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Giornata contro fascismo e repressione

Verso il corteo nazionale contro la repressione e in ricordo del compagno Dax

Noi non perdoniamo, noi non dimentichiamo - Giornata contro fascismo e repressione

Venerdi 14 Marzo

dalle ore 16, piazzale della Pace, presidio antifascista in ricordo delle vittime del neofascismo

dalle 19 allo Spazio Popolare Autogestito Sovescio, via Bixio: aperitivo, musica, proiezioni e mostra.

dalle 22 MINE live

A seguire: ANTIFA BREAK DOWN NIGHT dj set
CAN3K
SILVIO

***

I ragazzi uccisi per mano fascista, le aggressioni squadriste, le bombe nelle piazze e nelle stazioni, non sono le uniche facce di ciò che chiamiamo fascismo: il fascismo, in quanto essenza reazionaria, in quanto ideologia e pratica autoritaria, è qualcosa che può assumere diverse forme e che nei decenni ha purtroppo permeato ed attraversato, strisciando in silenzio o esplicitandosi fragorosamente, la storia politica e sociale del nostro paese.
Violenze poliziesche, annientamento della volontà popolare, la criminalizzazione del diverso, del ribelle, dell’individuo che protesta o che vuole scegliere per la sua vita, non sono solo tratti distintivi di quello che fu il fascismo del Ventennio, di quel fascismo che credevamo di aver sconfitto combattendo la guerra partigiana, ma di una volontà di dominazione che contraddistingue ancora oggi l’azione repressiva dello Stato.

A guardare bene l’oggi, come altro possiamo considerare i pestaggi, le denunce, le schedature e gli arresti di massa attuati dallo Stato?
Quello stesso Stato che vuole dirsi democratico, da decenni sottopone a questo trattamento coloro che combattono, protestano, lottano per i propri diritti, per la propria terra, appiccicando ai movimenti di ogni latitudine l'etichetta di "terrorista" e imponendo con la forza le politiche di austerity ai lavoratori.
Migliaia di persone che si trovano a combattere contro la mancanza di case, la disoccupazione, l’assenza di adeguate strutture sanitarie, la decadenza della scuola, il peggioramento delle condizioni di lavoro, il saccheggio e la devastazione di interi territori in nome del profitto, sono state sottoposte a procedimenti penali o colpite da misure di polizia. Le accuse vengono sempre formulate in base alla “pericolosità sociale” dell’individuo che protesta: un diverso, un disadattato, un ribelle, a cui di volta in volta si applicano misure giuridiche straordinarie, sospendendo i principi di garanzia con leggi di emergenza, fino a prevedere, attraverso la negazione di qualsiasi diritto individuale, la tortura e l’annichilimento della persona. Una delle conseguenze di questa gestione assassina dell’“ordine pubblico” è la condizione dei prigionieri nelle carceri italiane.
Non è tanto dissimile dal ’43, quando coloro che ripresero la lotta non solo contro il nazifascismo, ma contro l’oppressione e lo sfruttamento, pagarono quest’assalto al cielo con settantamila caduti, con centinaia di migliaia di feriti, con anni di carcere.
Essere antifascisti, per questo, per noi, non vuol dire solo ricordare le centinaia di morti provocati dall’estrema destra dagli anni ’70 ad oggi, gli agguati agli operai e giovani di sinistra, la complicità e il silenzio degli apparati dello Stato; non vuol dire solo far presente che il fascismo è propaggine delle forze repressive, che serve ad orientare il malcontento, ad arginare le lotte sociali, a dividere le persone…vuol dire continuare oggi la lotta per libertà e uguaglianza, contro la repressione.

PER DAX, PER TUTTI I COMPAGNI UCCISI DA MANO FASCISTA - PER I COMPAGNI PRIGIONIERI
PER UN PRESENTE ED UN FUTURO LIBERI DALLA MISERIA E DALLO SFRUTTAMENTO

Fronte antifascista

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