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Comunicato sull'incontro all'Iren

In relazione all'incontro di lunedì 2 dicembre tra i vertici di IREN, Comune di Parma, delegazione dell'Assemblea permanente no inceneritori e della Rete diritti in casa, comunichiamo quanto segue:

–  La sospensione dei tagli degli allacciamenti(anche per chi avesse utenze già staccate) sino al 16 gennaio p.v. nei confronti di coloro che non sono in grado di pagare le bollette per morosità incolpevole accertata  ha strappato un primo risultato nel segno di una maggiore  giustizia sociale, poiché riconosce che lo stato di indigenza in cui versa  in numero crescente tanta parte della popolazione deriva dall'aggravamento della crisi economica e non può essere imputabile alla responsabilità personale.

–  La convocazione di un tavolo politico  ha lo scopo in primo luogo di far affiorare in tutta la sua gravità il quadro ancora in parte sommerso di immiserimento, precarizzazione, emarginazione, che sono il portato di una emergenza povertà di proporzioni inaudite, e in secondo luogo di individuare  linee di politica sociale, partecipate dalla società civile nelle sue diverse articolazioni.

–  Al centro del confronto sarà posto il tema dell'accesso garantito a tutti dei servizi fondamentali a prezzi sociali, agganciati quindi ai redditi, recuperando una buona prassi instaurata da AMPS, che quando era una società pubblica, offriva servizi con tariffe sociali.

–  Dell'aggravamento delle condizioni di vita di una parte della popolazione deve  farsi carico l'Amministrazione Comunale, espressione della collettività e dell'interesse comune. Essa non può non farsi carico degli effetti disastrosi della crisi  sulle condizioni di vita e di lavoro dei suoi cittadini.  Non può nascondersi dietro l'esigenza del pareggio del bilancio, alzando le braccia sconsolatamente dinanzi ai problemi che non può risolvere.

–  Al di sotto della soglia del diritto all'esistenza, che deve essere assicurato a tutti, non ci sono giustificazioni che tengano, né  altre priorità o altre destinazioni di soldi pubblici accettabili.

–  Oggi questa è la priorità per tutti. Si chiama disoccupazione, precarizzazione, delegittimazione, disperazione, umiliazione e si chiama privatizzazione dei servizi la principale causa dell'aumento insostenibile delle utenze, l'aggravamento del debito pubblico e la riduzione degli introiti nelle casse comunali.

–  Tale emergenza richiede una risposta politica, attraverso lo sforzo e l'intelligenza di quanti, all'interno della società civile, del mondo del lavoro, della formazione vivono e conoscono i perversi effetti delle politiche neoliberiste, che hanno solo sortito un aggravamento della polarizzazione sociale, con nuovi poveri senza casa, lavoro, assistenza e nuovi ricchi più ricchi, più tutelati, più immuni da qualsiasi intervento dello stato.

Delegazioni Rete diritti in casa/ Assemblea permanente no inceneritori

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