per molti sempra impossibile. L’impossibile non è per nulla qualche cosa di immaginario , ma qualche cosa che ancora non abbiamo tentato e nemmeno sperimentato. I nemici sono molti. I meccanismi del potere e dei suoi sostenitori, i suoi soggetti e i suoi votanti, le sue guardie e i suoi difensori . Quelle masse di disperati e automatizzati che sisentono sicure e felici quando i loro padroni sono ben protetti. La più miserabile sopravivenza la chiamano “vita”. Una sopravivenza soministrata in dosi, una dignità persa sotto ordini diretti o indiretti. Dall’altra parte c’è la famosa democrazia che si stà armando e blindando, che assasina, che imprigiona tutti e tutto quello che gli è ostile . la nostra questione non è che loro siano molti, che siano organizzati, che abbiano caratteristiche e metodi per governarci. La questione è di mettere il tutto di noi stessi nella lotta. E non una lotta con ideali pacifisti, per un mondo bello o qualche utopia, ma una lotta per la dignità, per la libertà e per la distruzione del potere. Dobbiamo asserire la nostra esistenza, la dobbiamo conquistare. La libertà non si compra o si vende negli scafali dei supermercato e nemmeno con le carte di credito. Non è qualcosa che china il capo e acconsente di fronte alla bandiera di qualche nazione per poi combattere i nemici della detta nazione. I nostri principi e le nostre azioni le metteremo in pratica, è una lotta difficile è una lotta giornaliera. Saranno quello che saranno le storie che inventeranno le autorità sui terroristi, incapucciati e “agenti”, gli risponderemo che non ci sottometteremmo maiall’obbedienza e al silenzio.

Abbiate cura della dignità, noi andiamo verso la libertà.

Saluti ai compagni.

ILIAS NIKOLAU

Carcere di Amfissa

 

Gio, 11/06/2009 – 17:22
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