Immigrazione, il Cdm approva la riforma della Bossi-Fini

fonte repubblica.it

Sì al decreto legge Amato-Ferrero. Ci saranno liste di collocamento meno burocrazia, "corsie" per il lavoro qualificato. Diminuiscono i Cpt

Calderoli minaccia un referendum contro "questo obbrobrio"

ROMA - Dalla Bossi-Fini alla Amato-Ferrero: il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di delega al governo per la riforma del testo unico sull'immigrazione firmato dal precedente esecutivo. Assolutemente contrario al ddl il vice presidente del Senato Roberto Calderoli (Lega Nord), che minaccia di indire "un referendum che cancelli questo obbrobrio di legge".

La nuova legge si basa su tre punti cardine: governare in modo razionale l'immigrazione regolare, promuovere l'integrazione e scoraggiare l'illegalità. Intorno a questi obiettivi essi sarà organizzato l'insieme di norme che regoleranno l'entrata e il soggiorno in Italia. Un meccanismo di ingresso "regolare" che faciliti l'incontro tra domanda e offerta di lavoro straniero.

Programmazione triennale. Il ddl Amato-Ferrero, proposto a fine aprile e ora approvato dal governo, prevede una programmazione triennale dei flussi, anziché annuale come accadeva con la Bossi-Fini. Le quote d'ingresso degli stranieri, tuttavia, potranno subire "singoli provvedimenti di adeguamento" annuali. A definire le quote sarà l'effettiva richiesta di lavoro, con uniche deleghe per colf a badanti, vale a dire per il "lavoro subordinato domestico" e la "assistenza alla persona".

Liste di collocamento. La richiesta di lavoro sarà gestita grazie all'utilizzo di banche di dati e liste specifiche, un meccanismo in cui resterà anche la possibilità della "chiamata per conoscenza diretta". I lavoratori disposti a venire in Italia, in pratica, potranno registrarsi in liste pubblicate su internet suddivise per singole nazionalità. Le candidature saranno poi organizzate in graduatorie basate sull'anzianità di iscrizione, sulla conoscenza dell'italiano e sul possesso di titoli professionali.

I datori di lavoro alla ricerca di dipendenti potranno accedere autonomamente alle liste. Oppure saranno gli "sponsor", organismi istituzionali come Regioni, enti locali, associazioni professionali o sindacali, ad "adottarli", fornendo garanzie di carattere patrimoniale sul loro sostentamento e sul loro eventuale rimpatrio.

Semplificazione burocrazia. Il ddl punta a snellire la burocrazia nella gestione dei flussi. Per questo sono previste semplificazioni delle procedure per il rilascio del visto e dei moduli necessari alle amministrazioni coinvolte. Verrà creata inoltre una "corsia preferenziale per l'accesso di lavoratori qualificati": l'intento è infatti quello di conciliare la gestione dei flussi migratori con "le mutevoli capacità di assorbimento delle singole realtà territoriali".

Lavoro qualificato. In particolare queste "corsie" saranno destinate a personale qualificato e ai "talenti" nei campi della ricerca e della scienza, della cultura e dell'arte, dell'imprenditoria, dello spettacolo e dello sport. Per questi lavoratori è prevista la concessione "veloce" di un permesso di soggiorno aperto della durata massima di cinque anni. Da definire anche un regime speciale in materia di visto, con la possibilità per le imprese multinazionali o le università di fare da garante per il lavoratore specializzato da impiegare in Italia.

Permessi di soggiorno più lunghi. I permessi di soggiorno legati a lavori a tempo determinato saranno rilasciati per uno o due anni, a seconda se il contratto è di durata inferiore o superiore a 6 mesi. Per chi viene assunto con un contratto a tempo indeterminato, invece, avranno una durata di tre anni.

Espulsioni e fondo rimpatri. Si vuole tentare la collaborazione con gli immigrati, per rendere effettivi gli eventuali rimpatri. Vengono dunque introdotti programmi specifici di rimpatrio volontario e assistito, ai quali potranno accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione. Inoltre un Fondo nazionale rimpatri verrà destinato a finanziare i programmi di rimpatrio volontario. Chi collabora potrà godere di una riduzione dei tempi di divieto di reingresso.

Centri di permanenza temporanei. Non ne è prevista l'abolizione ma il loro progressivo svuotamento, nella speranza che questo sia reso possibile da un alleggerimento della "platea dei soggetti potenzialmente destinati a queste strutture". Sono infatti previste nuove procedure per l'identificazione e l'eventuale espulsione degli stranieri senza passare per il Cpt. L'obiettivo è quello di evitare che i centri si trasformino nel "proseguimento del carcere in altra forma". Gli stranieri in condizioni di bisogno saranno invece accolti in strutture diverse dagli attuali Centri: si tratterà di strutture di accoglienza vera e propria, non a carattere detentivo, e la permanenza sarà limitata.

Resterà in funzione un numero limitato di Centri destinati agli stranieri da espellere che si sono sottratti all'identificazione. I Centri saranno infine trasparenti: vi potranno entrare le autorità politiche, le associazioni ed i giornalisti.

Calderoli. Durissima la reazione del leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, che chiede un referendum. Calderoli infatti considera l'approvazione del ddl "una dichiarazione di guerra" che "svende il Paese agli immigrati" e minaccia di rendere la "vita difficile" alla maggioranza in Senato.

"Utilizzeremo - dice - le firme raccolte, e che stiamo raccogliendo per mandare a casa il Governo Prodi, per richiedere di indire un referendum che cancelli questo obbrobrio di legge che priva il popolo della propria sovranità sottoponendolo ad ogni possibile rischio sotto il profilo della sicurezza".


fonte adnkronos.it

Nasce lo 'sponsor' per l'immigrato, ok al diritto di voto amministrativo

Immigrati, punto per punto ecco come cambia la legge

Tra gli obiettivi, superare il sistema dei Cpt e la creazione di liste di collocamento all'estero. Si punta a rendere effettivi i rimpatri

Roma, 28 giu. - (Adnkronos/Ign) - Superare il sistema dei Cpt, favorire l'incontro 'regolare' tra la domanda e l'offerta di lavoro straniero, adeguare la durata del permesso di soggiorno alla realtà del mondo del lavoro, creare una corsia preferenziale per l'accesso dei lavoratori qualificati, rendere effettivi i rimpatri incentivando la collaborazione dell'immigrato: sono gli obiettivi del disegno di legge delega di riforma del testo unico sull'immigrazione varato oggi definitivamente dal Consiglio dei ministri, che introduce nuove figure come lo 'sponsor' per l'immigrato ed accorda il diritto di voto amministrativo.

Flussi, le quote diventano triennali: In base al ddl Amato -Ferrero che riforma la legge Bossi-Fini, il meccanismo di determinazione dei flussi viene rivisto prevedendo una programmazione triennale delle quote di stranieri da ammettere. La riforma introduce tra l'altro un canale privilegiato per l'immigrazione di lavoratori altamente qualificati.

Liste di collocamento all'estero: La nuova normativa prevede la creazione di un sistema di liste alle quali potranno iscriversi i cittadini stranieri che intendano fare ingresso in Italia per lavoro, anche stagionale. Si tratterà di una sorta di collocamento all'estero per lavoratori stranieri: le liste saranno tenute presso le rappresentanze diplomatiche o presso enti e organizzazioni internazionali con sedi nei Paesi di provenienza degli immigrati.

La nuova figura dello sponsor: La riforma introduce la figura dello 'sponsor', che potra' far entrare per lavoro in Italia l'immigrato iscritto nelle liste, fornendo garanzie sul suo sostentamento e sul suo eventuale rimpatrio. Un ruolo che potra' essere rivestito da enti e organismi istituzionali, associazioni imprenditoriali e professionali, sindacali e istituti di patronato.

Cambia la durata dei permessi di soggiorno: la riforma allunga la durata dei permessi di soggiorno: quelli legati a lavori a tempo determinato, che oggi hanno una durata pari a quella del relativo contratto di lavoro, saranno rilasciati per uno o due anni a seconda se il contratto sia di durata inferiore o superiore ai sei mesi. Quelli rilasciati per contratti a tempo indeterminato o per lavoro autonomo avranno invece una durata di tre anni (con la normativa attuale sono due anni). Il rinnovo del permesso sara' rilasciato per un periodo pari al doppio di quello previsto per il primo rilascio. La riforma estende poi ad un anno il tempo in cui l'immigrato che perde il posto di lavoro resta iscritto ai centri per l'impiego.

Più collaborazione per espulsioni effettive: per rendere effettive le espulsioni sara' ricercata la collaborazione dello stesso immigrato. Il ddl Amato-Ferrero introduce quindi programmi specifici di 'rimpatrio volontario ed assistito', ai quali potranno accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione. L'istituto-cardine del nuovo sistema e' il Fondo nazionale rimpatri, destinato a finanziare i programmi di rimpatrio volontario e alimentato con i contributi dei datori di lavoro e dei garanti-sponsor.

La strategia degli accordi di riammissione: Viene comunque ribadita la necessita' di un apparato sanzionatorio efficace e credibile. Un punto cruciale riguarda gli accordi di riammissione con gli Stati di provenienza degli immigrati clandestini e il governo continuera' a lavorare per aumentare il numero dei Paesi coinvolti. L'Italia ha gia' chiesto che sia l'Europa a stabilire il principio per cui aiuti e immigrazione legale per ogni singolo Paese siano legati all'esistenza di un accordo di riammissione.

Cpt, si cambia: Sulla base delle indicazioni della Commissione de Mistura, la nuova normativa prevede una revisione del sistema dei Centri di permanenza temporanea. Verra' innanzi tutto interrotta la continuita' tra carcere e Cpt con nuove procedure per identificare gli stranieri durante la detenzione senza farli passare per i Centri. Le stesse strutture dovranno trasformarsi in centri di accoglienza non a carattere detentivo, in un quadro di collaborazione con gli enti locali, le Asl e le organizzazioni umanitarie. Sara' mantenuto in servizio un numero limitato di strutture 'per l'esecuzione dell'espulsione', nelle quali saranno trattenuti soltanto gli immigrati che non collaboreranno ai fini dell'identificazione. La 'trasparenza' dei centri dovrà essere garantita dalla possibilita' di accedere alle strutture accordata alle autorita' politiche locali e alle associazioni di assistenza.

Diritto di voto amministrativo: Sarà attribuito l'elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative agli stranieri titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo. Significa che gli stranieri con Carta di soggiorno, che in base alla nuova normativa si puo' ottenere dopo cinque anni di residenza regolare in Italia, potranno votare o candidarsi alle elezioni comunali.

Nuove misure per la tutela dei minori: Ai minori e' dedicato uno specifico capitolo della riforma. Il governo punta a favorire il loro inserimento civile e sociale adeguando le disposizioni sul loro soggiorno. Spesso, infatti, al compimento della maggiore eta', gli immigrati devono lasciare il Paese pur essendo cresciuti in Italia. E' quindi previsto il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari allo straniero che al compimento della maggiore eta' risulti a carico di uno o di entrambi i genitori in Italia con permesso di soggiorno. Prevista tra l'altro l'istituzione di un Fondo di accoglienza e tutela per il finanziamento dei progetti di tutela per i minori.

I tempi della riforma: Dal momento in cui la delega diventerà legge, il governo avrà un anno di tempo per varare il decreto legislativo che ne da' attuazione. Entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto si potranno adottare con decreto legislativo disposizioni correttive e integrative. Entro un anno dall'entrata in vigore del decreto attuativo, infine, il governo e' delegato ad adottare un decreto legislativo per coordinare le nuove norme con le altre disposizioni riguardanti l'immigrazione e la condizione giuridica dello straniero.

Gio, 28/06/2007 – 16:19
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione